Dopo la vittoria di Donald Trump molto si sta discutendo del futuro della guerra in Ucraina: ecco cosa potrebbe succedere nel momento in cui il tycoon tornerà a essere ufficialmente il presidente.
Guerra in Ucraina, cosa succede ora che Donald Trump ha vinto le elezioni Usa 2024? Una domanda questa più che lecita viste le dichiarazioni rilasciate in sede di campagna elettorale dal tycoon in merito al conflitto che ormai sta andando avanti da oltre due anni e mezzo.
Donald Trump nel suo programma elettorale non ha fatto direttamente cenno alla guerra in Ucraina, parlando più generalmente di “ ripristinare la pace in Europa e Medio Oriente e costruire un avanzato sistema di difesa missilistica, realizzato completamente negli Usa, per proteggere il territorio nazionale”.
In precedenza sia via social sia durante comizi o interviste, Trump ha spiegato di avere un piano per terminare la guerra in Ucraina in pochi giorni, criticando gli ingenti finanziamenti che gli Stati Uniti finora hanno elargito a Kiev.
Una buona parte della sua campagna elettorale è stata incentrata sul fatto che l’amministrazione Biden stia trascinando il mondo intero verso il baratro di una guerra globale potenzialmente nucleare. Quando a gennaio tornerà di stanza alla Casa Bianca, il prossimo presidente però dovrà passare dalle parole ai fatti.
La Russia ha accolto con favore la vittoria del Gop alle elezioni, con anche Volodymyr Zelensky che si è congratulato con Donald Trump per il successo elettorale, ma il presidente ucraino con buona probabilità si auspicava un esito diverso del voto.
Per l’Ucraina infatti - già in difficoltà nel cercare di contenere l’avanzata russa nel Donbass - presto la situazione potrebbe diventare ancora più critica.
Guerra Ucraina: cosa succede con Trump presidente
Nelle ultime ore fiumi di parole sono stati versati in tutto il mondo per cercare di prevedere quale possa essere il destino della guerra in Ucraina quando, a gennaio, Donald Trump tornerà a essere ufficialmente il presidente degli Stati Uniti.
Questo fantomatico piano per far cessare la guerra in pochi giorni però ancora non è stato sviscerato dal tycoon, ma possiamo farci un’idea del destino dell’Ucraina andando a ripescare cosa ha detto a settembre J.D. Vance, il vicepresidente designato da Donald Trump.
“Quello che probabilmente sembra è che l’attuale linea di demarcazione tra Russia e Ucraina diventi una zona smilitarizzata, pesantemente fortificata affinché i russi non invadano di nuovo - ha dichiarato Vance -. L’Ucraina rimane una sovranità indipendente. La Russia ottiene la garanzia di neutralità dall’Ucraina. Non aderisce alla Nato e ad altre istituzioni alleate. I tedeschi e le altre nazioni devono finanziare la ricostruzione dell’Ucraina”.
Se questo fosse veramente il piano di Trump, significherebbe che la Russia potrebbe tenersi i territori finora conquistati, ottenendo anche la non adesione dell’Ucraina alla Nato e forse pure all’Unione europea, con i costi della ricostruzione tutti sulle spalle dell’Europa senza che Mosca debba tirare fuori un rublo. L’unica garanzia per Kiev così sarebbe la creazione di una zona cuscinetto tra i due Paesi smilitarizzata e pesantemente fortificata.
Uno scenario questo da incubo per Zelensky, visto che il presidente ucraino finora sempre ha ribadito come per lui la guerra cesserà solo quando Kiev avrà riconquistato tutti i territori ora in mano ai nemici. L’Ucraina però dipende in tutto dal sostegno - militare ed economico - da parte degli Usa.
Resta da capire ora se Donald Trump manterrà fede a quanto ipotizzato durante la campagna elettorale: se gli Stati Uniti dovessero decidere di chiudere i rubinetti dei finanziamenti concentrando tutte le risorse sui fronti del Pacifico e del Medio Oriente, a quel punto all’Ucraina non resterebbe che trattare con la Russia un cessate il fuoco che potrebbe prevedere la cessione a Mosca dei territori attualmente occupati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA