In caso di incidente stradale la denuncia del sinistro deve essere effettuata obbligatoriamente ed entro certi termini. Chi non lo fa rischia perfino di perdere l’indennizzo.
In caso di incidente stradale bisogna sapere entro quando può essere denunciato il sinistro, perché chi non rispetta le tempistiche rischia diverse conseguenze, fino alla completa perdita dell’indennizzo. I termini precisi dipendono dalla politica contrattuale di ogni assicurato, ma il Codice delle assicurazioni permette di conoscere gli obblighi generali e inderogabili.
Quando è obbligatorio denunciare un sinistro
L’articolo 143 del Codice delle assicurazioni impone l’obbligo di denuncia del sinistro che ha coinvolto veicoli a motore per cui è previsto l’obbligo di assicurazione. Da questa norma si può quindi già ricavare un principio fondamentale, ossia che è obbligatorio denunciare un sinistro quando coinvolge un veicolo che deve essere assicurato.
L’assicurazione obbligatoria, secondo l’articolo 193 del Codice della strada, è prevista per:
- Veicoli a motore senza guida di rotaie;
- filoveicoli;
- rimorchi.
Come in molti ben sanno, oltretutto, l’assicurazione è obbligatoria anche per i veicoli fermi. Di conseguenza, il sinistro deve essere sempre denunciato regolarmente, anche se ha coinvolto un solo veicolo. Anche in questo caso, infatti, non si possono escludere danni a cose e persone. Proseguendo la lettura del Codice delle assicurazioni, si viene a sapere che la denuncia deve essere presentata, naturalmente, presso la propria assicurazione e attraverso il modello approvato dall’Ivass. Infine, l’articolo 143 del Codice delle assicurazioni stabilisce anche quali sono le conseguenze per una denuncia di sinistro mancata o tardiva, ossia l’applicazione dell’articolo 1915 del Codice civile.
Cosa rischia chi non denuncia il sinistro o lo fa troppo tardi
L’articolo 1915 del Codice civile tratta proprio l’inadempimento dell’obbligo di avviso o salvataggio. Questo articolo punisce differentemente la condotta dell’assicurato a seconda dell’intenzione auspicata. In particolare, tutto dipende dal fatto che la denuncia sia stata omessa in modo:
- Colposo, quindi per disattenzione o negligenza.
- Doloso, ossia con la consapevolezza dell’illecito e l’intenzione di trarne profitto.
Evidentemente, chi omette di denunciare un incidente stradale appositamente per avvantaggiarsi, ha una condotta maggiormente perseguibile. Il Codice civile, perciò, punisce l’inadempimento doloso la perdita del diritto all’indennità.
L’omissione colposa, invece, può avere conseguenze altrettanto gravi, ma manca di una certa intenzionalità, percui è necessario che ci sia una sanzione consona. Il Codice civile, infatti, stabilisce che per l’omissione colposa dell’obbligo di denuncia sinistri, l’assicuratore può ridurre l’indennizzo a titolo del danno subito. In sintesi, chi dimentica di avvisare l’assicuratore rischia una riduzione del risarcimento, mentre chi di proposito omette il sinistro lo perde del tutto.
Entro quando denunciare il sinistro
Il Codice civile stabilisce anche quali sono i termini per notificare il sinistro avvenuto all’assicurazione. Le conseguenze delineate dall’articolo 1915, tuttavia, si limitano ai casi in cui la denuncia viene completamente omessa. Per questo motivo, il ritardo non pregiudica in automatico il diritto all’indennizzo e per capire cosa rischia chi non denuncia un incidente stradale per tempo bisogna verificare le clausole della polizza assicurativa sottoscritta.
L’articolo 1913 del Codice civile, comunque, impone una regola piuttosto stringente: il sinistro deve essere denunciato all’assicurazione entro 3 giorni, calcolati dal giorno in cui si è verificato l’incidente stradale o dal giorno in cui l’assicurato ne è venuto a conoscenza. Questo termine così breve è necessario a consentire all’assicurazione di accertare il danno e la sua entità, limitando il più possibile la dispersione delle prove. Di conseguenza non è necessario denunciare il sinistro alla propria assicurazione se quest’ultima interviene (nei primi 3 giorni) nelle operazioni di salvataggio o constatazione.
Il limite è quindi finalizzato anche all’interesse dell’assicurato, che comunque non può essere sottoposto a una riduzione dell’indennizzo se il ritardo non ha cagionato un effettivo danno all’assicurazione. Come confermato più volte dalla Corte di cassazione, l’assicuratore deve dimostrare il danno ricevuto e la casualità nel ritardo dell’assicurato. In ogni caso, è fondamentale sapere che:
- Il contratto stipulato con l’assicuratore può aver posto termini differenti.
- Il sinistro stradale cade in prescrizione dopo 2 anni.
Nel dubbio, è quindi molto più sicuro e conveniente avvertire l’assicurazione il prima possibile.
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