Iva online, riforma Ue su e-commerce e Start Up. Ecco le novità e cosa cambia

Anna Maria D’Andrea

2 Dicembre 2016 - 12:07

Riforma Ue sull’Iva online e importanti novità previste per le Start Up e per tutte le attività di e-commerce. Vediamo nel dettaglio le novità volute da Bruxelles, le agevolazioni e cosa cambia.

Iva online, riforma Ue su e-commerce e Start Up. Ecco le novità e cosa cambia

Iva online, in arrivo la riforma voluta dall’Unione europea relativamente alle attività di e-commerce. La proposta al vaglio della Commissione chiede di semplificare le procedure relative al pagamento dell’Iva sulle transazioni commerciali online e di alleggerire il carico fiscale in favore delle piccole e medie Start Up.

La novità sull’Iva online e sull’e-commerce consentirebbe, inoltre, l’applicazine della stessa aliquota a favore per le pubblicazioni cartacee e gli e-Book. In base a quanto previsto dalla riforma dell’Ue sull’Iva online, verrebbe applicata l’aliquota al 4% anche per le pubblicazioni elettroniche.

La riforma sull’e-commerce non dovrebbe incontrare ostacoli per l’approvazione e a manifestare l’orgoglio e il favore alla modifica della normativa, che porterebbe ad importanti vantaggi sopratutto per le Start Up è il commissario agli affari monetari dell’Ue Pierre Moscovici.

L’Unione europea interviene sotto invito dei Ministri delle Finanze sulla tassazione dell’e-commerce e, si ricorda, che per quanto riguarda l’Iva sugli e-Book, l’Italia aveva già provveduto con l’equiparazione delle pubblicazioni elettroniche con quelle cartacee, introducendo del 2014 l’aliquota al 4%, nonostante i timori dell’avvio di una procedura di infrazione comunitaria.

Con la riforma sull’Iva online al vaglio della Commissione europea le Start Up e le imprese impegnate in attività di e-commerce online si troveranno a beneficiare di importanti cambiamenti e, per capire quali saranno le principali novità, analizziamo nel dettaglio tutti gli interventi e le modifiche volute da Bruxelles.

Ecco i dettagli sulla riforma dell’Iva online e cosa cambia per e-commerce e Start Up.

Iva online, riforma Ue su e-commerce e Start Up. Ecco le novità e cosa cambia

La riforma dell’Unione europea che interesserà e-commerce e Start Up promuove l’applicazione di un’aliquota unica da applicare alle vendite su internet come misura per contrastare l’evasione fiscale sull’Iva online, una cifra che si aggira intorno ai 5 miliardi di euro.

Ma le novità non riguardano soltanto l’applicazione di un’aliquota unica sulle vendite online. L’obiettivo è quello di promuovere la semplificazione in favore di Start Up e piccole imprese e introdurre agevolazioni fiscali sull’editoria digitale, con l’applicazione dell’Iva al 4% anche per gli e-Book, così come per l’editoria cartacea. La riforma sull’Iva online voluta dai Ministri delle Finanze e passata al vaglio dell’Unione Europea porterebbe a risparmi per le imprese stimati in circa 2,3 miliardi di dollari l’anno.

Come abbiamo già affermato, a beneficiare delle novità saranno soprattutto le Start Up, nei confronti delle quali è previsto un regime fiscale agevolato sulla base dell’ammontare di vendite da e-commerce. Una delle novità previste dalla riforma che comporterà ingenti risparmi in favore delle Start Up e delle imprese è che in caso di giro d’affari non superiore ai 10 mila euro annui sarà applicata l’Iva nazionale e non quella del Paese in cui si effettuano le vendite.

A beneficiare di questa e delle altre novità saranno oltre 430 mila piccole Start Up e le nuove regole relative all’e-commerce potrebbero, di riflesso, portare a vantaggi e risparmi anche per i consumatore.

Ecco i punti principali della riforma dell’Ue sull’Iva online e cosa cambia, nel dettaglio, per Start Up ed e-commerce.

Iva online, riforma Ue su e-commerce e Start Up: novità e proposte

La riforma dell’Ue sull’Iva online propone, così come affermato dal vice presidente della Commissione europea Andrus Ansip, un’importante semplificazione in materia di Iva comunitaria e commercio online.

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, uno degli interventi fortemente voluti non soltanto dalla Commissione europea quanto dagli Stati membri è la possibilità di equiparare l’Iva sugli e-Book a quella dell’editoria cartacea. La proposta arriva a fronte di un periodo di crisi relativa alla vendita di libri e giornali e, parallelamente, alla crescita del consumo di prodotti in formato digitale. Con la possibilità di applicare l’Iva agevolata anche agli e-Book si fornirebbe un maggior incentivo allo sviluppo del settore.

Si ricorda che a tal proposito l’Italia aveva già, nel 2014, avviato una procedura di equiparazione tra editoria online e cartacea, applicando l’aliquota Iva 4% anche agli e-Book e all’editoria elettronica. Nella riforma sull’Iva online dell’Ue arriva l’ok agli Stati per l’applicazione dell’aliquota ridotta anche per le pubblicazioni digitali.

Novità per le Start Up e per l’e-commerce: parola d’ordine è semplificazione. Le operazioni commerciali all’estero saranno gestite a livello nazionale in caso di vendite inferiori ai 10 mila euro mentre oltre i limiti stabiliti la raccolta Iva sarà effettuata dalle autorità nazionali del Paese del venditore che dovrà successivamente riversare il gettito fiscale nel paese dell’acquirente.

Semplificazioni anche per quel che riguarda gli adempimenti Iva, che verranno unificati per le imprese che vendono beni online, così come è attualmente previsto per i servizi. L’interfaccia unificata sarà il portale One Stop Shop, mediante il quale si potrà effettuare un’unica operazione di registrazione per tutti i paesi in cui si vende. Attualmente è previsto che per la registrazione in ogni paese in cui si vende bisogna pagare un costo di circa 8 mila euro, oltre alle pratiche burocratiche necessarie. Con la riforma sull’e-commerce e sull’Iva i costi sarebbero tagliati del 95%, portanto parallelamente ad un aumento delle entrate Iva per Stato membro stimato in 7 miliardi.

Lotta all’evasione fiscale Iva online, inoltre, con la cancellazione dell’esenzione d’imposta per i pacchi di valore inferiore a 22 euro, procedura che consentiva fino ad oggi di raggirare il Fisco importando oggetti di valore maggiore ma sottovalutati nella documentazione di accompagnamento necessaria per l’importazione e per beneficiare dell’agevolazione prevista. Si tratta di oltre 150 milioni di pacchi e la frode interessa soprattutto le vendite di smartphone e tablet; oltretutto, se a seguito di accertamenti viene rilevata un’irregolarità, a pagare le tasse evase sono i consumatori e non le aziende.

Si tratta di importanti novità che dovranno essere esaminate dal Parlamento europeo, approvate e poi adottate dal Consiglio. Obiettivo è agevolare le Start Up, semplificare le pratiche burocratiche dell’e-commerce e stimolare la collaborazione tra i paesi Ue.

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