L’eleggibilità al voto negli Usa: solo per cittadini americani?

Domenico Maceri

18 Giugno 2024 - 13:59

La democrazia funziona quando i repubblicani vincono. Quando perdono cercano di spiegare le loro sconfitte ricorrendo alle truffe inesistenti, destabilizzando la democrazia.

L’eleggibilità al voto negli Usa: solo per cittadini americani?

“Sappiamo intuitivamente che molti clandestini votano nelle elezioni federali. Ma non è possibile provarlo facilmente. Non abbiamo i numeri”. Queste le parole dello speaker della Camera Mike Johnson, repubblicano della Louisiana, terza carica del governo americano.

Johnson in realtà non vuole riconoscere la realtà che in America i casi di un individuo che voti senza essere cittadino come richiede la legge sono inesistenti come ci dimostrano agenzie obiettive ma anche quelle pendenti sia a sinistra che a destra. Le elezioni americane anche se non perfette sono sicure e logicamente non c’è frode perpetrata da abusi di individui non aventi diritto al voto o altri tipi di irregolarità. Secondo il Brennan Center for Justice della Facoltà di Giurisprudenza alla New York University, un istituto progressista non profit, i casi di voti di individui non aventi diritto è rarissimo. In uno studio di elezioni in 42 distretti nel 2016 che ha esaminato 23 milioni di schede elettorali solo una trentina di casi sospetti sono stati rilevati. Si tratta di individui la cui cittadinanza era in dubbio per ragioni burocratiche. Anche il Cato Institute, sito a Washington D. C., con tendenze libertarie, ha concluso che esistono casi rarissimi in cui un non cittadino potrebbe votare. E nello Stato della Georgia uno studio condotto nel 2022 ha rilevato che in 25 anni solo 1700 individui con dubbia cittadinanza hanno tentato di registrarsi al voto. Nessuno di questi individui è riuscito a votare.

L’idea che masse di clandestini o non cittadini cerchi di registrarsi per votare si scontra con tante ragioni di logica. Un individuo che tenta di registrarsi deve dichiarare indirizzo e altri connotati. Deve anche firmare la registrazione e giurare di essere cittadino degli Stati Uniti. Questi documenti vengono poi esaminati e scrutinati dagli uffici elettorali, confrontandoli con altri documenti in possesso del governo come carte di identità, patenti, e numeri di Social Security. Un individuo che non ha la cittadinanza non ha nessun incentivo a fornire queste informazioni al governo specialmente quelli senza documenti regolari. Il rischio di deportazione è troppo alto. Inoltre l’interesse di votare negli Stati Uniti non è mai priorità nella mente di questi individui. La preoccupazione per loro è trovare lavoro che gli permetterà di vivere e forse mandare qualche risparmio ai propri cari nei Paesi di provenienza. Perché rischiare il proprio futuro per votare? Il basso flusso alle urne anche dei cittadini ci dice che la gente non dà tanta importanza al voto. Da aggiungere anche che le pene per quelli che cercano di votare illegalmente sono salate. Multe e persino anni di carcere potrebbero essere imposte in caso di essere beccati. [...]

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