L’anno scorso il governo centrale aveva consentito alle amministrazioni locali di raccogliere circa 1 trilione di yuan (140 miliardi di dollari) tramite la vendita di obbligazioni per ripagare i propri debiti LGFV.
Nell’ultimo anno parlare di economia cinese significava molto spesso affrontare lo spinoso nodo della crisi immobiliare che continua ancora oggi a limitare la crescita economica di Pechino. Ci sarebbe però un altro tema, altrettanto rilevante, che merita di essere approfondito.
Stiamo parlando di quella che esperti e analisti definiscono “la bomba a orologeria” dal valore di 13 trilioni di dollari (stima di Goldman Sachs) che potrebbe mettere a repentaglio il futuro della Cina: il debito delle sue amministrazioni locali. Un debito che, complice l’esplosione di veicoli di finanziamento degli enti locali (LGFV), è in gran parte fuori bilancio e quasi rivaleggia con il prodotto interno lordo nazionale.
La combinazione di rischi di insolvenza da parte dei principali sviluppatori immobiliari e l’abbondanza di LGFV spiega le preoccupazioni degli investitori globali in merito alla stabilità dell’economia cinese. A peggiorare la situazione c’è uno sfondo globale preoccupante da tenere in considerazione: gli alti rendimenti obbligazionari statunitensi, il Giappone sull’orlo della recessione e l’economia europea stagnante. [...]
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