Maturità, nel 2023 cambia l’esame: le novità per prove scritte, orale e invalsi

Claudia Mustillo

30/12/2022

Il ministro Valditara ha annunciato il ritorno della maturità pre-Covid: ecco cosa cambia per la maturità 2023. Le novità su scritti, orale, prove Invalsi e Pcto.

Maturità, nel 2023 cambia l’esame: le novità per prove scritte, orale e invalsi

Si torna alla maturità pre-pandemia, questo l’annuncio del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha scelto di tornare alla «vecchia maturità» senza modificare niente (o quasi) della legge del 2017. Due scritti e la prova orale, questa la modalità di esame prevista per gli studenti, ma tra le novità anche lo svolgimento delle prove Invalsi come requisito di ammissione all’esame.

«È la legge in vigore. Prima di decidere ho sentito esperti e addetti ai lavori. Alla fine è parsa la soluzione più ragionevole. Se dovesse funzionare male, si interverrà ma l’idea che si cambi la maturità solo per mettere un timbro trovo sia inappropriata», ha spiegato Valditara in un’intervista alla Stampa.

Il ritorno alla maturità pre-Covid era temuto dagli studenti che speravano di avere ancora un anno con formula semplificata come quella sperimentata con la maturità 2022 e, infatti, uno su quattro è d’accordo con la novità.

Maturità 2023: come cambiano le prove

Si torna indietro con la vecchia maturità il prossimo anno e dunque gli studenti dovranno affrontare due prove scritte e un colloquio orale. Commissione mista: tre membri interni, tre esterni e un presidente di commissione.

Le prove per la maturità 2023 torneranno a essere quelle previste prima delle modifiche legate al Covid e alla pandemia, quindi gli studenti dovranno affrontare:

  • la prima prova è di italiano uguale per tutti gli istituti;
  • la seconda prova multidisciplinare e ha per oggetto le materie caratterizzanti di ciascun indirizzo di studio; le materie della seconda prova sono decise dal ministero entro il 30 gennaio;
  • un colloquio orale.

Come sarà la prima prova della Maturità 2023

La prima prova sarà uguale per tutti i maturandi indipendentemente dall’indirizzo di studio. Gli studenti dovranno scegliere una delle tracce messe a disposizione e dovranno svolgere un tema in sei ore con il solo aiuto del vocabolario di italiano.

Le tipologie di tracce tra cui scegliere saranno:

  • tipologia A, analisi del testo: lo studente potrà scegliere tra due tracce di questa tipologia che possono essere prosa o poesia di autore di un autore italiano dall’Unità di Italia ai giorni nostri;
  • tipologia B, testo argomentativo: la tipologia comprende tracce che possono essere legate all’ambito artistico, letterario, filosofico, storico, economico, sociale, tecnologico, scientifico. Una delle tracce sarà sicuramente in ambito storico, come stabilito dal ministero. La traccia è molto libera basterà scegliere l’argomento e poi la modalità con cui affrontrarlo e trattarlo;
  • tipologia C, tema di attualità.

Quanto alla prova scritta, Valditara ricorda che «ci saranno tracce che presumeranno la lettura dei giornali o la lettura dei libri. Il mio invito ai ragazzi è a partecipare e a essere informati sulla vita pubblica e su ciò che accade nella società. Per essere cittadini consapevoli e, quindi, maturi occorre leggere i libri e leggere i giornali e informarsi».

Seconda prova Maturità 2023

La seconda prova scritta della maturità 2023 sarà diversa per ogni indirizzo di studio, ma si svolgerà nello stesso giorno in tutta Italia. Ogni anno entro la fine di gennaio vengono scelte le materie che saranno oggetto di questa seconda prova scritta per ogni liceo, istituto tecnico o professionale. Secondo il decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 62 la seconda prova è multidisciplinare e può comprendere due o più materie di un indirizzo di studio.

Le prove Invalsi requisito di ammissione nella maturità 2023

Ci saranno anche le prove Invalsi nella maturità 2023 ma questa volta saranno diverse perché il ministro dell’Istruzione e del Merito spiega che saranno non una “valutazione delle competenze” ai fini del giudizio, ma una raccolta di dati importanti a fini statistici «per comprendere le competenze acquisite dalla comunità scolastica, non dai singoli».

Le prove Invalsi debuttano come requisito di ammissione alla maturità 2023, questa una delle novità annunciate dal ministro Valditara. Fino a questo momento non sono mai state un requisito di ammissione, seppure sempre svolte dagli studenti. Lo svolgimento delle Invalsi (previste per le materie italiano, matematica e inglese) sarà obbligatorio per l’ammissione della maturità.

Maturità 2023, come sarà l’orale

«Il colloquio interdisciplinare - spiega ancora Valditara - deve valorizzare le competenze degli studenti e verificare la loro capacità di fare collegamenti tra le materie. Non deve esserci l’interrogazione in italiano, in greco o in matematica. Su questo invierò una circolare che chiarirà esattamente come andrà svolto il colloquio». Un colloquio che tenderà quindi più a valutare la capacità di ragionamento degli studenti che le conoscenze nelle singole materie.

Maturità 2023, cosa cambia per i Pcto

I Pcto (i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, l’ex alternanza scuola-lavoro) non entreranno nella valutazione, questo perché ha spiegato il ministro, nell’intervista alla Stampa: «Non perché ci sia ostilità nei
confronti dei Pcto. Soprattutto per gli indirizzi tecnico professionali, sono fondamentali. Mentre per gli altri indirizzi possono svolgere una funzione di orientamento. L’eccezione è dovuta al fatto che la normativa prevede un monte ore che purtroppo per il Covid molti non hanno potuto rispettare. Sarebbero stati penalizzati gli studenti che non hanno potuto completare i percorsi
»

Cosa pensano gli studenti

Solo un maturando su quattro è d’accordo con il ritorno alla maturità pre-Covid. «Sebbene la metà dei maturandi non sperava in un esame di Maturità semplificato anche nel 2023 - ha commentato Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - l’ufficialità del ritorno al format pre-pandemia potrebbe non riscontrare il favore generale. È troppo presto per capire se ci saranno proteste di piazza al rientro dalle vacanze natalizie, come avvenuto lo scorso anno quando fu annunciato il ritorno delle prove scritte dopo due anni di maxi-orale».

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