Mediobanca, agguato a Banca Generali anti MPS. Nuovo atto nella guerra per “il Trono di Spade”, chi scatta a Piazza Affari

Laura Naka Antonelli

29 Aprile 2025 - 11:42

Il grande blitz di Mediobanca per conquistare Banca Generali nell’ambito di una strategia volta a far desistere MPS. Ma perché le azioni del Monte salgono? Il commento di Salvini.

Mediobanca, agguato a Banca Generali anti MPS. Nuovo atto nella guerra per “il Trono di Spade”, chi scatta a Piazza Affari

L’ultima grande partita di risiko bancario appena annunciata a Piazza Affari, ovvero quella che ha visto Mediobanca rispondere all’offensiva lanciata per la sua conquista da MPS Monte dei Paschi di Siena promuovendo a sorpresa una OPS su Banca Generali, la controllata di Assicurazioni Generali, conferma secondo qualche analista una cosa sola, che l’Italia conosce già da molto tempo, ma su cui la finanza mondiale punta i riflettori: Assicurazioni Generali continua a ricoprire il ruolo di “centro di gravità della febbre M&A” che è scoppiata nel mondo bancario italiano.

OPS Mediobanca su Banca Generali, nuovo atto della guerra per il Trono di Spade

Interpellato da Bloomberg, Thomas Nienaber di MKP Advisors ha definito la mossa di Mediobanca un altro grande atto di quella grande unica partita che domina la scena finanziaria dell’Italia da anni, ovvero di quella grande battaglia per il controllo di Generali in stile “Game of Thrones”, o “Trono di Spade.

Il timing e i termini finanziari dell’operazione che il CEO di Mediobanca, Alberto Nagel avrebbe accarezzato da tempo, così come ha detto a lui nel corso della conference call indetta con gli analisti dopo il grande annuncio, fanno pensare automaticamente e inevitabilmente a una strategia di difesa, con cui Piazzetta Cuccia sta tentando di sfuggire all’offensiva lanciata dal Monte dei Paschi per acquisirne il controllo.

Come? Togliendo essa stessa in primis quel disturbo che la sua presenza nel Leone di Trieste ha indiscutibilmente provocato a quei due grandi player presenti nei tre grandi pilastri della finanza italiana: Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, questa ultima holding della famiglia Del Vecchio, presenti entrambi nelle vesti di grandi azionisti nei capitali di MPS, Assicurazioni Generali e Mediobanca, appena reduci tra l’altro dalla sconfitta di venerdì scorso 24 aprile, quando l’assemblea dei soci del Leone ha preferito confermare lo status quo della gestione da anni in mano al CEO Philippe Donnet, votando a favore della lista del maggiore azionista Mediobanca (che detiene una quota nel Leone pari al 13% circa) e non di quella di minoranza presentata dal costruttore romano, spalleggiata da Delfin e a, sorpresa, da UniCredit.

Quell’assedio continuo alla sua presenza in Generali avrebbe evidentemente stremato Mediobanca, tanto che ieri il CEO di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel lo ha fatto capire chiaramente: “Siamo stati accusati in passato di essere troppo dipendenti da Generali”. E questa OPS su Banca Generali, ha aggiunto, non è una risposta a questa critica, ma una soluzione.

OPS su Banca Generali, la risposta di Nagel su strategia difensiva contro offerta MPS

Di fatto Mediobanca, nello spiegare la mossa con cui ha intenzione di rilevare la controllata del Leone, attiva nel private banking, lo ha scritto chiaro e tondo nel comunicato con cui ha annunciato l’OPS, parlando di una “ evoluzione del rapporto tra Mediobanca e Generali che da finanziario si trasforma in una forte partnership industriale ”.

Tutto, attraverso una maxi operazione che permetterebbe a Piazzetta Cuccia di trasformarsi in “un leader nel Wealth Management con attivi in gestione per 210 miliardi, ricavi per 2 miliardi e capacità di crescita per oltre 15miliardi annui ”.

Nagel è stato poi ancora più chiaro quando, stando a quanto riportato da Radiocor, ha parlato chiaramente di un’alternativa, quella dell’OPS lanciata su Banca Generali, offerta ai soci di Mediobanca, rispondendo a chi gli chiedeva se la mossa potesse essere espressione di una strategia difensiva volta a tutelarsi dall’assalto del Monte dei Paschi di Siena, impostata sulla speranza che i vertici di MPS potessero magari desistere dall’OPS lanciata su Piazzetta Cuccia (visto che il loro obiettivo ultimo, come sottolineato da diversi analisti, sarebbe non tanto Mediobanca, ma Generali):

Ai nostri azionisti penso che debbano essere proposte delle alternative e che poi stia a loro decidere. Noi abbiamo il compito di gestire la banca, proporre delle soluzioni che ne facciano crescere il valore e la facciano sviluppare affinché queste ipotesi possano essere messe in confronto e dopo saranno gli azionisti a decidere”

Ancora Nagel, a chi gli ha chiesto nella conference call di ieri se l’OPS su Banca Generali fosse una controfferta ai soci di Mediobanca rispetto all’OPS di MPS, ha così risposto: “Se la interpreta così, è una buona sintesi ”. Tutto questo, mentre su Generali una grande mossa è arrivata nel frattempo da UniCredit, la cui OPS su Banco BPM ha preso ufficialmente nella giornata di ieri.

Azioni Banca Generali, Assicurazioni Generali, Mediobanca, MPS: il trend a Piazza Affari

Nel frattempo, a guadagnarci a Piazza Affari sono state ieri sicuramente le azioni di Banca Generali, che hanno chiuso la sessione di ieri con uno scatto di oltre il 5%, dopo essere volate durante la giornata di contrattazioni fino a oltre il 9%, e che oggi incassano un ulteriore guadagno del 2% circa.

Assicurazioni Generali ha invece pagato la prospettiva di una uscita di scena di Mediobanca accusando un ribasso dell’1,1%, mentre le azioni di Mediobanca sono scese dello 0,8%.

Oggi Mediobanca si conferma tra i titoli migliori del Ftse Mib di Piazza Affari, balzando di oltre il 3%, mentre ancora meglio fanno le azioni di MPS-Monte dei Paschi di Siena, che beneficerebbe di alcune indiscrezioni trapelate da fonti vicine alla banca senese, secondo cui la reazione difensiva di Piazzetta Cuccia dimostrerebbe ancora di più la valenza industriale dell’offerta pubblica di scambio che è stata lanciata dal Monte ancora di Stato per inglobare Piazzetta Cuccia, a prescindere dalla presenza o meno nel capitale dell’istituto messo nel mirino della stessa partecipazione detenuta nel Leone (le fonti smentiscono in sostanza la narrativa di una OPS, quella di MPS, che sarebbe invece strumentale a blindare in qualche modo Generali, in base a un presunto piano messo a punto dal MEF azionista di maggioranza del Monte dei Paschi, dunque del governo Meloni, di concerto con Francesco Gaetano Caltagirone e di Delfin).

D’altronde, è stato lo stesso amministratore delegato di MPS Luigi Lovaglio a rimarcare, contrariamente a quanto si vocifera da mesi e dunque alla stessa teoria del “Game of Thrones-Trono di Spade” che al Monte non interessa il colosso assicurativo triestino, ma dar vita, semplicemente, a un terzo polo bancario, proferendo anche quella frase “Size Matters”, ovvero “la dimensione conta”.

Generali, Salvini ripete il solito mantra: risparmi italiani vengano investiti in aziende italiane

Non poteva mancare in tutto questo il commento del vicepremier, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che è tornato invece a rimarcare l’importanza della finanza tutta made in Italy, come ha fatto in diverse occasioni, in cui si è riferito direttamente al ruolo di Generali, anche dopo le rassicurazioni che da Trieste sono arrivate in merito all’intenzione di continuare a fare da scudo al debito pubblico italiano, dunque ai BTP & Co.

Chiedete al ministro dell’Economia. A me interessa che il risparmio italiano rimanga in Italia ”.

Salvini ha aggiunto che “aver salvato MPS, che adesso è un player importante a livello nazionale, per me è motivo di orgoglio perché, fosse stato per la sinistra, sarebbe stata svenduta a pezzettini anni fa ”.

E ancora, in quella che è diventata una sorta di solita solfa, il vicepremier del governo Meloni ha rincarato la dose su Generali: “ Per quanto riguarda Generali a me interessa che i risparmi degli italiani vengano investiti in aziende italiane ”. Per poi concludere: “Non entro nel merito di dinamiche finanziarie che lascio commentare ad altri”.

La reazione delle dirette interessate all’OPS a sorpresa. I comunicati di Banca Generali e di Generali

Nel frattempo, riferimenti alla improvvisa manovra di Mediobanca, sono arrivate dalle dirette interessate, ovvero sia da Banca Generali che dalla casa madre Assicurazioni Generali.

La preda Banca Generali ha confermato quanto anticipato ieri alla stampa dal CEO di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel, ovvero che l’OPS non è stata concordata.

Al termine della riunione straordinaria del CDA, indetta nella giornata di ieri dopo il grande annuncio di Mediobanca, Banca Generali ha reso noto tramite un comunicato di avere “preso atto” dell’offerta promossa nei suoi confronti, precisando che l’offerta “non è stata sollecitata né preventivamente concordata” e che, di conseguenza, “proseguono le attività del Gruppo Banca Generali secondo quanto pianificato o già comunicato al fine di continuare a contribuire alla creazione di valore per tutti gli azionisti e gli stakeholder ”.

Dal canto suo la controllante Generali, oltre a rendere noto con un comunicato ad hoc diffuso nella giornata di ieri, di avere nominato Andrea Sironi e Philippe Donnet, rispettivamente Presidente e Amministratore delegato del gruppo per il prossimo triennio, sulla scia di quanto deciso venerdì scorso dall’assemblea degli azionisti, ha informato il mercato di avere “preso atto della comunicazione effettuata in data odierna da Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. e relativa ad un’offerta pubblica di scambio promossa sulla totalità delle azioni di Banca Generali S.p.A”, aggiungendo che “tale comunicazione non è stata oggetto di trattazione nel corso dell’odierna riunione” e che “ogni valutazione al riguardo sarà assunta nei modi e nei tempi dovuti”.

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