Mercato azionario e guerra commerciale: le cose potrebbero peggiorare nuovamente prima di migliorare
A causa della guerra commerciale tra gli USA e la Cina le cose sul mercato azionario potrebbero peggiorare di nuovo.
Ne è convinta Alicia Levine, chief strategist di BNY Mellon, secondo cui gli investitori non stanno ancora prezzando a dovere la possibilità di collasso definitivo dei negoziati tra le due potenze mondiali.
Le cose, a sua detta, potrebbero complicarsi ulteriormente prima di migliorare. Il mercato azionario, in altre parole, potrebbe tornare a perdere ampio terreno a causa di una guerra commerciale ancora lontana dalla risoluzione.
Mercato azionario in balia della guerra commerciale?
Il 5 maggio scorso il mercato ha assistito inerme al suono del primo campanello d’allarme. Donald Trump ha minacciato nuovi dazi contro la Cina e Pechino ha risposto con un pacchetto di contromisure che entreranno in vigore il prossimo 1° giugno.
Tutto ciò ha ha gettato nel panico l’azionario mondiale: dalle asiatiche a Wall Street, passando per le europee, le borse internazionali hanno sofferto il peggioramento dei rapporti e la conseguente escalation della tensione.
Tutte le speranze di accordo sono naufragate e la guerra commerciale si è riaccesa in un batter d’occhio. Da qual momento in poi Wall Street ha viaggiato sulle montagne russe. Il Dow Jones, il Nasdaq e l’S&P 500 hanno registrato perdite imponenti in pochi giorni.
All’inizio della settimana Donald Trump ha provato a gettare acqua sul fuoco dicendosi impaziente all’idea di trovare un’intesa, ma ricordando a tutti l’esistenza di uno squilibrio economico da correggere necessariamente.
Secondo l’esperto, tra i settori del mercato azionario più colpiti dalla guerra commerciale USA-Cina ci saranno sia l’immobiliare che le utility. Gli investitori dovranno presto fronteggiare una nuova fase di debolezza stando alle sue previsioni.
Collasso improbabile per Goldman
Una view, questa appena evidenziata, differente rispetto a quella di Goldman Sachs secondo cui il collasso dell’azionario sarà piuttosto improbabile.
Per il Chief Executive Officer James Gorman, i mercati finanziari sono stati resi più fragili dalla guerra commerciale, ma il crollo non ci sarà poiché i fondamentali economici sono buoni e perché non è detto che i negoziati tra le due potenze finiranno davvero così male.
Qualsiasi tipo di recensione, per dirla con le sue stesse parole, sarà superficiale e temporanea. La modesta inflazione, la buona occupazione e la crescita oscureranno anche i segnali più preoccupanti come l’inversione della curva sui rendimenti dei Treasury.
“Non voglio incoraggiare le persone a muoversi nell’una o nell’altra direzione. C’è troppa incertezza adesso,”
ha concluso l’esperto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA