L’agenzia di rating conferma le sue stime di crescita relative all’Italia, spiegando le ragioni della sua scelta.
Moody’s non ha intenzione di cambiare la sua valutazione sull’Italia, ribadendo di essere sicura che Baa3 con outlook stabile sia quella giusta e non solo: non ha per il momento programmato di rivedere al ribasso le stime relative al nostro Paese, che rimarranno quindi ferme su una crescita dello 0,5% per il 2020. Nonostante l’Unione Europea abbia previsto per l’Italia una espansione economica pari solamente allo 0,3%.
Moody’s conferma l’outlook dell’Italia
Moody’s conferma senza remore l’outlook dell’Italia perché secondo l’agenzia di rating “riflette un equilibrio tra problemi e punti di forza", così come ha spiegato la responsabile Kathrin Muehlbronner a margine di una conferenza tenuta a Milano.
L’analista ha sottolineato di essere cosciente di come alcune previsioni per la crescita del Belpaese siano più basse di quelle proposte dalla sua agenzia di rating e pur aprendo alla possibilità di una revisione ha specificato che al momento non vi sono “grandi motivi” per muoversi in tal senso. “La nostra stima attuale è +0,5%, se fosse 0,3%, 0,2% o 0,7% non farebbe grande differenza” ha continuato, evidenziando come il fattore primario da tenere in considerazione sia la lenta crescita e che vi sia una difficoltà sensibile di accesso al mercato di capitali.
L’Italia per Moody’s è un paese dalle molte debolezze, come l’alto debito pubblico, una vulnerabilità agli shock e il bisogno di rifinanziamento ma al contempo uno Stato che ha tra i punti di forza una gestione professionale del debito, una posizione esterna solida e un’economia ampia e diversificata.
Bassa crescita il problema più grave per l’Italia
Secondo l’analisi di Moody’s, confermata da Kathrin Muehlbronner, è comunque la bassa crescita a essere il maggiore punto debole dell’Italia e quindi la causa della maggior parte dei problemi che l’attanagliano. Motivazione per la quale verrà monitorato con attenzione il budget per comprendere se nel corso del 2020 sarà possibile raggiungere una stabilizzazione del rapporto debito/PIL e se verranno finalmente messe a punto quelle riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno.
Il fattore politico, sebbene ancora importante al fine di una corretta valutazione del rating dell’Italia, non rappresenta più una vera e propria preoccupazione se non per la sua limitata capacità di riforma: anche il pericolo di un’uscita dell’Italia dall’Eurozona sembra ormai nel passato, fatto che rassicura i mercati e attira gli investitori.
Per il momento Moody’s sta ancora valutando quello che sarà l’impatto dell’epidemia di Coronavirus in Cina a livello globale e quindi anche per cio che concerne l’Italia: prima di eseguire tagli relativi all’emergenza, l’agenzia di rating ha sottolineato di voler concludere la valutazione di tutte le possibili ricadute e verificare in prima istanza quelle sul territorio asiatico, le quali sicuramente saranno maggiori rispetto al resto del mondo.
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