I mutui a garanzia Statale non devono servire alle banche solo per recuperare soldi in caso di insolvenza del debitore. Ecco quando rischiano di essere dichiarati nulli.
I mutui garantiti dallo Stato possono essere dichiarati nulli dal Tribunale qualora la banca li usi solo per rientrare dei soldi che ha prestato chiudendo gli occhi sull’insolvibilità del richiedente. Per essere efficace la garanzia Statale sui mutui è necessario che chi li eroga sia diligente nella ricostruzione della situazione economica di chi li richiede e non può mostrare disinteresse nella stessa solo per il fatto che a garantire per la restituzione fa da garante lo Stato.
Il Tribunale di Asti, con il decreto 105 del 2024, ha negato l’insinuazione nel fallimento di un cliente a una banca per il credito vantato sul mutuo garantito, dichiarato nullo. Quali sono le implicazioni giuridiche ed economiche di questa pronuncia?
Le banche potrebbero negare il mutuo per paura
Dopo questa pronuncia le conseguenze possono portare le banche a concedere meno mutui garantiti. L’istituto di credito, per timore che un giudice possa interpretare le valutazioni eseguite in sede di istruttoria del mutuo come poco diligenti, potrebbe non concedere più i finanziamenti stessi.
Laddove un cliente non dia le giuste garanzie della propria solvibilità, la banca solitamente richiede un garante. Ma in questo caso dovrebbe preoccuparsi di capire se il garante sarà chiamato a intervenire oppure no, e la questione è di centrale importante. Se si stima che il garante non sarà mai chiamato a intervenire si desume, anche se non possiede le giuste garanzie, che il debitore sarà capace di restituire il debito contratto. In caso contrario, invece, se si pensa che dovrà intervenire il garante già a priori, il mutuo non andrebbe proprio concesso e laddove, invece, venga lo stesso riconosciuto l’istituto di credito non sta tutelando gli interessi del garante (nel caso dei mutui a garanzia statale, dello Stato).
Quali sono gli obblighi delle banche in questi casi?
Quando solo il patrimonio del debitore non basta a restituire il finanziamento interviene la garanzia. Le banche devono, oltre che valutare il merito creditizio, anche tutelare il garante? Il garante deve essere preservato da possibili perdite?
La risposta a questa domanda è stata fornita dal Tribunale di Asti che ha chiarito che l’istituto di credito deve provvedere a tutelare anche l’interesse del garante.
Nel caso di specie il tribunale ha visto molta imperizia da parte della banca che ha accettare documenti non veri per ottenere indebite erogazioni da parte dello Stato. I Giudici hanno chiarito che prima di erogare un mutuo la banca già sapeva che il debitore non avrebbe restituito il finanziamento, ma l’ha concesso lo stesso perché tanto era garantito dallo Stato. La banca ha concesso il mutuo senza guardare con attenzione i documenti e sena valutare che il valore dell’immobile era stato gonfiato. I dati fornita dall’azienda erano molto lacunosi e con gravi omissioni, ma a compilarli non è stata l’azienda stessa che si è limitata solo ad apporre la firma, ma i dipendenti della banca.
Il tutto era volto a rendere nebulosa la situazione effettiva dell’azienda per mandare avanti la pratica di mutuo a garanzia statale. Da premettere che in assenza di questa garanzia il mutuo non sarebbe mai stato erogato.
Seppur nel caso del Tribunale di Asti la condotta della banca era dolosa, la sentenza apre la strada a possibili timori da parte di altri istituti di credito. Si teme che questi ultimi valutino a priori negativamente il cliente che richiede il mutuo per non incappare, poi, in una denuncia di negligenza. Questo farebbe finire i mutui garantiti in una situazione abbastanza precaria.
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