“Nube tossica verso l’Europa”, allarme uranio impoverito lanciato dalla Russia: cosa fare?

Stefano Rizzuti

19 Maggio 2023 - 15:15

Mosca annuncia di aver bombardato e distrutto un deposito di munizioni all’uranio impoverito e che una nube radioattiva si starebbe dirigendo verso l’Europa, ma la notizia per ora viene smentita.

“Nube tossica verso l’Europa”, allarme uranio impoverito lanciato dalla Russia: cosa fare?

L’allarme arriva dalla Russia: un deposito di munizioni all’uranio impoverito è stato colpito e ora una nube tossica sarebbe diretta verso l’Europa. In particolare è stato il capo del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, a lanciare l’allarme spiegando che proprio un bombardamento russo avrebbe causato la distruzione del deposito.

La notizia, però, non trova alcuna conferma. Anzi, l’Agenzia atomica polacca ha già smentito quanto fatto sapere da Mosca, secondo cui si registravano radiazioni proprio sulla Polonia. Per il momento, dunque, non ci sarebbe alcuna conferma né della distruzione né dell’esistenza del deposito di munizioni all’uranio impoverito. Né, tantomeno, della presunta nube tossica.

Mentre la guerra in Ucraina, iniziata con l’invasione russa a febbraio del 2022, non accenna a placarsi, la notizia della distruzione del deposito arriva da Patrushev, citato dall’agenzia Ria Novasti. Il capo del Consiglio di sicurezza russo racconta che il deposito di munizioni è stato distrutto da un bombardamento russo.

Il deposito, secondo quanto spiegato dallo stesso Patrushev, conteneva munizioni all’uranio impoverito inviate dall’Occidente, stando alle sue parole. Dopo il bombardamento si sarebbe quindi formata una “nube radioattiva” che ora si starebbe muovendo in direzione dell’Europa. Notizia che, come detto, non trova per ora conferma.

“Allarme nube radioattiva in Europa” dopo bombardamento russo

Secondo quanto viene spiegato dal capo del Consiglio di sicurezza di Mosca il bombardamento, con la conseguente distruzione del deposito di munizioni, avrebbe creato la formazione di una nube radioattiva. Secondo Patrushev, inoltre, in Polonia sarebbe stato già rilevato un aumento dei livelli radioattivi, dovuto proprio a quanto avvenuto al deposito.

Da Patrushev non è arrivata alcuna notizia specifica sul bombardamento del deposito. In particolare non è stato indicato il luogo in cui si trovava questo deposito. Negli scorsi giorni, però, erano circolate alcune immagini di un attacco russo del 13 maggio, nella regione di Khmelnitsky, che si trova a ovest di Kiev.

Stando a quanto riportato, proprio quell’attacco delle truppe del Cremlino avrebbe provocato una gigantesca nuvola nera a forma di fungo atomico. Sui media russi si era parlato proprio dell’ipotesi che quella nube si fosse sviluppata in seguito all’esplosione di munizioni all’uranio impoverito.

I bombardamenti russi sui depositi di armi

Il ministero della Difesa russo negli ultimi giorni ha sottolineato che in questo periodo si sono intensificate le operazioni che hanno portato ai bombardamenti di depositi di armi in Ucraina. In particolare, spiegava il ministero, i bombardamenti russi sarebbero andati a colpire i depositi di armi provenienti dai Paesi Nato: l’obiettivo del Cremlino è quello di fermare sul nascere la controffensiva ucraina.

Polonia smentisce: nessuna emergenza in Europa

Dalla Polonia, comunque, arrivano rassicurazioni. L’agenzia atomica polacca, infatti, ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna notifica di emergenza radioattiva. L’Agenzia ha sottolineato di essere in contatto con le autorità internazionali e ha assicurato che le informazioni sul pericolo di radiazioni in Polonia sono “false”. In particolare, i picchi osservati negli ultimi giorni nel Paese, così come in altre zone d’Europa, “non sono insoliti” e si registrano spesso in caso di pioggia.

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