La pensione di reversibilità può essere pignorata?

Simone Micocci

16 Febbraio 2024 - 11:36

Pignoramento della pensione di reversibilità, limite aggiornato al 2024 e alcune soluzioni per evitarlo.

La pensione di reversibilità può essere pignorata?

Anche la pensione di reversibilità spettante ai superstiti può essere oggetto di pignoramento, nel rispetto però del limite previsto dalla normativa che impone il mantenimento di un certo minimo vitale.

Ciò vale sia nel caso in cui i debiti siano da attribuire al coniuge superstite che a quello defunto, fermo restando che in quest’ultimo caso esiste una soluzione per evitare il pignoramento della pensione di reversibilità. È bene ricordare, infatti, che in caso di rinuncia dell’eredità, con la quale quindi si evita di farsi carico di eventuali debiti del defunto, non si perde il diritto alla pensione di reversibilità.

A seconda di chi è ad aver maturato dei debiti ci sono quindi delle considerazioni da fare, sia sul limite di pensione di reversibilità che può essere pignorato che per quanto riguarda le soluzioni per scongiurare il pignoramento.

Pignoramento della pensione di reversibilità se il superstite ha debiti

Prendiamo in considerazione il caso in cui ad avere debiti è il superstite che, previa domanda all’Inps, accede alla pensione di reversibilità.

In tal caso i creditori potrebbero aggredire direttamente la pensione di reversibilità per recuperare una parte del debito maturato dal superstite, nel rispetto delle norme sul pignoramento presso terzi.

D’altronde, la pensione di reversibilità è da considerare al pari delle pensioni dirette: ad esempio è tassata allo stesso modo e può essere aggredita dai creditori ma non al di sopra di un certo importo.

Nel dettaglio, dopo l’introduzione del decreto legge n. 115 del 9 agosto 2022 il limite di pignorabilità delle pensioni, reversibilità compresa, è stato aggiornato in quanto portato da 1,5 a 2 volte il valore dell’Assegno sociale.

E dal momento che quest’ultimo è soggetto a rivalutazione annuale sulla base del costo della vita, anche per il suddetto limite vale lo stesso. Ciò significa, ad esempio, che quest’anno può essere aggredita dai creditori solamente la parte di pensione il cui importo, lordo, è pari a 1.068,82 euro. Questo valore va sempre garantito.

Ma attenzione, della parte restante solamente 1/5 è pignorabile: ciò significa che solo il 20% del valore che supera i 1.068,82 euro può essere oggetto di pignoramento.

Ad esempio, su una pensione di 1.500 euro, quest’anno possono essere pignorati fino a 86,23 euro.

È bene sottolineare che la valutazione del minimo vitale viene effettuata sull’intero importo di pensione percepito. Quindi anche sulla pensione diretta se cumulata con quella di reversibilità.

Va poi ricordato che se i debiti hanno natura diversa, si può rischiare il pignoramento da parte di più creditori. In tal caso, però, la percentuale pignorabile è pari al 40% (2/5) della parte che eccede il minimo vitale.

Pignoramento della pensione di reversibilità se il defunto aveva debiti

Nel caso in cui ad avere debiti fosse il defunto dal quale si acquisisce il diritto alla pensione di reversibilità bisogna fare delle diverse considerazioni.

In primis dipende dalla tipologia del debito: come prima cosa, infatti, bisogna valutare se i debiti maturati possono essere ereditati oppure no.

Laddove si tratti di debiti che possono entrare nell’eredità allora ci si pone di fronte a una scelta molto importante: da una parte vi è la possibilità di accettare l’eredità esponendosi al rischio di pignoramento della pensione (seguendo le suddette regole e limiti) così come di altri redditi personali, vedi ad esempio lo stipendio.

Altrimenti si può rinunciare all’eredità, non vantando così alcun diritto sui beni del defunto ma allo stesso tempo evitando di doversi fare carico dei debiti.

Anche perché è bene sottolineare che la rinuncia all’eredità non fa perdere il diritto alla pensione di reversibilità: questo perché si tratta di una prestazione che ha carattere assistenziale, al fine di assicurarsi che i superstiti abbiano un importo sufficiente per sopravvivere.

Per questo motivo pensione di reversibilità non è soggetta alle regole della successione e di conseguenza non è condizionata dall’accettazione dell’eredità. La rinuncia potrebbe quindi rappresentare una buona soluzione per prendere comunque la pensione di reversibilità e scongiurare il rischio di pignoramento della stessa.

Iscriviti a Money.it