Andare in pensione 1 o 2 anni prima quanto incide sull’assegno? Ecco una guida utile per scoprirlo.
Andare in pensione in anticipo rispetto a quanto richiesto dalla pensione di vecchiaia, alla quale si accede non prima dei 67 anni (con alcune eccezioni) è possibile ma comporta delle conseguenze finanziarie.
Andare in pensione prima, infatti, significa anche lavorare per meno tempo e quindi versare meno contributi che sarebbero utili per aumentare l’assegno. Ma non solo, perché con le regole del sistema di calcolo contributivo la pensione di chi ci va prima risulta più bassa anche a parità di contributi.
Scegliere se andare prima in pensione quindi dovrebbe essere frutto di un’attenta valutazione, cosa che potete fare iscrivendovi al nostro corso utile a pianificare il collocamento in quiescenza.
Qui invece faremo chiarezza su quando è possibile andare in pensione tra i 65 e i 66 anni, oltre ad approfondire le conseguenze finanziarie di una tale decisione.
Come andare in pensione tra i 65 e i 66 anni
Andare in pensione prima dei 67 anni è possibile. Anzi, è proprio la pensione di vecchiaia a prevedere una deroga, consentendo il collocamento in quiescenza all’età di 66 anni e 7 mesi (al netto quindi dell’adeguamento con le aspettative di vita scattato nel 2019), per i lavoratori addetti ad attività gravose, o particolarmente faticose e pesanti, come indicate nel decreto legislativo n. 67 del 2011. C’è però un’ulteriore condizione per godere dello sconto di 5 mesi sull’età pensionabile: aver maturato almeno 30 anni di contributi (anziché 20).
Dopodiché c’è la pensione anticipata contributiva, riservata appunto a coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1 gennaio 1996.
Questa consente di andare in pensione già a 64 anni di età (con 20 anni di contributi), ma con un assegno almeno pari a 3 volte il valore dell’Assegno sociale, quindi non inferiore a 1.605 euro lordi stando ai valori attuali. Le uniche deroghe sono per le donne: quelle con un figlio possono andarci con un assegno mensile di almeno 1.498 euro (2,8 volte il valore dell’Assegno sociale), mentre quelle almeno due figli se hanno raggiunto i 1.391 euro (2,6 volte il valore dell’Assegno sociale).
Chi non raggiunge questi limiti a 64 anni può quindi aspettare i 65 o persino i 66 anni per farlo, anticipando comunque di qualche anno l’accesso alla pensione.
Dopodiché ci sono altre due misure utili per andare in pensione tra i 64 e i 65 anni: si tratta di quelle opzioni che consentono di smettere di lavorare indipendentemente da qual è l’età anagrafica. Con le pensioni anticipate, infatti, si guarda solamente ai contributi. Nel dettaglio, ci riferiamo alle due opzioni seguenti:
- pensione anticipata: alla quale accedono gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi, le donne con 41 anni e 10 mesi;
- Quota 41: riservata ai lavoratori precoci (ossia chi al compimento dei 19 anni aveva già maturato 12 mesi di contributi) che rientrano in uno dei profili che necessitano di una maggior tutela, quali disoccupati, invalidi, caregiver e addetti alle mansioni usuranti. Questi possono andare in pensione con soli 41 anni di contributi, a patto però che almeno un contributo settimanale risulti versato entro il 31 dicembre 1995.
Chi quindi all’età di 65 o 66 anni ha maturato il requisito contributivo suddetto, può sfruttare le opzioni di pensionamento anticipato per smettere di lavorare. Ma quali sarebbero le conseguenze finanziarie? Scopriamolo.
Quanto si perde andando in pensione in anticipo
Andare in pensione tra i 65 e i 66 anni, anticipando quindi di 1 o 2 anni l’accesso alla pensione, ha delle conseguenze sull’assegno. Come già abbiamo avuto modo di sottolineare, però, il taglio è diverso, e maggiore, per coloro che avrebbero comunque lavorato fino a 67 anni.
Andare in pensione in anticipo, infatti, comporta il versamento di meno contributi e di conseguenza un assegno di pensione più basso. Pensiamo ad esempio a chi guadagna 30 mila euro l’anno come dipendente: per ogni anno di anticipo rinuncia a 9.900 euro di contributi versati.
C’è poi una seconda conseguenza ed è insita nel calcolo contributivo utilizzato per trasformare quanto versato di contributi in pensione. Questo, infatti, prevede dei coefficienti che sono tanto più bassi quanto prima si smette di lavorare.
A tal proposito, ecco un confronto tra quelli applicati nei confronti di chi va in pensione a 67 anni piuttosto che a 66 o 65.
Età | Coefficienti di trasformazione 2023-2024 (%) | Anni di pensione per recupero soldi versati |
---|---|---|
65 | 5,352 | 18,68 |
66 | 5,531 | 18,08 |
67 | 5,723 | 17,47 |
L’ultima colonna di questa tabella ci dà un’indicazione chiara su qual è la rendita garantita dal coefficiente di trasformazione applicato in base all’età in cui si va in pensione. A 65 anni, infatti, bisogna aspettare più di 18 anni per recuperare quanto versato di contributi, nel caso dei 67 anni, invece, poco più di 17 anni.
Vediamo invece a livello economico quale sarebbe invece l’impatto. Pensiamo ad esempio a una persona che comunque non avrebbe lavorato negli ultimi anni. Quindi, a parità di montante contributivo, pensiamo ad esempio che sia pari a 200.000 euro, ne risulterebbe una pensione pari a:
Età | Coefficienti di trasformazione 2023-2024 (%) | Pensione annua |
---|---|---|
65 | 5,352 | 10.704 |
66 | 5,531 | 11.062 |
67 | 5,723 | 11.446 |
Una differenza minima quindi, che sarebbe più rilevante nel caso in cui se non ci fosse stato il pensionamento anticipato si sarebbe continuato a lavorare. Ecco ad esempio una tabella che ci dice quanto frutta di assegno ogni anno di contributi versato a chi va in pensione a 67 anni.
RAL | Contributi versati in un anno | Quanto rende un anno di contributi* | Quanto rendono due anni di contributi* |
---|---|---|---|
15.000 | 4.950 | 283,29 | 566,58 |
20.000 | 6.600 | 377,72 | 755,44 |
25.000 | 8.250 | 472,15 | 944,30 |
30.000 | 9.900 | 566,58 | 1.133,16 |
35.000 | 11.550 | 661,01 | 1.322,02 |
40.000 | 13.200 | 755,44 | 1.510,88 |
45.000 | 14.850 | 849,87 | 1.699,74 |
50.000 | 16.500 | 944,30 | 1.888,60 |
55.000 | 18.150 | 1.038,72 | 2.077,44 |
60.000 | 19.800 | 1.133,15 | 2.266,30 |
* Valore di pensione annua e lorda
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