Pensioni, con la detassazione della tredicesima aumenta l’assegno di fine anno. Ma il piano del governo rischia di essere rimandato a dicembre 2024.
Anche le pensioni gioveranno della riforma fiscale che il governo ha in programma da attuare a partire da gennaio 2024.
A differenza di quanto successo con altri provvedimenti, come ad esempio lo sgravio contributivo, che si sono concentrati sui redditi da lavoro, con la riforma fiscale ci saranno vantaggi anche per i pensionati. Ad esempio, grazie all’estensione del primo scaglione Irpef, dovrebbe esserci un aumento della pensione netta, a parità di lordo, per coloro che hanno un reddito fino a 28 mila euro.
Un’altra novità che ormai è chiaro riguarderà anche i pensionati è quella che prevede una detassazione della tredicesima mensilità. Oggi tassata applicando le stesse aliquote Irpef previste per i cedolini mensili, con la riforma fiscale potrebbe cambiare tutto utilizzando una percentuale più bassa (si parla del 15%) che andrà a incrementare l’emolumento di fine anno accreditato contestualmente al rateo di dicembre.
Tuttavia, sembra che i tempi per la detassazione della tredicesima sulla pensione possano essere più lunghi di quelli preventivati, con questa novità che potrebbe generare un vantaggio solamente a partire da dicembre 2024.
Come funziona la detassazione della tredicesima della pensione
Nella legge delega sulla riforma fiscale viene dato mandato al governo di valutare interventi finalizzati ad alleggerire la pressione fiscale sulla tredicesima mensilità.
Ricordiamo che oggi per i primi 15 mila euro di reddito si applica un’aliquota al 23%, del 25% per i successivi 13 mila (quindi fino a 28 mila), del 35% fino a 50 mila e del 43% oltre questa soglia.
Al momento l’Esecutivo sta valutando un elenco di soluzioni possibili, ma la preferita sembra essere quella che andrà ad applicare un’aliquota unica del 15% per tutti i redditi fino a 35.000 euro.
Quanto si risparmia con una tredicesima tassata al 15%
Ovviamente il risparmio varia a seconda di quello che è l’importo della tredicesima.
Proviamo a fare dei calcoli approssimativi, non precisi al centesimo ma comunque utili per darci un’idea di quanto si potrà risparmiare con un’aliquota unica del 15%. Ad esempio, con una tredicesima di 1.000 euro ci sarebbe un risparmio dell’8%, con un incremento quindi di 80 euro. Pensiamo invece a una tredicesima di 1.500 euro, con Irpef dovuta pari a circa 350 euro: passando a un’aliquota del 15% si scenderebbe a 225 euro con un risparmio - e di conseguenza un aumento - di circa 125 euro.
Per quanto riguarda un importo di 2.692 euro che dovrebbe rappresentare la soglia massima che godrà della detassazione, oggi l’imposta è pari a 695 euro circa, mentre con un’aliquota del 15% scenderebbe a 403 euro con un risparmio di quasi 300 euro.
Da quando verrà detassata la tredicesima sulle pensioni
Il governo avrebbe voluto introdurre la detassazione delle tredicesime, che riguarderebbe ovviamente anche quelle spettanti ai lavoratori dipendenti, a partire da dicembre 2023.
Tuttavia, la realizzazione di questo progetto sembra essere complicata vista la difficoltà nel reperire le risorse. Ecco perché è più probabile che il tutto venga rimandato a dicembre 2024.
Dovrebbe partire dal prossimo gennaio, invece, la riforma delle aliquote Irpef con la quale si dovrebbe passare da 4 a 3 scaglioni di reddito: ne dovrebbe così scaturire un ulteriore risparmio per i pensionati che si trovano entro lo scaglione dei 28.000 euro, visto che potrebbe esserci il passaggio a un’aliquota del 23% per l’intero importo della pensione, con un risparmio fino a 260 euro l’anno.
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