Pensioni, grandi novità a ottobre. Anche per stipendi e bonus

Simone Micocci

1 Ottobre 2024 - 10:21

Pensioni, stipendi, redditi e bonus: a ottobre verrà approvata la legge di Bilancio dal Consiglio dei ministri, con importanti novità su questi fronti.

Pensioni, grandi novità a ottobre. Anche per stipendi e bonus

Si entra nel vivo dei lavori per la prossima legge di Bilancio: per questo motivo a ottobre sono attese grandi novità per pensioni, stipendi e altri redditi e bonus vari, con il governo che dovrà prendere importanti decisioni a riguardo.

Con il via libera al Piano strutturale di bilancio (Psb), da inviare all’Unione Europea al fine di indicare qual è la strada che l’Italia intende perseguire al fine di ridurre il deficit, il governo ha iniziato i lavori sulla legge di Bilancio la cui approvazione da parte del Consiglio dei ministri dovrebbe avvenire già questo mese, intorno alla metà di ottobre.

In quell’occasione sapremo qual è la decisione presa per le pensioni, anche se nel Piano strutturale di bilancio delle prime indicazioni vengono date e non sono positive per chi spera di andare in pensione in anticipo, come pure per gli stipendi per i quali il governo assicura che continuerà con il taglio al cuneo fiscale.

Dalla legge di Bilancio dipenderà anche la conferma o l’introduzione di bonus per il sostegno al reddito, determinando ad esempio quanti soldi riceveranno le famiglie dallo Stato nel 2025.

A tal proposito, ecco quali sono le anticipazioni indicate nel Piano strutturale e quali possono essere le grandi novità che già a ottobre verranno ufficializzate.

Le grandi novità per le pensioni

Nel Piano strutturale il governo non nasconde le proprie intenzioni di aumentare l’età pensionabile. Oggi in Italia si va in pensione troppo presto complici le misure di flessibilità introdotte in questi anni come alternativa alla legge Fornero, il che rischia di compromettere la stabilità del sistema previdenziale italiano in un futuro non troppo lontano.

Per questo motivo il governo si è impegnato a trovare quelle soluzioni necessarie per “tenere le persone più a lungo al lavoro”. Probabilmente nel 2025 ci punterà sulla volontarietà, introducendo degli incentivi, come l’attuale “bonus Maroni”, per coloro che ritardano l’accesso alla pensione. Se n’è già parlato per i dipendenti della Pubblica amministrazione, ma potrebbero esserci interventi più ad ampio raggio.

Per le stesse ragioni è a rischio la conferma di Quota 103 con cui andare in pensione a 62 anni, come pure di Opzione Donna. Di sicuro non ci sarà Quota 41 per tutti, mentre per quanto riguarda l’aumento straordinario delle pensioni minime dovrebbe essere confermato nella stessa misura dello scorso anno.

Dovrebbe esserci poi un intervento volto ad aumentare le adesioni a un fondo pensione: salvo il caso in cui il lavoratore comunichi diversamente, infatti, il Tfr non sarà più accantonato in azienda ma appunto in un fondo per la pensione complementare.

Le grandi novità per gli stipendi

Per quanto riguarda gli stipendi la novità più importante è la conferma del taglio al cuneo fiscale, la cui intenzione del governo è quella di renderlo strutturale. Il che tuttavia vorrebbe dire vincolare 10 miliardi di euro ogni anno.

In tal caso quindi anche nel 2025 e negli anni successivi gli stipendi godranno di un incremento dovuto all’applicazione di un’aliquota contributiva più bassa rispetto a quella ordinaria del 9,19%, pari al 2,19% nel caso di chi guadagna fino a 1.923 euro lordi e del 3,19% per chi invece sta sopra questa soglia ma entro i 2.692 euro. Un bonus con il quale vengono riconosciuti fino a 100 euro netti in più in busta paga, ragion per cui la sua conferma rappresenta una priorità del governo che nel frattempo continuerà anche a puntare sulla detassazione dei fringe benefit, con la possibilità che la soglia di esenzione a 2.000 euro venga estesa anche ai lavoratori senza figli, e dei premi di produzione.

Dovrebbe essere esteso per altri due anni, quindi fino al 2026, il bonus - fino a 3.000 euro l’anno sotto forma di esonero contributivo - riconosciuto alle lavoratrici madri con due figli di cui almeno uno di età inferiore a 10 anni.

Le grandi novità per i redditi

Con la legge di Bilancio 2025 verranno poi sciolti i dubbi rispetto alla prossima riforma fiscale, con il governo che oltre a confermare l’aliquota Irpef al 23% (anziché al 25%) per lo scaglione che comprende i redditi tra 15.000 e 28.000 euro potrebbe tagliare anche quella dell’attuale secondo scaglione, sopra i 28.000 euro ma entro i 50.000 euro. Oggi pari al 35%, potrebbe scendere al 33% con un risparmio fino a 440 euro l’anno.

Le grandi novità per i bonus

Lato bonus in realtà non dovrebbero esserci grandi novità rispetto a oggi, per quanto le ultime indiscrezioni ci dicono che il governo sembrerebbe intenzionato a limitare la spesa rispetto a quanto fatto negli anni scorsi. Ragion per cui la Carta dedicata a te potrebbe non essere confermata, mentre l’Assegno unico universale verrà tolto alle famiglie che non presentano l’Isee (le quali oggi hanno diritto all’importo minimo).

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