Pensioni, “sacrifici per tutti”, arrivano nuove tasse nel 2025?

Simone Micocci

5 Ottobre 2024 - 09:50

In legge di Bilancio ci saranno nuove tasse: pensioni interessate? Ecco chi deve essere preoccupato per la prossima manovra.

Pensioni, “sacrifici per tutti”, arrivano nuove tasse nel 2025?

Preoccupano le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che nel descrivere la prossima legge di Bilancio ha parlato di “sacrifici e tasse”. Parole che preoccupano anche i pensionati, i quali temono che le nuove tasse annunciate dal ministro possano riguardare anche loro.

D’altronde Giorgetti ha detto di “rivolgersi a tutti”, per quanto nell’immediato più che altro verranno “tagliate le spese” (ed è proprio su questo aspetto che bisogna concentrarsi). “Ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti, non semplicemente per le banche, ma ragionata e razionale”.

Parole che vanno interpretate al fine di tranquillizzare chi in queste ore è spaventato e teme che la propria pensione possa essere tassata ulteriormente. Perché come vedremo di seguito, quel che deve preoccupare non è tanto lo spettro di nuove tasse, che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbero riguardare perlopiù le imprese, quanto il fatto che il ministro dell’Economia abbia annunciato anche un taglio delle spese. Questo sì, infatti, che è un aspetto che rischia di avere ripercussioni sull’ambito previdenziale.

Nuove tasse sulle pensioni? No, anzi

Come anticipato per quanto la richiesta di “sacrifici” riguardi effettivamente tutti, per le pensioni non dovrebbero esserci nuove tasse. Anzi, il governo non sembra aver abbandonato il piano di riforma fiscale, passando al secondo step dopo quanto già fatto lo scorso anno con l’accorpamento tra primo e secondo scaglione.

Nel dettaglio, in programma c’è il possibile taglio dell’aliquota applicata sull’attuale secondo scaglione, quello che comprende la parte di reddito compresa tra i 28.000 e i 50.000 euro. Fino a 22.000 euro oggi tassati al 35%: possibile una riduzione del 2% che andrebbe così a garantire un risparmio annuo fino a 440 euro. Aggiunti ai 260 euro dello scorso anno, per un pensionato con reddito di 50.000 euro il risparmio annuo sarebbe persino di 700 euro, che si riduce ovviamente quanto più è più basso l’importo percepito.

Per il resto non dovrebbero esserci altre novità di tipo fiscale, con i pensionati che quindi non devono temere le nuove tasse annunciate dal ministro.

Ma attenzione ai risparmi di spesa

Tuttavia, il tema pensioni rientrerà tra quei tagli alla spesa. Un’intenzione neppure troppo celata dal momento che nel Piano programmatico di bilancio il governo si è impegnato con l’Unione Europea riguardo al voler tenere le persone per più tempo al lavoro.

La spesa previdenziale è destinata ad aumentare col rischio di essere insostenibile (un vero e proprio allarme che interesserà anche altri Paesi europei); per questo motivo il governo attuerà le soluzioni necessarie per contenere la spesa previdenziale, probabilmente rinunciando a quelle misure che in questi anni hanno aiutato le persone ad andare in pensione con leggero anticipo rispetto a quanto definito dalla riforma Fornero.

Da Quota 103 a Opzione Donna, con il rischio che possano esserci modifiche ad altre misure di pensionamento con lo scopo di tagliare i costi. Nel 2024, ad esempio, ci fu l’incremento del requisito anagrafico per accedere all’anticipo pensionistico (Ape Sociale), mentre per la pensione anticipata contributiva è stato incrementato il requisito economico: per smettere di lavorare a 64 anni l’assegno deve essere almeno pari a 3 volte l’importo dell’Assegno sociale, e non più 2,8 volte come negli anni precedenti. E sempre per la pensione anticipata di tipo contributivo è stato deciso che d’ora in avanti l’adeguamento con le aspettative di vita riguarderà non solo il requisito anagrafico ma anche i contributi. Non solo quindi si andrà in pensione più tardi, ma anche con più contributi.

Ai tagli alla spesa attuati con la prossima legge di Bilancio se ne potrebbero aggiungere di altri con la nuova manovra. Non è un caso ad esempio che si sia parlato della possibilità di estendere la finestra mobile prevista per chi accede alla pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi di contributi (uno in meno per le donne).

Ricapitolando, almeno per il momento né i pensionati né le persone fisiche devono preoccuparsi per l’arrivo di nuove tasse. Diverso il caso di chi, invece, spera di andare presto in pensione: i tagli in legge di Bilancio potrebbero infatti riguardare la spesa per le pensioni, con l’età pensionabile che rischia di allungarsi.

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