Piano genitoriale separazione e divorzio: cos’è, come funziona e multe per chi non lo rispetta

Ilena D’Errico

26 Febbraio 2023 - 15:51

In fase di separazione e divorzio, in presenza di figli, dovrà essere presentato un piano genitoriale. Ecco come funziona, cosa contiene e cosa rischia chi non lo rispetta.

Piano genitoriale separazione e divorzio: cos’è, come funziona e multe per chi non lo rispetta

Fra le tante novità che saranno introdotte dalla delega civile della legge Cartabia sul diritto di famiglia ci sono le delazioni scritte. Documentazioni preparate dalle parti in vista della separazione e del divorzio, che dovranno essere presentate in occasione della prima udienza. Oltre alle motivazioni complete e alle indicazioni reddituali e patrimoniali, i coniugi sono tenuti a presentare anche il piano genitoriale, ovviamente quando sono presenti dei figli.

Piano genitoriale, cos’è e come funziona

La riforma propone una rinnovata attenzione verso gli interessi dei minori, che si esprime anche nella richiesta del piano genitoriale. Quest’ultimo dovrà essere preparato dai coniugi che richiedono separazione e divorzio, così da permettere al giudice di avere un’idea chiara e precisa dello stile di vita dei figli e delle aspettative che può garantire ognuno dei genitori. Il piano genitoriale dovrà quindi contenere:

  • Impegni.
  • Attività quotidiane, scolastiche ed extra-scolastiche.
  • Attività sportive.
  • Percorso educativo.
  • Frequentazioni abituali.
  • Vacanze normalmente godute.

Queste informazioni dovranno fare ovviamente riferimento al periodo del matrimonio, così da individuare le abitudini e gli interessi dei figli. Allo stesso tempo, ciascun genitore dovrà indicare anche come intende garantire il proseguimento delle attività normali e presentare una linea coerente rispetto al percorso educativo dei minori. Nel complesso, questi dati permettono al tribunale di decidere in maniera più mirata in tema di affidamento, collocamento del minore e diritto di visita del genitore non collocatario. I genitori potranno così concordare la gestione dei figli, auspicabilmente in modo equo e funzionale.

L’obbiettivo, infatti, è quello di garantire ai figli il mantenimento delle abitudini giornaliere, purché siano sane naturalmente, senza interrompere i rapporti affettivi e il percorso di istruzione. In questo modo il giudice chiamato a pronunciarsi sulla questione potrà beneficiare di dati oggettivi e dettagliati e decidere esclusivamente nell’interesse del minore. Chiaramente, anche la normativa attuale tutela gli interessi dei figli in caso di separazione e divorzio, ma in questo modo si dovrebbero avere decisioni più brevi e mirate.

Multe per chi non rispetta il piano genitoriale

La principale misura introdotta per la tutela dei figli è l’obbligatorietà del piano genitoriale. I genitori, infatti, dopo aver accettato un piano comune sono obbligati a rispettarlo, così che si possano evitare cambiamenti improvvisi e ripercussioni dovute alle liti coniugali. Per questa ragione si prevedono gravi sanzioni amministrative. Nel dettaglio, al genitore che non rispetta il piano – dopo averlo accettato - può essere comminata una multa fino a 5.000 euro.

L’ascolto dei figli prima della sentenza

Il progetto del piano genitoriale è rafforzato dalla possibilità per il tribunale di ascoltare i pareri e le opinioni dei figli stessi, anche quando minori di 12 anni. Il giudice dovrà comunque valutare l’effettiva maturità del minore, ma ascoltare direttamente la sua esperienza e le sue esigenze dovrebbe garantire una decisione il più possibile giusta. Oltretutto, si prevede anche una forma di ascolto assistito. I figli minori, infatti, potranno essere ascoltati in forma protetta, al di fuori delle aule del tribunale, grazie alla mediazione di figure competenti, come psicologi e personale tecnico. In ogni caso, è stata introdotta anche la possibilità di provvedimenti urgenti dal carattere temporaneo, laddove la situazione familiare richiede un intervento immediato.

La previsione dell’ascolto in forma protetta serve a garantire l’ascolto anche dei figli più piccoli, senza che possano essere condizionati o intimoriti dall’ambiente del tribunale. Allo stesso tempo, la presenza di esperti rappresenta un aiuto fondamentale nell’individuazione degli interessi preminenti, così che il giudice possa decidere su una base sicura, tenendo conto delle dichiarazioni dei figli. Questi ultimi, infatti, anche se minori di 12 anni avranno così la possibilità di esprimersi personalmente su una faccenda che li riguarda in modo diretto. Il tribunale chiamato a decidere sulla questione sarà quello di residenza dei minori, mentre – in mancanza di figli – sarà quello di residenza del convenuto.

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