Pignoramento auto, quando scatta e come evitarlo

Veronica Caliandro

27/09/2024

Come funziona il pignoramento dell’automobile di proprietà? Ecco cosa dice la legge, quando viene applicata e le procedure per difendersi.

Pignoramento auto, quando scatta e come evitarlo

Nel caso in cui non si provveda al pagamento di alcuni debiti, come ad esempio prestiti non rimborsati o tasse non pagate, si rischia di dover fare i conti con pesanti conseguenze. In particolare se non vengono pagati dei debiti, l’Ufficiale giudiziario può procedere al pignoramento dell’automobile del debitore.

Quest’ultimo continuerà a tenere il mezzo in custodia ma non potrà utilizzarlo per via del fermo amministrativo. Il veicolo potrà essere messo in seguito all’asta e il ricavato utilizzato per soddisfare i creditori. Una situazione indubbiamente poco piacevole, da cui è bene sapere come difendersi. Ecco di seguito alcuni escamotage offerti dalla legge.

Pignoramento auto: cosa dice la legge e quando scatta

Il pignoramento è l’atto con cui inizia la più nota forma di esecuzione forzata, ovvero l’espropriazione. Si tratta di una procedura volta a sottrarre coattivamente i beni del debitore in modo tale da ottenere il denaro necessario per soddisfare il creditore. Quando tale procedura concerne i beni mobili viene definita espropriazione forzata mobiliare. Entrando nei dettagli, stando all’articolo 514 del codice di procedura civile ci sono dei beni mobili che non possono essere assolutamente pignorati. In particolare, come riportato sul sito Brocardi.it:

L’art. 514 c.p.c. precisa i beni mobili assolutamente impignorabili. Nello specifico, non possono essere pignorati i beni che hanno un valore religioso per il debitore o che garantiscono il sostentamento del debitore e della sua famiglia almeno per un mese. Ancora, non sono pignorabili i beni che devono essere conservati per l’adempimento di un pubblico servizio. Inoltre, non è possibile procedere a pignoramento quando si tratta di animali domestici (ad esempio, animali da compagnia o terapia).

L’articolo 515 del Codice di Procedura Civile, invece, determina quali siano i beni che possono essere pignorati solamente a determinate condizioni. In particolare:

Ai sensi del comma 3 dell’art. 515 c.p.c., è possibile il pignoramento dei beni indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte o del mestiere del debitore, ma soltanto nei limiti del valore di un quinto, qualora gli altri beni non siano sufficienti a soddisfare il creditore.

Tra i beni che possono essere pignorati si annovera l’automobile. In linea generale è possibile affermare che non ci sono norme che vietano di pignorare l’auto anche se quest’ultima si rivela essere l’unico mezzo in famiglia. Una sentenza del Tribunale di Torino del 2022 però, come ricordato sempre sul sito di Brocardi.it, ha fornito importanti chiarimenti su come e quando sia possibile pignorare un veicolo che serve per andare a lavoro.

A tal proposito i giudici hanno sottolineato che l’auto adibita allo svolgimento dell’attività lavorativa non può essere pignorata. Questo perché si rivela fondamentale per lo svolgimento delle attività basilari di sopravvivenza. Sempre per lo stesso motivo, secondo il tribunale di Torino, non può essere pignorata l’auto che si rivela essere l’unico mezzo di famiglia. In questo modo si intende garantire al nucleo famigliare la possibilità di soddisfare i propri bisogni. Ne consegue che, prima di intraprendere un’azione esecutiva sui beni di un debitore, è necessario controllare la natura e l’uso dei beni in questione.

Come funziona il pignoramento dell’automobile: procedura completa e conseguenze

Se un debitore ha un debito certo ed esigibile, allora il creditore può utilizzare un titolo esecutivo per rientrare in possesso di quanto gli spetta. In particolare il creditore può rivolgersi al giudice per richiedere il pignoramento. Proprio con tale atto, ovvero con l’ingiunzione emessa dall’ufficiale giudiziario, prende il via la procedura di espropriazione mobiliare.

Il pignoramento di beni mobili, così come anche il pignoramento dei beni immobiliari, presenta due presupposti fondamentali, ossia:

  • il titolo esecutivo, emesso dal giudice dopo aver accertato in giudizio l’esistenza del credito;
  • l’atto di precetto inviato al debitore con l’intimazione di pagamento.

Dopo la ricezione dell’atto di precetto, il debitore ha 10 giorni di tempo per pagare il debito, altrimenti verrà predisposto il pignoramento del bene. Prima di effettuare materialmente il pignoramento, infatti, l’ufficiale invia al debitore una notifica di preavviso. In seguito effettua un sopralluogo per valutare il valore del veicolo. L’auto viene lasciata in custodia dal legittimo proprietario che, tuttavia, non può più utilizzarla. Entro dieci giorni dalla notifica del pignoramento, però, il debitore deve consegnare il mezzo all’Istituto Vendite Giudiziarie. In caso contrario interviene la polizia e il creditore potrebbe richiedere la vendita forzata del veicolo.

L’auto pignorata viene quindi venduta all’asta, e il ricavato utilizzato per soddisfare il credito del soggetto creditore. Il debitore, pertanto, perde la proprietà dell’auto che viene trasferita all’acquirente all’asta. Se tutto questo non bastasse, nel caso in cui il veicolo venisse venduto per un valore più basso del debito, il debitore continuerebbe ad essere responsabile della quota residua. Il pignoramento, inoltre, può influire negativamente sull’affidabilità creditizia del debitore e pertanto sulla possibilità in futuro di ottenere dei prestiti.

Se nessun compratore acquista l’auto, quest’ultima viene restituita al debitore, a patto che provveda al pagamento delle spese all’Istituto Vendite Giudiziarie.

Pignoramento telematico dell’automobile

Oltre alla procedura poc’anzi descritta, il creditore può scegliere di agire con il pignoramento telematico dell’automobile. Si tratta di una procedura più veloce e sicura rispetto a quella tradizionale, poiché in questo caso non ci si affida all’Ufficiale giudiziario bensì al registro dell’Anagrafe tributaria. In questo modo il debitore non può nascondere il veicolo, ad esempio parcheggiandolo lontano dalla propria casa.

A questo punto il debitore viene intimato a consegnare l’automobile entro dieci giorni all’Istituto vendite giudiziarie di competenza, assieme all’atto di proprietà del mezzo e al libretto di circolazione. L’Istituto Vendite Giudiziarie terrà l’auto in custodia fino al momento della sua vendita.

Assegnazione diretta del bene

In caso di avvio della procedura di pignoramento di un’auto, il creditore può, in alternativa, avvalersi della procedura conosciuta come assegnazione diretta del bene. Ovvero può richiedere al giudice di diventare proprietario dell’auto pignorata al debitore. Il Tribunale può decidere se assegnare il veicolo o procedere con la relativa vendita.

Tale decisione viene presa tenendo conto di alcuni dati oggettivi, come ad esempio il valore dell’auto che deve essere maggiore o uguale del credito. Se il valore del veicolo è maggiore del credito, allora il il creditore deve corrispondere al debitore la differenza.

Quanto costa il pignoramento di un’automobile?

Il costo del pignoramento di un’automobile può differire in base a diversi fattori, quali ad esempio il valore del mezzo, le spese legali ed eventuali tasse o commissioni. In linea generale, tra i costi da sostenere si annoverano i seguenti:

  • 6 euro per la visura del Pubblico Registro Automobilistico, ovvero PRA;
  • 27 euro per l’iscrizione presso il Pubblico Registro Automobilistico;
  • da 8 euro a 40 euro circa per le spese di notifica;
  • da 32 a 48 euro circa per l’imposta di bollo;
  • da 600 euro a 3 mila euro per gli onorari di avvocati o professionisti che gestiscono la procedura di pignoramento;
  • da 63,01 euro a 126,01 euro per le spese per l’Istituto di vendite giudiziarie.

Si consiglia comunque di rivolgersi ad un avvocato per avere una stima dettagliata dei costi da sostenere a seconda del proprio caso specifico.

Come evitare il pignoramento dell’auto

Vediamo di seguito come fare per evitare che la propria auto venga pignorata. Innanzitutto la soluzione più ovvia è quella di pagare i propri debiti. Nel caso in cui si abbiano delle difficoltà si consiglia di cercare di negoziare con i creditori per stabilire dei piani di pagamento più flessibili o addirittura ottenere una riduzione.

Una strategia molto diffusa è quella di intestare l’auto ad un ’altra persona. Se il veicolo non è di proprietà del debitore, infatti, non può essere pignorato. Si invita comunque a non utilizzare questo stratagemma, perché si tratta di una vera e propria frode. Il rischio, pertanto, è di incorrere in guai seri, anche dal punto di vista penale.

Una strada del tutto legale e percorribile per evitare il pignoramento dell’auto è invece quella di presentare opposizione al pignoramento. In questo modo si contesta il diritto del creditore a procedere con l’esecuzione del pignoramento. Sarà poi compito del giudice decidere se sospendere o meno la procedura di pignoramento.

Auto cointestata: può essere pignorata?

Anche l’automobile cointestata, per esempio tra due coniugi, può essere oggetto di pignoramento. Come si evince dall’articolo 599 del Codice di procedura civile:

Possono essere pignorati i beni indivisi anche quando non tutti i comproprietari sono obbligati verso il creditore. In tal caso del pignoramento è notificato avviso, a cura del creditore pignorante, anche agli altri comproprietari, ai quali è fatto divieto di lasciare separare dal debitore la sua parte delle cose comuni senza ordine di giudice.

In tale circostanza però, dopo la vendita all’asta, il 50% del ricavato spetta di diritto al cointestatario non debitore; il restante 50% invece andrà al creditore.

Come difendersi in caso di pignoramento dell’auto attivo

Per bloccare il pignoramento e scongiurare la vendita dell’automobile è necessario versare la somma dovuta direttamente all’Ufficiale giudiziario. All’ammontare del debito vanno aggiunti gli eventuali interessi di mora, l’Iva e il pagamento delle spese giudiziarie.

In alternativa si può cercare di opporsi al pignoramento, depositando un ricorso al Giudice dell’esecuzione stessa. Quest’ultimo fisserà un’udienza di comparizione delle parti ed emetterà un decreto attraverso cui informa il creditore dell’opposizione. Dopo l’udienza il Giudice emette un’ordinanza grazie a cui decide se sospendere o proseguire con il pignoramento.

Quando decade il pignoramento di un’auto: le tempistiche

A fornire delucidazioni in merito alle tempistiche ci pensa l’articolo 521-bis del codice di procedura civile inerente il pignoramento e la custodia di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi. Entrando nei dettagli, si legge che:

Eseguita l’ultima notificazione, l’ufficiale giudiziario consegna senza ritardo al creditore l’atto di pignoramento perché proceda alla trascrizione nei pubblici registri. Entro 30 giorni dalla comunicazione di cui al terzo comma, il creditore deve depositare nella cancelleria del giudice di pace competente per l’esecuzione la nota di iscrizione a ruolo, con copie conformi del titolo esecutivo, del precetto, dell’atto di pignoramento e della nota di trascrizione [...] Il pignoramento perde efficacia quando la nota di iscrizione a ruolo e le copie dell’atto di pignoramento, del titolo esecutivo e del precetto sono depositate oltre il termine di cui al quinto comma.

Da non perdere su Money.it

Argomenti

# Legge

Iscriviti a Money.it