Alla luce dei costi attuali di luce e gas vediamo se è più conveniente per le bollette scegliere una tariffa a prezzo fisso o indicizzato.
Nell’ultimo anno si è posta molta attenzione sui consumi di luce e gas soprattutto dopo i forti rincari che ci sono stati da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. I prezzi sul mercato all’ingrosso sono saliti man mano fino a toccare vette altissime nei mesi estivi. Per fortuna da qualche settimana si sta registrando un calo con i valori che lentamente stanno ritornando a numeri in linea con quelli dello scorso anno, soltanto leggermente più alti.
Per quanto riguarda il gas poi con la recente approvazione del tetto sul prezzo a livello europeo dovremmo essere al riparo nei prossimi mesi da picchi improvvisi sui principali mercati europei di riferimento. I consumatori hanno due possibilità per i propri contratti: optare per un prezzo fisso o per uno indicizzato. Alla luce dei costi attuali qual è la soluzione più conveniente per avere un prezzo migliore? Scopriamolo.
Differenza tra prezzo fisso o indicizzato
In una bolletta la voce spesa per la materia energia o per la materia prima gas rappresentano le più importanti da tener d’occhio perché pesano per circa il 50% sul prezzo finale da pagare. Per questo è importante capire come gestire al meglio tale voce per risparmiare. Al momento della stipula del contratto per la fornitura di energia elettrica o gas con i gestori, i consumatori possono scegliere tra le varie offerte a prezzo fisso o indicizzato.
Il costo a prezzo fisso lo dice la parola stessa significa che questo resterà tale e non cambierà per uno specifico periodo di tempo, in genere uno, due o tre anni. Il prezzo indicizzato o tutelato è invece l’esatto opposto ed è calcolato in base alle oscillazioni del prezzo all’ingrosso sui principali mercati di riferimento. La tariffa del mercato tutelato è un classico esempio di prezzo indicizzato e varia ogni 3 mesi per la luce e ogni mese per il gas in base all’andamento del mercato.
Quale conviene di più?
Prima di cercare di capire qual è la soluzione più conveniente proviamo ad analizzare i costi della materia nell’ultimo periodo. Tra ottobre e novembre gli indici del mercato all’ingrosso sia per il gas che per l’energia elettrica hanno registrato un netto calo rispetto ad agosto o settembre.
Per quanto riguarda il gas, sul mercato PSV a novembre 2022 era a 0,975 €/Smc, in lieve aumento rispetto ad ottobre ma in linea con i prezzi dei primi mesi dell’anno. Numeri comunque in forte calo se si considera il prezzo dei mesi estivi quando ad agosto si era toccato i 2,498 €/Smc. Sull’indice TTF l’altro preso di riferimento per il prezzo all’ingrosso la situazione è simile. Il prezzo di dicembre non è ancora disponibile a novembre era a 0,975 €/Smc. Il picco in estate era stato di 2,379 €/Smc.
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Situazione simile per l’energia elettrica dove il PUN (prezzo unico nazionale) a dicembre è a 0,384 €/kWh. Lo scorso anno era a 0,281 €/kWh quindi l’aumento c’è stato ma lieve. Anche in questo caso però se prendiamo in analisi tutto l’andamento di questo 2022 ci accorgiamo come nei mesi estivi si era arrivati a 0,543 €/kWh prima della discesa.
Ad oggi quindi è più conveniente un prezzo fisso o indicizzato? Nell’immediato diremmo il prezzo indicizzato alla luce dei valori sui mercati europei al ribasso visto che il prezzo di luce e gas è effettivamente sceso. Non si sa però cosa accadrà in futuro, quindi nel lungo periodo scegliere una tariffa fissa potrebbe evitare stangate. Ma è bene ricordare anche che non esistono vincoli di permanenza quindi si può sempre passare da un’offerta all’altra alla ricerca di quella più conveniente in base al periodo.
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