L’apertura del centro in Albania è stato un sostanziale flop e un autentico salasso: ecco quanto ci sono costati i primi migranti arrivati in struttura.
Quanto ci è costato portare 16 migranti in Albania? In periodo di legge di Bilancio con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha chiesto sacrifici per tutti vista la delicata situazione dei nostri conti pubblici, la riposta a questa domanda potrebbe non fare piacere a molti.
L’immigrazione è da sempre un cavallo di battaglia del centrodestra. Già da prima dell’ultima campagna elettorale, Giorgia Meloni ha promesso un “blocco navale subito”, qualsiasi cosa possa significare, una volta arrivata a Palzzo Chigi.
Il paradosso è che il 2023 - il primo passato interamente da Meloni nelle vesti di premier - è stato un anno record per gli sbarchi di migranti sulle coste italiane: oltre 140.000 arrivi contro i 76.000 del 2022. Uno smacco da cancellare subito in vista delle elezioni europee.
Un anno fa così Giorgia Meloni ha tirato fuori il coniglio dal proverbiale cilindro, annunciando insieme al premer albanese Edi Rama la realizzazione di centri per migranti in Albania dove trasferire gli immigrati sbarcati in Italia.
Con mesi di ritardo visto che la premier voleva tagliare il nastro prima delle europee, il centro di Gjader anche se ancora da ultimare ha accolto i primi 16 migranti, il tutto mentre in Italia negli ultimi tre giorni sono sbarcate oltre 1.500 persone.
L’inaugurazione del centro per migranti in Albania però è stato quantomeno rivedibile: dei 16 migranti arrivati al porto di Shengjin - 10 egiziani e 6 bengalesi - due sono stati subito rimbarcati verso l’Italia in quanto minorenni, con altri due in grande condizione di fragilità che adesso faranno lo stesso percorso verso il Belpaese.
Come se non bastasse, il Tribunale di Roma applicando una sentenza della Corte di Giustizia Ue - vincolante per l’Italia - ha decretato che anche gli altri 12 migranti rimasti debbano tornare in Italia. Una decisione che ha mandato su tutte le furie il governo, con Giorgia Meloni che ha convocato un Cdm proprio per cercare di trattenere i migranti nel centro.
Ma quanto è costato all’Italia portare 16 migranti da Lampedusa in Albania, per poi doverne subito riportare 4 nel nostro Paese? Se le cifre che circolano fossero veritiere, sarebbe l’esempio lampante di come tutta questa vicenda sia soltanto un’operazione più di immagine che una reale soluzione alla questione dell’accoglienza degli immigrati.
Quanto ci è costato portare 16 migranti in Albania
Nel 2016 la Corte dei Conti ha certificato che l’Italia ha speso per l’accoglienza dei migranti 1,7 miliardi, una cifra interamente sulle spalle del nostro Paese visto che dall’Unione europea sono arrivate le proverbiali briciole: 46,8 milioni di euro che rappresentano solo il 2,7% rispetto all’onere gravato sul bilancio dello Stato. Come se non bastasse, le mancate ricollocazioni dei richiedenti negli altri Stati membri ci sono costate all’epoca altri 762,5 milioni.
Nel 2023 così è stato siglato l’accordo tra Italia e Albania per il trasferimento di migranti in territorio albanese presso dei centri da realizzare - tre strutture in totale -, con tutte le spese che ricadono sul nostro Paese.
Una relazione tecnica realizzata dalla Camera dei deputati e dal Servizio bilancio dello Stato, ha stimato per la realizzazione e il funzionamento dei tre centri per migranti in Albania una spesa pari a 610 milioni di euro tra il 2024 e il 2028. Ci sarebbero però molti altri “costi nascosti” che potrebbero far lievitare sensibilmente il conto totale.
In questi cinque anni così la spesa potrebbe arrivare fino a un totale di 800 milioni, il tutto per ospitare al massimo 800 migranti contemporaneamente, anche se l’obiettivo è di arrivare a 3.500. Come detto, solo lo scorso 14 ottobre in Italia sono sbarcate 1.021 persone.
La spesa annua ipotizzata per i centri migranti in Albania a carico dell’Italia così sarebbe di circa 134 milioni.
In più ci sono molti paletti per quanto riguarda i migranti da poter trasferire in Albania. Questi infatti devono essere uomini, maggiorenni e non in condizione di fragilità. In più queste persone devono provenire dai Paesi considerati come “sicuri”: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Camerun, Capo Verde, Colombia, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. Il concetto di “Paese sicuro” però è stato l’oggetto della recente sentenza della Corte di Giustizia Ue.
Ecco che allora dei primi 16 migranti arrivati in Albania a bordo della nave Libra della Marina militare, in 4 - 2 minori e altrettanti fragili - sono stati rimbarcati subito alla volta dell’Italia. Come inizio niente male se pensiamo che presto anche gli altri 12 potrebbero fare lo stesso tragitto.
Il costo di questo singolo viaggio da Lampedusa verso l’Albania per poi fare ritorno in Italia, secondo Il Fatto Quotidiano sarebbe tra i 250 e 290mila euro. Una cifra enorme, ovvero oltre 18.000 euro per ciascun migrante. In un periodo di “sacrifici per tutti”, di certo non è il massimo.
Se anche i 12 migranti ora in Albania dovessero tornare in Italia, il viaggio della Libra verso Bari avrebbe un ulteriore costo di 80.000 euro.
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