Tutto quello che devi sapere sul come riscaldare la propria casa con una pompa di calore: costi, consumi e confronto con le altre tipologie di riscaldamento più comuni.
Quanto consuma una pompa di calore? Una domanda questa che in molti si saranno fatti ora che, con l’aumento delle bollette del gas da quando è scoppiata la guerra in Ucraina ed è stata decretata la fine del mercato tutelato, i costi per riscaldare casa sono nettamente aumentati.
Per prima cosa però bisogna chiarire cos’è una pompa di calore. Stiamo parlando infatti di un sistema di climatizzazione che sfrutta l’energia termica presente nell’ambiente per riscaldare, raffreddare o produrre acqua calda sanitaria in modo efficiente. Il suo principio di funzionamento si basa sul trasferimento di calore da una fonte a una destinazione utilizzando un fluido refrigerante.
In Italia nel 2022 è stato calcolato come ci fossero circa 20 milioni di pompe di calore installate, utilizzate però per la gran parte per la climatizzazione estiva o integrativa: solo 1,3 milioni risultavano essere l’impianto principale sostitutivo dei sistemi di riscaldamento.
Il nostro Paese comunque risulta essere il secondo mercato europeo per quanto riguarda le pompe di calore, anche se la maggiore diffusione percentuale è nel Nord del Vecchio Continente.
Secondo il sito Facile.it, quest’anno gli italiani per riscaldare casa spenderanno in media 1.144 euro in bollette del gas in virtù della fine del mercato tutelato. Capire come poter risparmiare di conseguenza è molto importante.
Vediamo allora nel dettaglio i consumi di una pompa di calore, quali sono i costi da dover sostenere e il confronto con le altre tipologie di riscaldamento della casa più comuni.
Quanto consuma una pompa di calore
Per prima cosa cerchiamo di capire come funziona una pompa di calore, un sistema di riscaldamento da tempo caldeggiato e spinto dall’Unione europea in quanto più efficiente dal punto di vista energetico e più ecologico date le minori emissioni.
La pompa di calore preleva calore da una sorgente naturale, come l’aria (pompa di calore aria-aria o aria-acqua), l’acqua (pompa di calore acqua-acqua) o il terreno (pompa di calore geotermica). Il calore raccolto viene trasferito all’interno dell’edificio per il riscaldamento o rimosso per il raffreddamento, con il sistema che può fornire anche acqua calda.
Una pompa di calore così consuma elettricità che è misurata in kWh (kilowattora), ma dal 2014 chi utilizza questo sistema per riscaldare la propria casa può usufruire della tariffa elettrica agevolata, la D1.
Quanto ai consumi, si può fare riferimento su quanto riportato dall’autore del blog geotherm.it che ha istallato da anni una pompa di calore aria-acqua inverter in classe A+++ IVT AirX 90.
- 1,7-2,3 kWh/giorno in estate per acqua calda sanitaria (spesso vasca e un paio di docce).
- 10 kWh/giorno in autunno per ACS e riscaldamento.
- 20-25kWh/giorno in inverno quando le temperature sono rigide e per qualche ora si va sottozero. Nel mio paese tocchiamo spesso i -6°C di minima.
Altre stime parlando di consumi in inverno pari a 0,5 kWh all’ora, che però possono aumentare durante i periodi più freddi. Naturalmente molto dipende anche dalla tipologia di pompa di calore utilizzata.
Quanto costa una pompa di calore
La pompa di calore consuma meno energia rispetto ai sistemi tradizionali poiché utilizza energia rinnovabile - aria, acqua, terra - ed è più ecologica rispetto ai sistemi a combustibili fossili. Tutto perfetto? Non proprio.
Il costo iniziale di questo sistema, in confronto a un riscaldamento a gas, è decisamente più alto, sebbene poi si riesca ad ammortizzare questa spesa in circa 5 o 6 anni; si deve inoltre tenere presente che per installare una pompa di calore è necessario avere uno spazio all’aperto per l’unità esterna e che questo sistema di riscaldamento non funziona con i normali radiatori, ma solo con sistemi di distribuzione del calore a bassa temperatura.
Vediamo allora quali sono i costi di una pompa di calore.
- Aria-Aria: da 1.500 a 5.000 euro, installazione inclusa.
- Aria-Acqua: da 4.000 a 10.000 euro, installazione inclusa.
- Geotermica: da 10.000 a 25.000 euro, installazione inclusa (richiede anche scavi per i tubi sotterranei).
In Italia però ci sono diversi incentivi fiscali che aiutano a sostenere le spese, con il costo netto che può essere ridotto significativamente arrivando ad esempio a cifre intorno ai 2.000-4.000 euro per modelli aria-acqua di fascia media.
Il confronto con altre tipologie di riscaldamento
La pompa di calore è una soluzione moderna ed efficiente per la climatizzazione e il riscaldamento della propria casa, particolarmente indicata per chi cerca di ridurre l’impatto ambientale e i consumi energetici. Di contro però c’è il costo iniziale e la necessità di avere uno spazio aperto per l’unità esterna.
Il consumo medio di una stufa a pellet invece varia da 0,8 a 2,5 kg di pellet all’ora. Per rendere questo dato più pratico, consideriamo che un sacco standard da 15 kg può durare dalle 10 alle 12 ore di funzionamento continuo: il prezzo medio attuale è di 0,40 euro al kg.
Il sistema di riscaldamento a gas invece ha un costo di istallazione minore rispetto alla pompa di calore, offrendo al tempo stesso prestazioni ottimali con qualunque temperatura esterna, rappresentando la soluzione ideale per chi vive in zone dagli inverni molto rigidi con temperature sotto lo zero. Questa soluzione però ha un impatto maggiore sulla bolletta perché sfrutta una fonte non rinnovabile, non il massimo di questi tempi.
Ci sono poi i termosifoni elettrici - facili da installare, ma meno efficienti dal punto di vista economico -, gli impianti solari termici che utilizzano il calore del sole per riscaldare l’acqua o direttamente l’ambiente, i caminetti a legna che però richiedono molta manutenzione e infine la stufe portatili: a gas, elettriche o a olio, sono adatte però soprattutto per riscaldare singole stanze.
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