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Ricevuta per la prestazione occasionale: istruzioni e Fac-Simile

Redazione Lavoro

04/05/2021

Ricevuta per la prestazione occasionale: come compilarla? Ecco una guida con tutte le istruzioni utili per non sbagliare.

Ricevuta per la prestazione occasionale: istruzioni e Fac-Simile

La ricevuta per la prestazione occasionale la utilizzano i lavoratori autonomi non titolari di partita IVA o anche i professionisti per attività svolte in modo sporadico o saltuario.

Ma come compilare la ricevuta per la prestazione occasionale? Rispondiamo alla domanda con la nostra guida completa che contiene le istruzioni necessarie a capire come si fa una ricevuta per la prestazione occasionale.

La ricevuta per la prestazione occasionale, sulla quale si applica la ritenuta d’acconto, viene utilizzata da tutti i professionisti che, pur non avendo Partita Iva e quindi non potendo emettere fattura, hanno bisogno di rilasciare una quietanza di pagamento per un lavoro svolto in via per l’appunto occasionale.

La prestazione occasionale però può non essere la soluzione più vantaggiosa per la tua situazione lavorativa.

Infatti, se hai intenzione di svolgere un’attività continuativa e di pubblicizzarla sui social o tramite siti internet avrai bisogno di aprire una Partita IVA.
Anche le tasse sono minori, il 5% per i primi cinque anni della Partita IVA contro il 20% della prestazione occasionale.

Se sei in dubbio tra la prestazione occasionale e la libera professione puoi prenotare una consulenza gratuita su Fiscozen, un team di consulenti fiscali che offre un servizio online per la gestione della Partita IVA.
Un consulente valuterà la tua situazione e ti consiglierà il modo migliore di procedere.

Vediamo allora come compilare la ricevuta per la prestazione occasionale senza commettere errori. A tal fine alleghiamo alla nostra guida anche il Fac-Simile della ricevuta per la prestazione occasionale.

Come compilare la ricevuta per la prestazione occasionale

La ricevuta per la prestazione occasionale per essere compilata correttamente non deve mancare di alcune informazioni basilari. Vediamo quali sono, partendo da due elementi che nonostante in molti trascurano sono di importanza vitale: il numero progressivo e la data.

La data

La ricevuta per la prestazione occasionale deve indicare la data in cui è stato ricevuto il pagamento del corrispettivo. Non bisogna quindi commettere l’errore di indicare la data in cui è stata effettuata la prestazione occasionale; come ribadito in precedenza, infatti, la ricevuta assolve il compito di quietanza di pagamento, quindi con la firma sul documento il prestatore conferma di aver ricevuto il compenso pattuito.

Per questo motivo - soprattutto nel caso in cui non abbiate un rapporto di fiducia con il committente - vi consigliamo di emettere la ricevuta il giorno in cui avete effettivamente ricevuto il compenso, così da non certificare la transazione prima che questa sia effettivamente avvenuta.

Numero progressivo

Ogni ricevuta, inoltre, deve avere un numero progressivo a indicare il totale delle prestazioni occasionali effettuate durante l’anno. Il numero progressivo quindi identifica inequivocabilmente il documento.

È bene precisare che il numero progressivo si riferisce all’insieme delle ricevute emesse dal prestatore occasionale durante l’anno e non solamente per quelle che si riferiscono a una singola azienda.

Dati anagrafici

La ricevuta non deve mancare poi dei dati anagrafici, sia di quelli del prestatore che di quelli del committente.

Nel dettaglio, oltre al nome e cognome il prestatore non deve dimenticare di indicare sia l’indirizzo di residenza che il Codice Fiscale.

Lo stesso vale per il committente, sul quale però bisogna fare un appunto: qualora questo sia un professionista, una società, una ditta individuale o anche un’associazione, bisognerà indicare insieme ai dati anagrafici il numero della Partita Iva.

Tipologia dell’attività

Nella ricevuta bisogna poi descrivere il tipo di prestazione occasionale svolta, indicando nel contempo sia i giorni che le ore in cui questa è stata effettuata. In realtà l’informazione relativa alla durata della prestazione non è obbligatoria.

Tuttavia è consigliata perché in caso di contestazione da parte dell’autorità finanziaria, la quale potrebbe obiettare che dietro alla prestazione occasionale si nasconda un’attività abituale e professionale che quindi dovrebbe essere regolarizzata da un contratto di lavoro subordinato, la ricevuta sarebbe una prova a vostro favore.

Compenso

Dopo aver descritto la prestazione occasionale bisogna indicare il compenso ricevuto. Si parte dall’indicare il corrispettivo lordo di quanto pattuito tra committente e prestatore, sul quale - qualora il committente sia un professionista o un’impresa e agisca quindi come sostituto d’imposta nei confronti del lavoratore occasionale - si applica la ritenuta d’acconto del 20%.

La ritenuta d’acconto rappresenta quindi un acconto ai fini Irpef che il committente effettua per conto del prestatore d’opera, il quale subisce quindi la ritenuta.

Questa non viene quindi applicata per le ricevute emesse nei confronti dei privati, nelle quali quindi il compenso lordo con quello netto coincidono (salvo i casi in cui si supera la soglia dei 5.000€ e quindi bisogna applicare la trattenuta previdenziale per la Gestione Separata Inps).

Una volta sottratta la ritenuta d’acconto dal corrispettivo lordo quindi bisogna indicare il corrispettivo netto, ossia il compenso effettivamente percepito dal prestatore.

Rimborsi spesa

Al compenso netto si possono aggiungere eventuali rimborsi spesa, ossia i costi sostenuti dal lavoratore autonomo per l’attuazione della prestazione occasionale.

A tal proposito bisogna fare un’importante distinzione:

  • qualora il rimborso spese sia documentato tramite scontrino, fattura o ricevuta questo non concorre alla formazione del reddito del prestatore di lavoro. Per questo motivo sul rimborso spese non si applica la ritenuta d’acconto del 20% e i costi sostenuti vengono rimborsati al 100% andando così ad aggiungersi al compenso netto.
  • se il rimborso spese è forfettario, non essendo così documentato, allora la ritenuta d’acconto si applica e i costi sostenuti saranno rimborsati per l’80%.

Riferimenti alla normativa

Alla fine della ricevuta devono essere riportati in calce i riferimenti normativi sulla prestazione occasionale, ossia quelli a:

  • l’articolo 5 del DPR 633/72 sull’esenzione IVA della prestazione occasionale;
  • l’articolo 25 del DPR 633/72 sull’assoggettamento alla ritenuta d’acconto.

Infine, il committente deve dichiarare di non aver superato la soglia dei 5.000€, non dovendo così versare alcun contributo alla Gestione Separata INPS.

La marca da bollo

Una volta firmata la ricevuta per la prestazione occasionale (in due copie, una per il committente e l’altra che resta al lavoratore) bisogna apporre la marca da bollo da 2€, ma solo se il valore della prestazione è superiore a euro 77,46.

Questa è a carico del prestatore d’opera, ma va applicata esclusivamente sulla ricevuta che viene consegnata al committente.

Fac-Simile

Per maggiori informazioni di seguito potete scaricare un Fac-Simile di ricevuta per prestazione occasionale, sia in formato PDF che DOC, così da poterla compilare e utilizzare secondo le vostre necessità.

Fac-Simile ricevuta prestazione occasionale (.DOC)
Clicca qui per scaricare il Fac-Simile della ricevuta per la prestazione occasionale in formato DOC, così da poterla compilare a seconda delle proprie necessità.
Fac-Simile ricevuta prestazione occasionale (.PDF)
Clicca qui per scaricare il Fac-Simile della ricevuta per la prestazione occasionale in formato PDF.

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