I risultati del sondaggio di Money.it: per il 57% dei rispondenti la Nato non deve entrare nel conflitto in Ucraina visto l’alto rischio di una guerra nucleare.
La Nato non deve entrare nel conflitto in Ucraina visto il rischio di una guerra nucleare. Questo è il risultato del sondaggio lanciato da Money.it viste le tante voci di una possibile escalation bellica, con l’Occidente che sarebbe pronto ad accontentare anche le ultime richieste di armi da parte di Volodymyr Zelensky.
Guardando i risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, emerge come il 57% dei rispondenti sia contrario a una entrata in guerra della Nato visto il rischio di un conflitto nucleare.
Il 28% invece pensa che le rivendicazioni della Russia siano giuste, giustificando così in qualche modo la decisione da parte di Vladimir Putin di invadere l’Ucraina dando il via all’operazione speciale che ormai dura da quasi un anno.
In totale poi ci sarebbe un 15% di favorevoli a una entrata in guerra della Nato, con l’obiettivo di fermare la Russia a ogni costo che avrebbe un maggior seguito rispetto all’idea di poter arrivare a una pace in caso di un intervento diretto da parte dell’Alleanza atlantica.
Guerra Russia-Ucraina: la Nato deve restare fuori
I risultati del sondaggio di Money.it parlano chiaro: una maggiora bulgara dei quasi 1.200 rispondenti non vuole che la Nato entri in guerra al fianco dell’Ucraina contro la Russia. C’è un dato però che potrebbe far discutere.
Più che il 57% di chi teme una guerra nucleare, è interessante vedere come più di un rispondente su quattro stia in qualche modo dalla parte di Vladimir Putin, giudicando legittime le rivendicazioni della Russia.
Sul fronte opposto, c’è un 10% che al contrario sarebbe pronto a correre il rischio di un terza guerra mondiale, potenzialmente anche nucleare, pur di fermare Putin una volta per tutte.
In questo scenario, il nostro governo sarebbe pronto ad approvare il terzo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, che dovrebbe contenere anche sistemi di difesa antimissilistici: come ha chiarito fin da subito Giorgia Meloni, l’Italia anche con il cambio di esecutivo manterrà fede agli impegni presi in sede atlantica.
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