Rito unico separazione e divorzio dall’1 marzo: cos’è, come funziona e perché conviene

Ilena D’Errico

25/02/2023

Già dall’1 marzo entreranno in vigore alcune novità della riforma Cartabia per il diritto di famiglia, tra cui il rito unico per separazione e divorzio. Ecco come funzione e perché conviene.

Rito unico separazione e divorzio dall’1 marzo: cos’è, come funziona e perché conviene

Dal 1° marzo entrano in vigore le riforme che riguardano il rito unico in tema di separazione e divorzio, con un anticipo di ben 4 mesi. Il decreto legislativo di attuazione della riforma Cartabia per quanto riguarda il processo civile, infatti, aveva fissato come scadenza il 30 giugno 2023. La legge di bilancio di quest’anno ha però modificato le disposizioni transitorie, con il risultato che parte della riforma entrerà in vigore con un grosso anticipo.

L’attuazione completa della riforma dovrebbe comunque avvenire intorno a dicembre 2024, dunque entro il 2025 si potrà assistere a tutti i cambiamenti che per il momento non sono ancora previsti, come quelli in tema di adozioni. Dal 1° marzo entrerà in vigore comunque la maggior parte delle innovazioni, compreso il rito unificato in tema di divorzio e separazione.

Questo anticipo permette quindi anche di valutare il risvolto pratico della riforma, così che possa essere attuata in maniera graduale. La nuova procedura, in particolare, riguarderà tutti i procedimenti di separazione e divorzio istituiti dal 28 febbraio 2023. Vediamo quindi cosa cambia.

Le dedizioni scritte servono per avere processi più veloci?

Una delle novità maggiori riguarda le dedizioni scritte. In sostanza, le parti dovranno produrre autonomamente degli scritti difensivi entro la prima udienza. Questo cambiamento riguarda quindi principalmente la difesa dei coniugi o partner in fase di separazione o divorzio e i genitori in causa per l’affidamento dei figli.

Si tratta di una modifica volta a ridurre i tempi dei procedimenti legali, con benefici non solo per le parti coinvolte, ma anche per l’ottimizzazione dell’intero sistema procedurale. Nonostante ciò, non mancano in merito le preoccupazioni, in particolare da parte degli avvocati. Uno dei requisiti delle dedizioni è la completezza, importante per raggiungere la soluzione più efficace e consona. Allo stesso tempo, scrivere preventivamente ogni piccolo motivo di contrasto potrebbe influire negativamente sulle soluzioni consensuali. Gli avvocati temono proprio che le cause più pacifiche, e dunque più brevi, diminuiranno sempre di più in vista di questo metodo, provocando perciò un allungamento medio delle tempistiche.

Allo stesso tempo, le dedizioni scritte dovrebbero assicurare anche una maggiore rapidità, proprio perché si renderebbe superflua la maggior parte degli accertamenti successivi. La preoccupazione legittima degli avvocati rappresenta quindi un risvolto possibile, anche se la separazione consensuale può essere altrettanto minata in fase giudiziale dalle liti e dall’inutile allungamento del percorso. Non resta che attendere la completa attuazione per capire se questi aspetti riusciranno a compensarsi. In ogni caso, è evidente che riguardo alle questioni reddituali e al piano genitoriale si tratta di un metodo, perlomeno sulla carta, per velocizzare e garantire l’oggettività dei criteri di valutazione.

Tribunale unificato per il rito unico per separazione e divorzio, cos’è

L’innovazione principale della riforma Cartabia, che raggiungerà la piena funzionalità nel 2025, è l’introduzione di un tribunale unico per le famiglie, il quale si occuperà di tutti i procedimenti altrimenti affidati ai tribunali per i minori e, più in generale, di tutte le cause riguardanti le famiglie e lo stato delle persone.

Il tribunale per i minorenni sarà dunque soppresso, in favore dell’inserimento del tribunale unificato. In particolare, il tribunale della famiglia sarà composto da una sezione distrettuale in ciascuna sede di corte d’appello o sezione di corte d’appello, oltre alle sezioni circondariali costituite presso ogni sede di tribunale ordinario.

Nel dettaglio, le sezioni circondariali si occuperanno delle competenze finora affidate al tribunale dei minorenni o al giudice cautelare, tra cui:

  • Decadenza della potestà genitoriale.
  • Riconoscimento dei figli.
  • Azioni promosse dai nonni per avere rapporti con i nipoti.
  • Affido temporaneo dei minori.
  • Autorizzazione al matrimonio dei minori.
  • Amministrazione del patrimonio del minore.
  • Procedimenti con oggetto richiesta di danni endofamiliari.

Le sezioni distrettuali, invece, si occuperanno principalmente di:

  • Procedimenti penali.
  • Sorveglianza.
  • Adozioni.
  • Cittadinanza.
  • Immigrazione.
  • Protezione internazionale.
  • Appello per le decisioni della sezione circondariale.

Oltretutto i giudici assegnati a questo tribunale saranno scelti appositamente fra figure altamente specializzate, con competenze mirate alle materie trattate dal tribunale. Dunque, non verrà più applicato il limite dell’assegnazione decennale.

Il rito unico, come funziona e le innovazioni processuali

Come effetto dell’istituzione del tribunale unificato, verranno eliminate tutte le differenze di rito, al fine di ottenere un procedimento unico introdotto con ricorso. L’udienza presidenziale è dunque abolita. La legge dovrà in tal proposito indicare i requisiti del ricorso, oltre ai meccanismi di preclusione e decadenza, che diventeranno centrali. Questi effetti avranno validità sin dal 1° marzo per quanto riguarda divorzi e separazioni, mentre sarà necessario attendere il 2025 per il completamento della riforma.

Nel dettaglio, il procedimento per la separazione, il divorzio e l’affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio sarà il medesimo, delineato dall’articolo 711 del Codice di procedura civile. Le parti saranno quindi tenute a indicare preventivamene le condizioni patrimoniali e reddituali, oltre al piano genitoriale. Quest’ultimo deve dunque contenere gli impegni e le attività svolte dai minori, in particolare in relazione a:

  • Scuola.
  • Percorso educativo.
  • Attività extrascolastiche.
  • Sport.
  • Attività culturali e ricreative.
  • Frequentazioni parentali e amicali.
  • Luoghi frequentati.
  • Vacanze abituali.

L’obiettivo è naturalmente quello di individuare con la maggior chiarezza possibile l’interesse dei minori, motivo per cui la disciplina riguardo all’ascolto del minore sarà riformata. Il giudice può in ogni caso procedere alla nomina di un curatore speciale, laddove necessario.

Nella medesima ottica, le dedizioni scritte avranno un ruolo fondamentale anche nei procedimenti volti alla:

  • Modifica delle condizioni di separazione.
  • Revisione delle condizioni di divorzio.
  • Modifica delle condizioni relative ai figli di genitori non coniugati.

Ne consegue che saranno drasticamente ridotte le udienze nelle quali è prevista la comparizione delle parti, limitate ai casi di effettiva necessità.

In sintesi, dal 1° marzo entreranno in vigore le disposizioni riguardanti le separazioni e i divorzi. Le successive modifiche relative alla famiglia, invece, saranno distribuite fra giugno 2023 e dicembre 2024. Nel dettaglio, le novità principali come le disposizioni relative ai minori saranno esecutive soltanto nel 2025, mentre nel mese di giugno entreranno in vigore le disposizioni sulla mediazione assistita.

Rito unico per separazione e divorzio, perché conviene

I cambiamenti previsti dalla riforma Cartabia sul diritto di famiglia sono tra i più consistenti degli ultimi anni, anche se la sostanza non subisce particolari modifiche. Come visto finora, la riforma interviene invece sulla forma attraverso in cui i cittadini possono esercitare i propri diritti. Esistono quindi importanti vantaggi, sia per i cittadini che per l’intero sistema processuale. Le persone potranno beneficiare di azioni più brevi per far valere i propri diritti, con una conseguente importante riduzione delle spese legali. Oltre a questo aspetto, che comunque non è da sottovalutare, i procedimenti più brevi permetteranno di alleggerire decisamente il sistema giudiziario, eliminando diversi passaggi superflui. La riforma Cartabia nella delega sul processo civile, infatti, dovrebbe rispondere all’obbiettivo del Pnrr, ossia la riduzione del 40% delle tempistiche previste per la giustizia civile.

Finora, infatti, ottenere il divorzio è spesso un processo molto lungo e richiede comunque il completamento dell’iter della separazione. Sono molti i coniugi che si trovano ancora bloccati nell’iter burocratico e non possono, ad esempio, contrarre nuove nozze. Dall’1 marzo, invece, la domanda di divorzio e quella di separazione saranno contestuali, ossia entrambe le domande potranno essere presentate con un unico atto. Anche in questo caso, la procedibilità del divorzio dipenderà dalla sentenza di separazione, ma grazie agli atti introduttivi presentati i tempi dovrebbero essere molto più brevi.

Lo stesso effetto è garantito dal fatto che la causa non sarà più distinta in due fasi, ma si esaurirà dinnanzi a un unico giudice. Il procedimento, quindi, promette di essere ancora più rapido per le separazioni e i divorzi consensuali, ma con riflessi anche su quelli in via giudiziale, proprio grazie agli atti scritti contenenti i mezzi di prova. Grazie a questi ultimi, infatti, l’iter si accorcia inevitabilmente, perché il procedimento parte già con tutte le prove a disposizione del tribunale, senza che l’accertamento si renda necessario durante la causa.

Il giudice ha comunque la facoltà di avviare le indagini per tutte le informazioni che ritiene necessario approfondire, soprattutto in relazione ai redditi determinanti eventuali assegni di mantenimento o divorzili. Nel complesso, la fase difensiva si concentra nella prima udienza, garantendo anche una forma di obbiettività che altrimenti non sarebbe replicabile, proprio grazie alla presenza della documentazione scritta preparata dagli stessi coniugi.

La tutela dei minori e delle vittime di violenza

I figli minori potranno godere finalmente di un ruolo riconosciuto dalla legge in maniera più importante. La riforma, infatti, prevede anche l’ascolto dei minori di età inferiore a 12 anni, anche se ovviamente il giudice dovrà valutarne il grado di maturità in relazione alle circostanze. Per questo motivo, esiste anche la possibilità di un ascolto mediato da figure competenti, l’ascolto assistito sarà infatti coadiuvato da esperti in psicologia e psichiatria infantile, al fine di riconoscere anche ai minori di 12 anni il diritto di esprimere la propria opinione.

In sintesi, i cittadini potranno beneficiare di un processo per la separazione più rapido, economico e equo, che ben si presta anche a eventuali situazioni di urgenza. Il procedimento è ovviamente il medesimo anche per la cessazione degli effetti civili in caso di matrimonio concordatario. Oltretutto, la riforma propone l’istituzione di percorsi designati in modo specifico per le vittime di violenza domestica o di genere, per garantire loro una tutela più immediata di quanto la normativa attuale non possa fare. Nel complesso, dunque, con l’attuazione progressiva delle proposte della riforma, le famiglie potranno beneficiare di un’assistenza molto più completa, che comprende oltre al giudice e al pubblico ministero – che soprattutto in tema di affidamento dei minori ha un ruolo estremamente rilevante – anche di psicologi e assistenti sociali, che risultano in questo contesto operatori il cui servizio è indispensabile.

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