Anche se l’emendamento alla Legge di Bilancio è stato considerato inammissibile, resta ancora in piedi quello presentato al decreto fiscale per una rottamazione quinquies nel 2025.
Rottamazione quinquies nel 2025, molti ci sperano per poter sanare la propria posizione debitoria con il Fisco risparmiando su sanzioni e interessi. Si sperava in una novità nel testo della Legge di Bilancio 2025 che, però, non era presente. Sono stati presentati degli emendamenti che potrebbero portare a una nuova definizione agevolata delle cartelle e c’è ancora una possibilità.
La rottamazione quater, ancora in corso, pur avendo rappresentato per moltissimi contribuenti una sanatoria che ha permesso di pagare i debiti con il Fisco alleggerendo le cartelle esattoriali degli importi di sanzioni e interessi (riferita ai debiti iscritto a ruolo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022).
La rottamazione quater, al contrario di quello che si aspettava il Governo, non ha portato le entrate sperate: con il passare dei mesi, infatti, circa la metà dei contribuenti non ha provveduto a versare gli importi delle rate. Molti sono, quindi, i contribuenti decaduti dalla rottamazione per aver saltato il pagamento.
Dal punto di vista del gettito la rottamazione quater si è rivelata un vero e proprio flop, nonostante le due proroghe previste per far rientrare nel piano di dilazione i decaduti (la proroga di dicembre e quella di marzo) e proprio per questo si puntava a una nuova rottamazione, la quinquies.
Rottamazione quinquies, emendamento bocciato per la Legge di Bilancio
L’emendamento presentato alla Manovra, che proponeva una rottamazione quinquies per tutti i carichi affidati all’agente di riscossione fra il 2000 e il 2023, è stato bocciato e dichiarato inammissibile. La proposta, pertanto, non verrà neanche sottoposta al voto delle Camere.
In questo caso, però, va sottolineato che una rottamazione di questo genere, oltre a ricalcare interamente le regole dell’ultima rottamazione si sovrapponeva anche come periodo temporale alla quater (almeno per il periodo 2020 – giugno 2022).
Alla bocciatura dell’emendamento, però, tutti hanno perso le speranze di una rottamazione per il prossimo anno, senza contare che resta in piedi ancora un emendamento.
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Rottamazione quinquies c’è ancora una possibilità
Gli emendamenti presentati che prevedevano una rottamazione quinquies sono due, uno alla Legge di Bilancio 2025 (che è stato bocciato) e uno nell’ambito della conversione in legge del Dl 155 del 2024 (decreto fiscale). Quest’ultimo propone una rottamazione delle cartelle esattoriali per i carichi affidati all’agente di riscossione tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023.
Si tratterebbe, quindi, di una sanatoria per periodi non già coperti dalla rottamazione quater (che vedeva l’ambito di intervento fino al 30 giugno 2022).
La rottamazione proposta nel decreto fiscale riguarda i debiti con l’Erario, i debiti previdenziali e verso i Comuni ma sempre previa delibera degli enti creditori. Gli enti, quindi, a loro libera scelta, possono aderire o meno alla sanatoria.
In questo caso la domanda dovrebbe essere presentata entro aprile 2025 con prima rata da pagare entro il 31 luglio. La dilazione, come per la precedente rottamazione, sarebbe in un massimo di 18 rate.
L’emendamento al decreto non è ancora stato approvato e bisognerà attendere il 18 dicembre per sapere se diventerà legge.
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