La Russia muove armi e uomini a un passo dall’Italia, la guerra si sposta nel Mediterraneo?

Alessandro Cipolla

19 Dicembre 2024 - 08:13

Dopo la fine del regime amico di Assad, la Russia starebbe trasferendo uomini, armi e sistemi di difesa dalla Siria a Tobruk, in Libia, con la guerra che potrebbe affacciarsi sul Mediterraneo.

La Russia muove armi e uomini a un passo dall’Italia, la guerra si sposta nel Mediterraneo?

La Siria inguaia l’Italia, con i riflessi della guerra tra Russia e Ucraina che adesso potrebbero focalizzarsi nel Mediterraneo a sole mille miglia dalle nostre coste e da quelle della Grecia.

Può sembrare un complesso e machiavellico Risiko, ma è solo una delle tante conseguenze della caduta di Bashat Assad, il tirannico ex presidente della Siria - e grande alleato della Russia - fuggito a Mosca dopo che i ribelli islamisti dell’HTS hanno preso Damasco con il beneplacito dell’Occidente.

Per capire cosa sta succedendo nel Mediterraneo occorre fare un passo indietro. La Russia ha due importanti basi militari in Siria: quella navale di Tartus, fondata nel 1971, e quella aerea di Hmeimim istituita nel 2015.

Al tempo stesso l’esercito russo può contare su delle strutture a Tobruk, strategica città portuale situata nella parte orientale della Libia, ovvero quella in mano al generale Haftar.

Negli ultimi anni Mosca ha utilizzato la base navale siriana di Tartus per controllare il Mediterraneo, tanto da averla rafforzata nelle settimane che hanno preceduto l’invasione dell’Ucraina a mo’ di monito verso l’Occidente.

Ora che non c’è più Assad, ufficialmente il Cremlino e HTS starebbero trattando sul futuro delle basi russe in Siria, ma nel frattempo il Wall Street Journal ha reso noto che la Russia starebbe spostando uomini, armi e sofisticati sistemi di difesa in Libia, avvicinando in qualche modo la guerra all’Italia.

Russia, dalla Siria alla Libria: la guerra a un passo dall’Italia?

Nei giorni scorsi gli investigatori open source, esaminando le immagini satellitari e il tracciamento del traffico aereo online, hanno notato importanti mosse della Russia nelle sue basi siriane di lunga data da quando il regime del suo alleato - il dittatore siriano Bashar Assad - è stato rovesciato quasi due settimane fa.

Nel dettaglio hanno visto elicotteri d’attacco e un sistema di difesa aerea a lungo raggio S-400 smantellati per il viaggio, persone con valigie in attesa di partire e grandi aerei cargo caricati. Inoltre, le navi della marina russa hanno lasciato il porto siriano di Tartus l’11 dicembre, due giorni prima della caduta di Assad.

Secondo il Wsj la destinazione finale di questa sorta di trasloco sarebbe Tobruk, importante città della parte orientale della Libia da tempo in mano al generale Haftar che, nella guerra civile libica, può contare anche sul supporto dei mercenari russi del gruppo Wagner.

Un’indiscrezione questa che sarebbe stata confermata anche dai servizi segreti ucraini, con la Russia che potrebbe utilizzare Tobruk non più solo come “scalo” verso altri paesi africani amici come il Mali, ma come nuovo avamposto nel Mediterraneo.

Per l’Italia di certo non è una buona notizia per due motivi: non solo la guerra si potrebbe spostare in qualche modo nel Mediterraneo vicino alle nostre coste, ma la Libia andrebbe a sprofondare ancora di più nel caos e questo sarebbe pessimo per i nostri interessi economici.

Le conseguenze della caduta di Assad ancora sono tutte da decifrare, ma per l’Italia viste queste premesse ci potrebbe essere poco da gioire.

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