Cosa significa saldo contabile e differenze con il disponibile

Emanuele Di Baldo

18 Luglio 2024 - 09:57

Cosa vuol dire saldo contabile e come si differenzia dal saldo disponibile? Ecco generalità e significato dei saldi bancari comuni per le operazioni di conto.

Cosa significa saldo contabile e differenze con il disponibile

Quando si parla di saldo contabile oppure di saldo disponibile, si fa riferimento a concetti pratici molto importanti per la gestione quotidiana dei conti correnti. Non a caso, tutti i correntisti, anche guardando semplicemente nella propria home banking, si imbattono in queste voci finanziarie presenti nell’area personale, e che certificano, in sostanza, il reale patrimonio economico sul conto stesso.

Vi sarà certamente capitato di accedere al vostro conto corrente online e di restare prima soddisfatti per l’importo e poi immediatamente delusi. Oppure di credere di non aver ricevuto il bonifico che aspettavate da tempo solamente perché l’importo non è indicato nel saldo contabile.

Gli importi segnati dai due saldi, in alcuni casi, potrebbero coincidere, ma questo non deve indurre a credere che che si tratti dello stesso concetto. Al contrario, sia il contabile che il disponibile operano in maniera differente, il che rende fondamentale – per non commettere banali errori di valutazione – conoscere le logiche attorno alle quali ruotano.

Ecco allora cosa significano saldo contabile e saldo disponibile, quali sono le differenze e come distinguerli quando si controlla lo stato delle proprie finanze.

Cos’è e cosa significa saldo contabile

Il saldo contabile rappresenta la somma di tutte le operazioni registrate su un conto corrente fino a una determinata data. Questo include sia le transazioni in entrata che quelle in uscita, indipendentemente dal fatto che siano state effettivamente liquidate o meno.

In altre parole, il saldo contabile è il risultato di tutte le operazioni che sono state contabilizzate, ossia registrate ufficialmente, nel sistema della banca. Si tratta della differenza tra i flussi registrati a credito e quelli a debito rilevata in un preciso momento.

Il saldo contabile si differenzia da altri tipi di saldo perché riflette esattamente l’importo di denaro presente sul conto in base ai movimenti registrati, senza tener conto delle operazioni ancora in sospeso. Ad esempio, se hai effettuato un pagamento con carta di credito o hai emesso un assegno, queste operazioni saranno visibili nel saldo contabile solo quando verranno effettivamente processate e contabilizzate dalla banca.

Tuttavia, può succedere che un correntista – accedendo alla propria area personale – veda uno stato della liquidità non aggiornato, che non corrisponde cioè al reale valore delle sue finanze. Questo perché il saldo contabile necessita di un tempo che può arrivare anche a 24 ore per raggiungere il livello del saldo disponibile. A patto che, ovviamente, non vengano completate ulteriori transazioni in quel lasso di tempo.

Nel saldo contabile rientrano anche le “partite a scadere” - o anche dette “postergate” - ossia quelle scritture contabili che si riferiscono ad operazioni con valuta successiva alla chiusura del conto corrente.

Cosa vuol dire saldo disponibile? E il saldo liquido (o per valuta)?

Il saldo disponibile misura, invece, la liquidità che è effettivamente a disposizione del correntista. Ovvero, conteggia quelle operazioni che sono state già effettuate ma non contabilizzate.

Il saldo disponibile tiene conto delle operazioni in sospeso che non sono ancora state contabilizzate, come pagamenti con carta di credito non ancora processati, assegni emessi ma non ancora incassati, o bonifici in arrivo.

Per questo, il saldo disponibile può discostarsi – a volte sensibilmente – dall’importo segnato da quello contabile.
Dunque, quando si visiona l’estratto conto - o si controlla l’importo accreditato sul conto corrente online - è necessario fare riferimento al saldo disponibile, poiché è l’unica voce ad essere aggiornata in tempo reale con tutte le operazioni, sia in entrata che in uscita.

Alcuni correntisti avranno anche sentito parlare del saldo liquido, noto anche come saldo per valuta, che è un ulteriore tipo di saldo che riflette la disponibilità di fondi effettivamente liquidati e pronti per l’uso immediato.

Questo saldo esclude non solo le operazioni in sospeso ma anche quelle già contabilizzate ma con valuta futura. La «valuta» in questo contesto si riferisce alla data effettiva in cui una transazione è considerata conclusa dal punto di vista della disponibilità dei fondi.

Ad esempio, un bonifico può essere contabilizzato oggi, ma la valuta, ovvero la data in cui il denaro sarà effettivamente disponibile per il prelievo, potrebbe essere domani o nei giorni successivi. Il saldo liquido mostra, quindi, la quantità di denaro effettivamente disponibile in quel preciso momento, senza dover attendere la valuta futura delle transazioni già contabilizzate.

Differenza tra saldo contabile e saldo disponibile

Il saldo contabile è importante perché fornisce una visione accurata e aggiornata delle risorse finanziarie disponibili sul conto in un dato momento. È utilizzato per:

  • controllare le finanze personali;
  • verificare la correttezza delle transazioni registrate;
  • pianificare le spese future.

Inoltre, il saldo contabile è cruciale per le banche e le istituzioni finanziarie per monitorare l’attività dei conti e prevenire possibili frodi.

Ma, come abbiamo visto, dunque, la differenza principale tra saldo contabile e disponibile sta nel fatto che il primo comprende le operazioni registrate su un determinato conto corrente e che possono essere visualizzate nella lista dei movimenti, mentre il secondo misura l’effettiva liquidità a disposizione del correntista.

Di fatto, quindi, la differenza tra saldo contabile e disponibile sta solo nel tempo di aggiornamento dell’importo, poiché per il secondo avviene in tempo reale.

Questa riflessione ci aiuta poi ad introdurre un’ulteriore distinzione, ovvero quella tra data contabile e data disponibile. Anche qui, la differenza è piuttosto basilare: mentre la prima coincide con il giorno in cui un’operazione viene effettivamente registrata, la seconda indica il giorno a partire dal quale si possono utilizzare determinate somme per effettuare pagamenti o prelievi.

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