Secondo l’Eurodeputato di Forza Italia, con la partenza di Timmermans in Europa si è aperto uno spazio per coniugare ambientalismo e realismo. Vediamo come.
Industria, sviluppo, futuro dell’Europa: il muro dell’ambientalismo ideologico più radicale è caduto e si aprono prospettive politiche per affrontare il tema con serietà e realismo. Da qui alle Elezioni europee del giugno 2024 prima e con la nuova Commissione poi. Del tema parliamo con l’Eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini, da tempo tra i massimi animatori di un’agenda politica per ambiente, energia, industria che coniughi obiettivi ambientali e pragmatismo.
Onorevole, la maggioranza “Ursula” in Europa non esiste più. Questo apre prospettive o rischi per l’Italia da qui alle Europee?
Si apre uno scenario che può far migliorare le prospettive per l’Italia. La messa in discussione dell’equilibrio a tinte green della Commissione, simboleggiato dalla partenza del vicepresidente con delega al Green Deal Frans Timmermans, fa sperare. Era quello di Timmermans il nucleo negativo che con le sue scelte ideologiche ha indebolito Paesi come l’Italia, la Germania, la Spagna e altre economie industriali che forgiano lo sviluppo sul manifatturiero. Non è una garanzia di miglioramenti ma un punto di partenza interessante. Caduto il muro dell’ideologia green fine a sé stessa, ora l’Europa batta un colpo. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti