L’Irpef è dovuta sulla Naspi? La risposta non è univoca perché in alcuni casi l’indennità di disoccupazione rientra nella no tax area mentre altre volte comporta pagamento di tasse molto salate.
L’indennità di disoccupazione Naspi è equiparata al reddito da lavoro dipendente e proprio per questo motivo è assoggettata a tassazione Irpef, ma non sempre. Si pagano le tasse sulla Naspi? Un domanda più che lecita per chi percepisce la disoccupazione e, magari sulla stessa non ha trattenute Irpef. In alcuni casi bisogna fare molta attenzione perché ci si potrebbe trovare di fronte alla situazione che porta ad avere una doppia Cu che comporta conguaglio molto salati in sede di dichiarazione dei redditi.
Cerchiamo di capire, quindi, a cosa fare attenzione quando si percepisce la Naspi, cosa controllare e a cosa prepararsi anche se l’Inps non applica ritenute.
Naspi e Irpef
La Naspi è equiparata al reddito da lavoro dipendente poiché si tratta, appunto, di una indennità di disoccupazione riconosciuta al posto della normale retribuzione che il lavoratore disoccupato non percepisce più.
Per quanto riguarda l’indennità di disoccupazione il sostituto di imposta che opera le trattenute fiscali è l’Inps. L’istituto, però, prende in considerazione solo le cifre che eroga personalmente e non quelle eventualmente già guadagnare dal lavoratore. Se l’importo della Naspi, nel corso dell’anno di imposta, quindi, resta al di sotto della no tax area si potrebbe verificare la non applicazione di trattenute Irpef.
Supponiamo, però, che il lavoratore disoccupato per parte dell’anno abbia lavorato e abbia ricevuto una retribuzione, ecco che i redditi della Naspi, sommati a quelli delle retribuzioni, escono dalla no tax area e, quindi, sono assoggettati all’Irpef.
Questo è un inconveniente abbastanza spiacevole che capita spesso a chi si trova a percepire la prima parte della Naspi dopo un licenziamento, e può ripresentarsi anche a fine indennità di disoccupazione, quando il disoccupato, magari, trova un nuovo impiego.
Si pagano le tasse sulla Naspi?
In alcuni casi, però vuoi per retribuzioni e contribuzioni troppo basse su cui è calcolata, vuoi per il meccanismo della decalage che prevede l’indennità, la Naspi annuale resta al di sotto della soglia della no tax area. In questo caso la tassazione non è applicata sull’indennità e la cifra spettante resta «pulita» per il lavoratore.
In linea generale, però, essendo la Naspi equiparata al reddito da lavoro dipendente, è soggetta a tassazione quindi chi la percepisce deve fare molta attenzione a non incorrere nelle situazioni sopra descritte: se per una parte dell’anno si percepisce la Naspi (che per importo troppo basso l’Inps non tassa con l’Irpef) e per un’altra parte si percepisce reddito da lavoro il rischio che si corre è quello di trovarsi, al momento del conguaglio fiscale della dichiarazione dei redditi, a dover versare una vera e propria stangata di tasse.
Il consiglio, quindi, è sempre quello di fare attenzione non solo al reddito prodotto con l’indennità di disoccupazione, ma anche agli eventuali altri redditi di cui si è beneficiato durante l’anno di imposta per non trovarsi davanti a spiacevoli sorprese.
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