Stipendi, nuovi aumenti anche sopra i 35mila euro di reddito: l’annuncio del governo

Stefano Rizzuti

3 Maggio 2023 - 09:28

La viceministra del Lavoro, Maria Teresa Bellucci, annuncia che il governo vuole introdurre un taglio del cuneo fiscale anche per i redditi sopra i 35mila euro: quando possono aumentare gli stipendi?

Stipendi, nuovi aumenti anche sopra i 35mila euro di reddito: l’annuncio del governo

Il taglio del cuneo fiscale potrebbe essere esteso anche a chi guadagna più di 35mila euro l’anno. Per il momento quella del governo, guidato da Giorgia Meloni, è solo una volontà, espressa per bocca della viceministra del Lavoro, Maria Teresa Bellucci. Tuttavia l’intenzione dell’esecutivo potrebbe essere quella di evitare lo scalone che si viene a creare sopra i 35mila euro con il nuovo taglio che porta lo sgravio contributivo al 6% (e al 7% al di sotto dei 25mila euro).

Da luglio, comunque, gli aumenti di stipendio riguarderanno solamente chi ha un reddito inferiore a 35mila euro (ovvero 2.692 euro mensili lordi). Un eventuale intervento sui redditi oltre questa soglia potrebbe, eventualmente, arrivare in un secondo momento. Probabilmente non prima del 2024.

Bellucci, intervistata da la Repubblica, sottolinea che l’obiettivo resta quello di rendere strutturale un taglio del cuneo fiscale di cinque punti in cinque anni. Come a dire che da gennaio del 2024 lo sgravio potrebbe scendere e così anche le buste paga. “La risposta al lavoro povero è il taglio del cuneo che renderemo strutturale a piccoli passi”, afferma la viceministra. Cosa può cambiare per gli stipendi sopra i 35mila euro e in che modo può diventare strutturale il taglio?

Stipendi più alti anche sopra i 35mila euro?

Il nuovo sgravio introdotto dal governo rende evidente una disparità tra chi guadagna 35mila euro l’anno e chi prende poco di più: questi ultimi, infatti, avranno una busta paga meno alta, non usufruendo di uno sgravio che va a incidere fino a 160 euro lordi mensili in busta paga. Uno scalone che rischia di sfavorire chi ha redditi tra i 35mila e i 37mila euro annui.

Proprio per questa ragione il governo sta valutando, per il futuro, un eventuale intervento sui redditi al di sopra dei 35mila euro annui. “L’obiettivo sul taglio del cuneo è di andare anche oltre i 35mila euro di reddito, in sinergia con la riforma dell’Irpef”, spiega Bellucci. Lasciando intuire che in realtà si potrebbe intervenire su questi lavoratori anche in altro modo, attraverso la riforma delle aliquote Irpef. Di sicuro il problema principale riguarda le risorse, ma la viceministra è fiduciosa: “Troveremo altri spazi”.

Taglio del cuneo fiscale: come può diventare strutturale

Rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale, però, non sarà semplice. Lo sgravio contributivo sarà del 6% sotto i 35mila euro e del 7% sotto i 25mila euro di reddito, fino alla fine dell’anno. Cosa succederà nel 2024? Per rinnovare il taglio così come sarà da luglio servirebbero, su base annuale, circa 10 miliardi, stando a quanto spiega Bellucci.

Di certo il governo vuole confermare lo sgravio al 6% e al 7, ma sembra più probabile un ridimensionamento della misura per il 2024: “Ci impegniamo a rendere strutturale, in modo graduale, fino ai cinque punti in meno in cinque anni”, afferma la viceministra lasciando intuire come sia probabile un abbassamento del taglio - e quindi degli stipendi - dal prossimo anno.

Anche per il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, la volontà è quella di “rendere questo intervento strutturale". Intervistato da La Stampa, Durigon sottolinea che l’obiettivo è quello di proseguire con il taglio del cuneo fiscale anche nel 2024, anche se non sarà facile trovare le risorse: “Vediamo come si può fare in futuro, ma oggi c’era l’esigenza impellente di mettere subito più soldi nelle tasche di chi lavora perché oggettivamente l’inflazione si sta mangiando tutti i salari”.

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