Tasse in aumento e imposte sempre più gravose: le famiglie italiane dovranno pagare 12.000 euro per le spese obbligate e ogni 10 euro di entrate 7 vanno direttamente allo Stato. A denunciarlo è Federcontribuenti.
Le famiglie italiane sono arrivate a dover pagare 12.000 euro per prodotti di primo consumo. Il carico fiscale italiano, comprensivo di tasse, imposte e addizionali è totalmente sproporzionato rispetto ai redditi degli italiani.
A dirlo è la Federcontribuenti sul proprio sito, sottolineando che ogni 10 euro 7 se ne vanno in tasse direttamente nelle casse dello Stato.
Ad esempio sottraendo i vari tributi e contributi su un reddito di 18.000 euro l’anno, resterebbero 500 euro al mese per le spese obbligate che, con gli aumenti previsti su tutti i settori dalle imposte comunali ai prodotti di primo consumo, arriverebbero alla cifra di 12.000 euro l’anno.
A questo punto l’Associazione dei contribuenti fa una legittima osservazione, nel ricordare che il Fisco deve agli italiani oltre 12 miliardi di euro in forma di crediti d’imposta.
Carico fiscale e spese obbligate in aumento
Sembra un controsenso, da un lato il carico fiscale è in aumento per i cittadini italiani, dall’altro l’Agenzia delle Entrate deve 12 miliardi in crediti d’imposta ai proprio contribuenti.
Ma andiamo per gradi, a proposito delle spese obbligate in aumento l’associazione dei contribuenti ha constatato un rapporto irragionevole fra il carico fiscale dei contribuenti, comprensivo di tasse, imposte e addizionali e i redditi dei lavoratori.
Inoltre l’associazione ha criticato duramente il Governo del Cambiamento per aver alzato le tasse al fine di aiutare le famiglie più povere ma così facendo queste ultime aumenteranno insieme al peso delle imposte più salate che dovranno pagare.
Insomma è un cane che si morde la coda e il tono del messaggio pubblicato il 6 settembre 2018 dalla Federcontribuenti sul proprio sito è a dir poco acceso, si legge:
Non è vero che questo governo non ha aumentato le tasse:
“alzando le accise, lasciando aumentare i costi per le utenze domestiche, lasciando agli Enti comunali e regionali la libertà di aumentare le addizionali sulla Tari, di fatto hai alzato le tasse”.
L’andamento vede in rialzo tutte le imposte sulle utenze domestiche come i costi di gestione e dunque bollette più salate per gli utenti finali, una vera e propria stangata per i consumatori.
Imposte più salate e il Fisco deve 12 miliardi ai contribuenti
Non solo il carico fiscale, tra tasse, imposte e addizionali è in aumento, per di più i cittadini sono costretti a sborsare 12.000 euro l’anno per l’acquisto dei prodotti di prima necessità. I contribuenti poi stanno ancora aspettando i 12 miliardi che il Fisco gli deve in crediti d’imposta.
I dati sono contenuti nel Taxation Trends in the European Union 2018, il rapporto con cui l’UE effettua un’analisi statistica ed economica dei sistemi fiscali degli Stati membri. Nell’ultimo documento dell’Unione Europea l’Italia risulta seconda solo alla Francia nei Paesi con debito maggiore nei confronti dei propri cittadini.
L’associazione dei contribuenti afferma che tale somma ingente dovrebbe essere utilizzata per ridurre i possibili debiti con le Entrate e propone inoltre, per alcuni casi, la restituzione del credito tramite la dichiarazione dei redditi.
Le accuse in veste di domande sono pesanti:
Se sono soldi dei contribuenti, perché non utilizzarli per sanare i problemi economici di 5 milioni di famiglie italiane? Invece di dare a vanvera aiuti poco dignitosi?
Carico fiscale in aumento e problematiche vigenti
Il carico fiscale è in aumento e le imposte risultano sempre più gravose. Di sola Tari si pagano ogni anno più di 9 miliardi anche se l’emergenza rifiuti in Italia non è mai stata risolta ed è anzi un problema che sta assumendo dimensioni sempre più importanti, si pensi ad esempio a città come Roma e Napoli.
Anche la sanità pubblica ha costi sempre più elevati, il SSN costa 149,5 miliardi all’anno tenendo conto degli aumenti a carico dei malati.
Per fare infine un terzo esempio, si evidenzia che la bolletta dell’acqua negli ultimi 5 anni è aumentata del 45%, come conseguenza dell’inclusione dei costi di gestione di tutta la rete fognaria, compresa la depurazione e la pulizia dei tombini.
Ancora una volta un’imposta gravosa che non risolve la situazione problematica degli allagamenti delle strade nelle giornate di pioggia con ricadute devastanti su servizi dei mezzi pubblici, si pensi al caso della Capitale e delle metro bloccate.
Vista la situazione, l’associazione dei contribuenti, in chiusura al comunicato, avanza al Governo la proposta di riorganizzare i costi a carico dei cittadini e verificare i costi applicati agli enti pubblici, controllando in primis che non vi siano lucro e sperpero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA