Tassi BCE: previsioni 2024, 2025, 2026

Violetta Silvestri

04/06/2024

Quali previsioni sui tassi BCE per gli anni, 2024, 2025 e 2026? Cosa aspettarsi nel prossimo triennio sul costo del denaro secondo un’indagine svolta tra professionisti finanziari.

Tassi BCE: previsioni 2024, 2025, 2026

Tassi di interesse BCE, quali previsioni per il 2024, 2025 e 2026? Il prossimo triennio dovrebbe sancire un calo significativo del costo del denaro in Eurozona, dopo che la banca centrale ha optato per aumenti record dall’estate 2022 con lo scopo di riportare l’inflazione verso il target del 2%.

In seguito alla riunione dell’11 aprile, i tre tassi controllati dall’Eurotower sono rimasti fermi al 4,50%. Investitori, famiglie e imprese hanno accolto con favore la decisione del 6 giugno, che ha decretato la svolta accomodante con il primo taglio dei tassi.

Mutui, obbligazioni, azioni, valuta sono vulnerabili ai cambiamenti di politica monetaria e per questo le previsioni sui tassi di interesse BCE per gli anni 2024, 2025 e 2026 attirano l’attenzione sia degli investitori in cerca di guadagno, sia di famiglie e imprese che devono onorare le rate di mutui e prestiti.

Nell’ultima Survey of Professional Forecasters (SPF) della BCE, un’indagine sulle aspettative economiche e finanziarie di professionisti condotta dalla banca centrale, sono emerse indicazioni su cosa aspettarsi per il costo del denaro nel triennio.

2024

Per l’anno in corso, le previsioni indicano una riduzione del tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (MRO) - il tasso di interesse principale - di almeno l’1% a fine 2024. Con il tasso attuale al 4,5%, questo significa che entro dicembre ci si aspetta un costo del denaro al 3,5%.

Nel dettaglio, la stima dei professionisti considera una diminuzione al 4,25% nel secondo trimestre 2024, che verosimilmente corrisponde al primo taglio della riunione di giovedì 6 giugno di 25 punti base (come scontato dai mercati attualmente).

Considerando che fino a dicembre la BCE avrà a disposizione altre 4 riunioni (a luglio, settembre, ottobre e dicembre), gli altri 75 punti base di tagli previsti dovrebbero essere spalmati in almeno 3 incontri. Sarebbe, questo, un approccio meno impattante che eviterebbe più bruschi interventi da 50 punti base.

Alla base di queste previsioni c’è l’aspettativa, indicata sempre nell’indagine menzionata, di un’inflazione al 2,4% per il 2024.

2025

Gli esperti si aspettano un tasso di interesse BCE al 3,0% nel 2025. Le previsioni scommettono, quindi, su un ulteriore calo del costo del denaro l’anno prossimo, anche se di soli 50 punti base.

L’inflazione è vista scendere al 2,0%, con il raggiungimento quindi del target della banca centrale. L’analisi dell’andamento dei prezzi sarà cruciale per il prossimo anno e dovrà dimostrare che il raffreddamento inflazionistico sarà stabile e costante, non più condizionato dalle incertezze geopolitiche. Anche la moderazione della crescita salariale verrà considerata un fattore determinante per il calo dei prezzi e per un taglio ulteriore del costo del denaro.

2026

A dimostrazione dell’aspettativa di un calo costante dei prezzi nel triennio, le previsioni sui tassi di interesse per il 2026 stimano altri tagli di 50 punti base per raggiungere il 2,5%.

I professionisti dell’indagine si aspettano un’inflazione ferma al 2,0% tra due anni. Questo significa che sia le tensioni geopolitiche che l’andamento del mercato del lavoro - e quindi dei salari - saranno favorevoli
a frenare i rischi al rialzo per i prezzi.

Qualsiasi shock - geopolitico o salariale - potrebbe infatti far impennare il tasso inflazionistico e costringere la BCE a rivedere la politica dei tagli, lasciando i tassi invariati per un certo periodo di tempo o, nella peggiore delle ipotesi, aumentando nuovamente il costo di finanziamento.

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