Le teorie complottiste sul coronavirus: da punizione per la Cina ad arma contro il petrolio

Martino Grassi

07/03/2020

Nella ventesima puntata di MONDO&FINANZA, Giancarlo Marcotti commenta le teorie complottiste legate alla diffusione del coronavirus.

Le teorie complottiste sul coronavirus: da punizione per la Cina ad arma contro il petrolio

Durante la ventesima puntata di MONDO&FINANZA, in onda ogni venerdì alle 12:00 sul canale youtube di Money.it, è stato affrontato anche il tema delle teorie complottiste che ruotano attorno alla diffusione del coronavirus.

L’ospite di Fabio Frabetti è Giancarlo Marcotti, e durante la puntata ha risposto anche alle domande, poste in diretta dagli spettatori, riguardanti il tema delle eventuali teorie complottiste fornendo, ove possibile, delle testimonianze di esperti o delle motivazioni di senso logico.

Il coronavirus come punizione per Cina, Iran e Italia da parte degli Stati Uniti

Una delle teorie complottiste più diffuse ritiene che il coronavirus sia solo una punizione inflitta dagli Stati Uniti ai suoi tre principali “avversari” ossia la Cina, l’Iran e l’Italia.
Secondo i complottisti il governo americano avrebbe voluto colpire la Cina a causa della scorsa guerra sui dazi combattuta dai due Stati, L’Iran a causa dei trascorsi che intercorrono da decenni tra i due paesi, e l’Italia a causa del suo “allontanamento da mamma USA”.

Questa è una delle casualità sospette, ma naturalmente ce ne sono tante. A Wuhan c’era un centro di ricerca sui virus. Ci sono tante cose che obiettivamente sono abbastanza singolari che si siano venute a creare contemporaneamente. Tuttavia ieri ho detto che non sono per la teoria del complotto, ossia che questo virus sia stato immesso da qualcuno. Ho parlato con una persona che ha avuto la possibilità di studiare questo virus che è per la gran parte il “virus dei pipistrelli”, tra l’altro estremamente conosciuto e che non aveva ripercussioni sull’uomo. È accaduta una piccola mutazione che ha permesso il passaggio nell’uomo.

Giancarlo Marcotti aggiunge inoltre che:

Se vuoi far male a qualcuno perché fare un virus così debole? doveva essere solo un avvertimento? La prossima volta invece che il coronavirus ti mando l’ebola! È molto difficile che possa essere accaduta una cosa del genere. Non penso che sia il male che ha voluto punire la Cina e gli altri Paesi.

Anche il conduttore Fabio Frabetti ha espresso la sua opinione, asserendo che:

Ho parlato qualche giorno fa con il presidente dell’ordine dei biologi e gli ho chiesto cosa ne pensava delle teorie complottiste di questo attacco e mi ha risposto, escludendolo al 100%, che nel caso in cui fosse stato così sarebbe stato un attacco di bassissima lega, di laboratorio da quarta specie. Un’altra teoria sostiene che potrebbe trattarsi di un inside job cinese, una cosa tutta interna alla Cina, le cui motivazioni ancora non si conoscono.

Il coronavirus utilizzato come strumento per far calare il prezzo del petrolio

Un’altra teoria complottista diffusa è quella che il sia stato utilizzato come “arma” per far calare il prezzo del petrolio, per questo motivo avrebbe colpito principalmente l’Iran, uno degli Stati con maggiori giacimenti di oro nero, l’Italia, il suo principale partner commerciale e la Cina, il primo importatore al mondo di Petrolio.

Il fatto che abbia colpito l’Iran che è obiettivamente un Paese sotto i riflettori, certamente succede che il petrolio cala non perché c’è il coronavirus in Iran, ma se fermiamo tutta la produzione mondiale non se consuma a sufficienza e il petrolio cala di prezzo come scende in tutti i momenti di crisi economica

ha affermato Marcotti, smentendo anche questa possibile idea cospirazionista.

Qui il video integrale della trasmissione.

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