Il crollo di Apple e i deludenti dati macro di ieri hanno affossato Wall Street: il mercato azionario USA è tornato a perdere più del 3%
A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno Wall Street è tornata a tremare.
Il terremoto che ha colpito ieri le azioni Apple dopo la revisione delle stime sui ricavi comunicata da Tim Cook non è stato l’unico elemento che ha gravato sulle condizioni del mercato azionario USA.
A pesare sono stati anche i deludenti dati macro pubblicati nelle ultime ore che hanno reso sempre più concreto il rischio del rallentamento economico.
Wall Street in rosso: le perdite dell’ultima seduta
Tutti i principali indici del mercato azionario statunitense hanno registrato perdite corpose nell’ultima sessione di Borsa. Il peggiore, però, è stato senza dubbio il Nasdaq, trascinato nel baratro dalle azioni Apple, ree di aver messo a segno rossi a doppia cifra percentuale dopo il revenue waring di ieri.
Cupertino, che soltanto qualche mese fa aveva sorpreso tutti raggiungendo il trilione di dollari di capitalizzazione, è stata ormai scalzata anche da Alphabeth. Il crollo di ieri ha ridotto il suo valore a $680 miliardi.
Di seguito la situazione di Wall Street al termine degli scambi:
- S&P500: -2,48%
- Dow Jones: -2,83%
- Nasdaq: -3,04%
Non solo Apple a pesare su Wall Street
Come anticipato, non è stato soltanto il tracollo di Apple a frenare l’andatura di Wall Street nell’ultima seduta. Determinanti sono risultate anche le deludenti rilevazioni macroeconomiche rese note nel pomeriggio di ieri, prima fra tutte quella sul PMI manifatturiero dell’ISM.
Dal 59,3 precedente l’indice è crollato su quota 54,1 a dicembre, e ha deluso le attese del mercato a 57,9. I nuovi ordini, invece, sono scivolati dal 62,1 di novembre a quota 51,1 (sui minimi del 2014).
I dati hanno mostrato ancora un certo grado di espansione (che sta tuttavia procedendo a ritmi decisamente inferiori), ed hanno così imposto a Wall Street di accentuare le perdite già determinate dal terremoto Apple.
© RIPRODUZIONE RISERVATA