I leader dei Paesi del BRICS+ hanno appena promesso che ribatteranno colpo su colpo a nuove sanzioni ed all’aumento dei dazi preannunciati contro la Russia e la Cina.
Niente palazzi storici e niente scenari da favola per la riunione clou del G7 italiano: non si terrà né a Roma, né a Venezia, né a Firenze, e neppure ci si è cimentati come accadde in vista di quello del 2009 nell’impresa di utilizzare come sfondo uno scenario naturale meraviglioso come quello de La Maddalena, ripiegando poi con un colpo di genio sulle rovine de L’Aquila appena distrutta dal terremoto. Berlusconi accompagnò Obama, tra le macerie.
L’ultima grande occasione per l’Italia risale al 2017, quando il G7 fu organizzato a Taormina: fu indimenticabile, perché Donald Trump affrontò a brutto muso Angela Merkel chiedendole di riequilibrare una buona volta i conti commerciali americani comprando armi dall’America. E minacciò gli Europei: “Basta gas dalla Russia, compratelo da noi!”. Solo l’eleganza di sua moglie Melania, che per l’occasione sfoggiò un meraviglioso abito di Dolce & Gabbana per farci omaggio, stemperò l’atmosfera che si era fatta tesissima.
Quella di Trump non era solo preveggenza: oggi, infatti, lo scenario è proprio quello visto che a causa della guerra in Ucraina, scatenata dalla Russia, la Germania ha deciso un piano di riarmo e l’intera Europa importa GNL dagli Stati Uniti. La NATO, che era stata data per spacciata da Emmanuel Macron, è ritornata in auge.
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