Trump è una minaccia per l’inflazione globale, parola di 16 premi Nobel

Violetta Silvestri

26/06/2024

16 economisti vincitori del premio Nobel hanno lanciato l’allarme Trump per l’inflazione Usa e globale. In una lettera, hanno scongiurato la vittoria del repubblicano. Cosa hanno previsto?

Trump è una minaccia per l’inflazione globale, parola di 16 premi Nobel

Si scalda il clima della campagna elettorale Usa. Con una lettera, 16 premi Nobel per l’economia hanno lanciato l’allarme Trump: se eletto alla Casa Bianca, l’inflazione globale può impennarsi di nuovo.

“C’è giustamente la preoccupazione che Donald Trump possa riaccendere questa inflazione, con i suoi bilanci fiscalmente irresponsabili, ha scritto il gruppo di accademici.

Joseph Stiglitz, che ha vinto il premio Nobel nel 2001, è stato l’ideatore della lettera. I suoi co-firmatari includono George Akerlof, Sir Angus Deaton, Claudia Goldin, Sir Oliver Hart, Eric Maskin, Daniel McFadden, Paul Milgrom, Roger Myerson, Edmund Phelps, Paul Romer, Alvin Roth, William Sharpe, Robert Shiller, Christopher Sims e Robert Wilson.

“Ricercatori apartitici, tra cui Evercore, Allianz, Oxford Economics e Peterson Institute, prevedono che se Donald Trump metterà in atto con successo la sua agenda, l’inflazione aumenterà”, hanno scritto gli economisti.

C’è davvero un allarme economico globale con il tycoon eletto presidente? Cosa hanno dichiarato i premi Nobel sulle conseguenze per i prezzi e per la crescita e cosa prevedono?

C’è un allarme Trump per l’inflazione mondiale, cosa hanno scritto i premi Nobel?

“Tra i fattori determinanti più importanti del successo economico vi sono lo stato di diritto e la certezza economica e politica. Per un paese come gli Stati Uniti, che è inserito in profonde relazioni con altri Paesi, anche conformarsi alle norme internazionali e avere relazioni normali e stabili con altri Paesi è un imperativo. Donald Trump e i capricci delle sue azioni e politiche minacciano questa stabilità e la posizione degli Stati Uniti nel mondo”: con parole chiare gli economisti Usa hanno azzerato le loro divergenze per firmare un documento di allarme condiviso che non lascia spazio a equivoci nel disegnare Trump come una minaccia.

Il candidato repubblicano non solo danneggia la prima potenza mondiale con la sua visione economica, ma rischia di innescare la spinta dei prezzi a livello globale.

Trump si è impegnato a tagliare le tasse, a reprimere l’immigrazione clandestina, ad aumentare i dazi sulle importazioni e ad annullare molte delle iniziative di Biden in materia di energia pulita se verrà rieletto per un secondo mandato presidenziale.

Gli economisti sostengono che in generale questi piani riaccenderanno l’inflazione, in parte a causa dell’impegno a imporre tariffe più rigide sulle importazioni cinesi, che secondo loro aumenteranno i prezzi di molti beni acquistati dai consumatori statunitensi.

Trump ha finora proposto di rendere permanenti i suoi tagli fiscali del primo mandato, imporre tariffe universali su tutte le importazioni, con un’aliquota tariffaria specifica per la Cina compresa tra il 60% e il 100% ed esercitare pressioni sul consiglio indipendente della Federal Reserve affinché tagli i tassi di interesse.

Sia gli economisti che gli analisti di Wall Street hanno previsto che alcune o tutte queste proposte potrebbero rigonfiare i prezzi, che rimangono vulnerabili nonostante il leggero raffreddamento negli ultimi mesi.

In sintesi, un secondo mandato di Trump avrebbe un impatto negativo sulla posizione economica degli Stati Uniti nel mondo e un effetto destabilizzante sull’economia interna degli Stati Uniti per i 16 premi Nobel. Le conseguenze, in questa visione così pessimistica, sarebbero negative per tutto il mondo.

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