Donald Trump è stato escluso dalle primarie in Colorado per il suo ruolo nell’assalto a Capitol Hill: una eventuale vittoria alle elezioni Usa 2024 ora sarebbe a rischio?
Donald Trump è stato escluso dalle primarie repubblicane in Colorado in vista delle elezioni Usa 2024. Questa è la decisione che è stata presa dalla Corte Suprema di Denver a seguito dell’applicazione del 14mo emendamento.
Le cronache raccontano di una decisione non semplice, ma alla fine quattro giudici su sette della Corte Suprema del Colorado hanno deciso di bandire Donald Trump dalle primarie del Gop che nello Stato si terranno il prossimo 5 marzo in occasione del Super Tuesday, con gli effetti della sentenza al momento sospesi fino al 4 gennaio.
Una sorta di colpo di scena che sta avvelenando ancor di più la campagna elettorale per le elezioni Usa 2024, con Donald Trump che di recente è stato indicato dai sondaggi come vincente in caso di un replay della sfida con Joe Biden per la Casa Bianca.
Anche in questo caso Trump ha battuto un record: è la prima volta che negli Stati Uniti un candidato viene escluso in base al 14mo emendamento, che vieta a chi è stato coinvolto in insurrezioni o rivolte contro la Costituzione di poter correre per la carica di presidente.
Ma cosa succede ora che la Corte Suprema del Colorado ha escluso dalle primarie locali Donald Trump? Al momento questa decisione non sembrerebbe poter minare la corsa del tycoon verso la Casa Bianca, ma se anche altri Stati dovessero seguire l’esempio dei giudici di Denver allora per l’ex presidente la strada potrebbe farsi in salita.
Trump, elezioni Usa 2024 a rischio?
A inguaiare Donald Trump in vista delle elezioni Usa 2024 che si terranno il prossimo 5 novembre è stato il 14mo emendamento, un cavillo non da poco che risale al 1868 quando fu adottato come una delle conseguenze della Guerra Civile americana. Ecco cosa recita il testo dell’emendamento.
Nessuno potrà essere senatore o rappresentante al Congresso, o elettore del presidente e del vicepresidente, o ricoprire alcuna carica, civile o militare, sotto gli Stati Uniti, o sotto qualsiasi Stato, se, avendo precedentemente prestato giuramento, in qualità di membro del Congresso, o come funzionario degli Stati Uniti, o come membro di qualsiasi legislatura statale, o come funzionario esecutivo o giudiziario di qualsiasi Stato, di sostenere la Costituzione degli Stati Uniti, si sarà impegnato in un’insurrezione o ribellione contro la stessa (Costituzione), o avrà dato aiuto o conforto ai suoi nemici. Ma il Congresso può, con un voto di due terzi di ciascuna Camera, rimuovere tale incapacità.
Trump così pagherebbe il suo coinvolgimento con i fatti di Capitol Hill, quando dei suoi sostenitori si staccarono da un suo comizio e presero d’assalto il Congresso con il bilancio che è stato di 5 morti e 13 feriti.
Se questa decisione dovesse rimanere circoscritta al solo Colorado per l’ex presidente non sarebbe un grosso problema, visto che si tratta di uno Stato da sempre ad appannaggio dei Democratici. Anche in ottica delle primarie dei Repubblicani il vantaggio che gli viene attribuito dai sondaggi è così ampio che il tycoon potrebbe non avvertire minimamente gli effetti dell’esclusione.
Al contrario, Trump potrebbe beneficiarne in campagna elettorale rilanciando la tesi dell’avere tutti contro, un po’ come è stato fatto con la sua foto segnaletica. Dei cittadini si sono appellati al 14mo emendamento per escluderlo anche in Michigan e in Minnesota, ma i giudici in questi casi non hanno avallato l’esclusione.
La decisione presa dalla Corte Suprema del Colorado però potrebbe spingere altri Stati ad accodarsi e, a quel punto, per Donald Trump le cose potrebbero cambiare anche se questo vorrebbe dire infuocare ulteriormente un clima già incandescente: a meno di un anno dalle elezioni Usa 2024 già non sono mancati i colpi di scena, ma da qui al 5 novembre ancora potrebbe succedere di tutto visti i processi in cui è coinvolto l’ex presidente e i problemi per Joe Biden a causa del possibile impeachment.
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