Una grande banca USA entra nel capitale del gioiello di Banco BPM

Laura Naka Antonelli

21 Febbraio 2025 - 17:32

Manovre di questa grande banca USA nel capitale del gioiello di Banco BPM, nel mezzo delle diverse partite di risiko bancario aperte a Piazza Affari.

Una grande banca USA entra nel capitale del gioiello di Banco BPM

Notizie di banche USA che fanno shopping di azioni di società italiane non sono rare, tutt’altro.

Detto questo, quando di mezzo ci sono operazioni potenziali di risiko, quelle mosse destano subito grande attenzione.

Nelle ultime ore, in una Piazza Affari in cui a fare da market mover sono alcuni dossier caldi che riguardano il mondo delle banche italiane - l’OPA lanciata da Banco BPM per conquistare la controllata Anima Holding; l’OPS proposta da UniCredit per mettere le mani su Banco BPM (e, dunque, in caso di successo dell’OPA, anche su Anima); l’altra OPS shock con cui MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena ha messo nel mirino Mediobanca - è arrivata la notizia dell’ultima manovra lanciata da Goldman Sachs, ovvero dal gigante di Wall Street che spesso e volentieri si è messo in evidenza per le posizioni con cui è entrata, salita e scesa, nei capitali degli istituti di credito italiani.

La mossa di Goldman Sachs emersa dalle partecipazioni rilevanti della Consob

Stavolta Goldman Sachs ha puntato dritto non a una grande banca italiana, ma ad Anima, società di risparmio gestito entrata a far parte della grande partita di risiko bancario che sta muovendo le fila di Piazza Affari.

In questi ultimi mesi Anima Holding è stata anche identificata alla stregua di una preda che farebbe gola a tutti, non solo a Banco BPM, che non per niente ha lanciato un’OPA sul gruppo che già controlla, ma alla stessa UniCredit.

Le posizioni accumulate da Goldman Sachs nel gioiello di Banco BPM sono state riportate dalla Consob, la Commissione nazionale per le società e la borsa.

In particolare, dalla sezione della Consob dedicata alle partecipazioni rilevanti, è emerso che il colosso finanziario americano si sarebbe mosso nel capitale della preda di Banco BPM due volte con due manovre molto probabilmente non casuali, visto il momento cruciale che interessa la società: il prossimo 28 febbraio 2025, praticamente la prossima settimana, gli azionisti di Piazza Meda si riuniranno infatti proprio per esprimersi sull’OPA che il Banco ha promosso sul gruppo.

Goldman Sachs: shopping di oltre il 5% di Anima il giorno in cui BPM ha alzato il prezzo dell’OPA

La notizia relativa alla convocazione dell’assemblea ordinaria da parte di Banco BPM è arrivata il 12 febbraio, contestualmente alla pubblicazione dei conti del 2024 del gruppo gestito dal CEO Giuseppe Castagna: quel giorno, il Banco ha deciso anche di alzare il prezzo messo sul piatto per la conquista di Anima, da 6,2 euro a 7 euro.

Ed è stato proprio quel giorno, 12 febbraio 2025, in cui Goldman Sachs è entrata a gamba tesa nel gruppo del risparmio gestito, superando la soglia del 5% del capitale, fino ad avere in mano una partecipazione pari al 5,13%: quota detenuta indirettamente attraverso Goldman Sachs International (4,31%) e Goldman Sachs Asset Management (0,82%).

Il superamento della soglia del 5% è durato tuttavia il tempo di 24 ore visto che, sempre dalle partecipazioni rilevanti nelle società quotate pubblicate dalla Consob è emerso che, in data 13 febbraio 2025, la quota detenuta da Goldman Sachs in Anima è scesa al 4,730%, di cui il 4,20% attraverso Goldman Sachs International e lo 0,530% attraverso Goldman Sachs Asset Management.

La presenza di Goldman Sachs nel capitale di Anima è stata certificata dalla stessa società, come risulta dalla pagina dedicata all’aggiornamento dell’azionariato al febbraio di questo anno, ed è indicata come una quota pari al 4,6%.

L'azionariato di Anima Holding, il gioiello di Banco BPM L’azionariato di Anima Holding, il gioiello di Banco BPM Tra i principali azionisti di Anima Banco BPM, che ha lanciato una OPA sul gruppo, Poste Italiane, Caltagirone, FSI e ora anche Goldman Sachs. (Fonte Anima).

Anima al centro dello scontro tra UniCredit e Banco BPM sul “prezzo giusto”

Di Anima si sta parlando molto, da quando UniCredit ha lanciato l’OPS su Banco BPM, anche come di quel fattore cruciale che potrebbe portare la banca italiana gestita da Andrea Orcel ad alzare la posta su Piazza Meda.

Per BAMI, infatti, quel prezzo offerto da Piazza Gae Aulenti è decisamente basso, e chiaramente a sconto, anche perché non prende in considerazione la partita che il Banco ha aperto su Anima.

Orcel continua a ripetere, invece, che l’OPS lanciata su Piazza Meda è a premio rispetto al cosiddetto prezzo undisturbed, ovvero al prezzo che le azioni della preda presentavano prima che il gruppo annunciasse l’OPA sulla controllata.

Pomo della discordia tra i due banchieri è il fatto, rimarcato dal numero uno di UniCredit, che l’OPA lanciata sul gruppo del risparmio gestito non ha al momento alcuna garanzia di successo.

Tutt’altro, visto che la BCE ha avanzato dubbi sulla possibilità che il Banco possa centrare il suo target attraverso l’utilizzo del Danish Compromise. Castagna è invece fiducioso, e continua a essere ottimista anche sull’arrivo del via libera della BCE all’utilizzo del Danish Compromise.

Iscriviti a Money.it