UniCredit, Banco BPM, ma anche Intesa SanPaolo e Mediobanca: i target price annunciati oggi a Piazza Affari. E ovvio agli utili che nascerebbero con M&A + Anima.
Azioni UniCredit avviate a concludere la prima settimana di contrattazioni del mese di marzo con un nuovo rally. I titoli della banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel, oggi poco mossi, hanno segnato un balzo su base settimanale di quasi +8% sul Ftse MIB della borsa di Milano, raggiungendo i nuovi massimi a quota 54,650 euro.
Un valore che non si vedeva da anni, e che ha portato la capitalizzazione di Piazza Gae Aulenti a balzare a 85 miliardi di euro.
Il sorpasso di Intesa SanPaolo, che vanta un valore di mercato superiore agli 86 miliardi di euro, è ormai vicino.
Miracolo UniCredit, in tre anni azioni +500% sul Ftse Mib di Piazza Affari
Piazza Affari e la comunità degli analisti continuano a premiare le azioni UCG, pur a fronte di quella tripla scommessa il cui esito positivo non può essere dato assolutamente per scontato, considerata la rabbia delle due prede illustri: Banco BPM, con l’AD Giuseppe Castagna che mantiene il punto, pretendendo da Orcel una offerta a premio (a suo avviso l’ OPS da 10,1 miliardi di euro circa lanciata da UniCredit rimane a sconto); e Commerzbank, da cui è arrivata una vera e propria dichiarazione di guerra contro l’istituto italiano.
Ma i numeri parlano chiaro: le azioni UniCredit viaggiano a un valore superiore del 16% su base mensile e dall’inizio del 2025 hanno incassato un guadagno pari a quasi +42%.
Su base annua, i titoli sono balzati di oltre il 77%. Incredibile inoltre il trend degli ultimi tre anni: le azioni sono schizzate di oltre il 505%.
Premio su UniCredit, Banco BPM, Intesa SanPaolo, Mediobanca firmato da Morgan Stanley
Oggi è arrivato anche un altro premio, firmato dagli analisti di Morgan Stanley, che già si erano mostrati decisamente positivi sul comparto delle banche italiane.
La divisione di ricerca del colosso di Wall Street ha annunciato un upgrade sul target price, alzato dai precedenti 47 euro a quota 55,5 euro con valutazione equal weight. Occhio, però: a essere promosso da Morgan Stanley è stato anche il target price su Banco BPM, migliorato da 8,7 a 11 euro. Anche in questo caso, il giudizio delle azioni è equal weight.
In evidenza anche le azioni di altre banche italiane, come Intesa SanPaolo, che ha visto aumentare dagli stessi analisti il prezzo obiettivo da 4,9 a 5,6 euro, a fronte di un rating overweight.
Premiata anche Mediobanca, anch’essa meritevole di un giudizio overweight da parte di Morgan Stanley, la grande preda di MPS-Monte dei Paschi di Siena: in questo caso, il target price è stato alzato da 20 a 21 euro.
Quanti utili e quale margine netto di interesse con UniCredit + Banco BPM + Anima
Tornando a UniCredit, occhio alle novità che sono emerse dal documento informativo per gli azionisti che è stato pubblicato dalla banca italian in vista dell’assemblea del 27 marzo, quando gli azionisti saranno chiamati a esprimersi sulla proposta del CDA di lanciare un aumento di capitale al servizio dell’Offerta pubblica di scambio promossa su Banco Bpm.
In evidenza l’utile pro-forma calcolato al 31 dicembre 2024 in caso di una aggregazione tra UniCredit, Banco BPM e Anima vista l’OPA che Piazza Meda ha lanciato su gioiello del risparmio gestito che già controlla: 12 miliardi di euro, emerge dalla tabella che è stata pubblicata da UniCredit nella documentazione depositata e che fa riferimento alle principali grandezze patrimoniali ed economiche pro-forma risultanti dall’aggregazione dei dati del Gruppo UniCredit, del Gruppo BPM e del Gruppo Anima al 31 dicembre 2024.
Il margine di interesse (NII) ammonterebbe invece a 18 miliardi di euro.

Come leggere i dati pro forma relativi a utili & Co. di aggregazione UniCredit-BPM-Anima
È stata la stessa UniCredit a precisare che i “ dati pro-forma non riflettono gli effetti di eventuali operazioni di cessione di filiali o rami di attività che potranno avvenire nel contesto dell’istruttoria svolta dalla competente Autorità antitrust relativamente alla concentrazione con il Gruppo BPM ma che ad oggi non sono ancora state definite neanche preliminarmente e, pertanto, risulta impossibile identificarne e quantificarne le consistenze economico-patrimoniali in maniera puntuale, oggettiva e verificabile, fermo restando che la ragionevole aspettativa del Gruppo UniCredit (supportato dai propri advisor legali, dalle verifiche svolte con gli economisti e dagli orientamenti ormai consolidati riferibili all’industria bancaria), è che eventuali misure correttive non siano comunque tali da incidere in maniera rilevante sull’operazione ”.
Ancora, Piazza Gae Aulenti ha puntualizzato che “i dati pro-forma rappresentano una simulazione, fornita ai soli fini illustrativi, dei possibili effetti che potranno derivare dall’acquisizione ”, aggiungendo che, “poiché i dati pro-forma sono costruiti per riflettere retroattivamente gli effetti di operazioni successive, nonostante il rispetto delle regole comunemente accettate e l’utilizzo di assunzioni ragionevoli, vi sono dei limiti connessi alla natura stessa dei dati pro-forma e non sono per loro natura in grado di offrire una rappresentazione della situazione economica e patrimoniale prospettica del Gruppo UniCredit ”.
Nel calcolo degli utili pro forma derivanti da una aggregazione tra UniCredit, Banco BPM e Anima Holding, UniCredit ha sottolineato inoltre che il valore di 12 miliardi “tiene conto della plusvalenza di euro 191 milioni derivante dalla differenza tra il valore di carico nel bilancio consolidato del Gruppo BPM della partecipazione in Anima, consolidata con il metodo del patrimonio netto, e il suo fair value”.
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