UniCredit post utili, Orcel su OPS Banco BPM e rumor Del Vecchio. Nuovo annuncio su Generali

Laura Naka Antonelli

11 Febbraio 2025 - 11:57

Azioni UniCredit giù a Piazza Affari, le peggiori del Ftse Mib dopo annuncio utili 2024, anche sulla scia delle indiscrezioni su mossa Del Vecchio. Orcel parla di OPS sul Banco.

UniCredit post utili, Orcel su OPS Banco BPM e rumor Del Vecchio. Nuovo annuncio su Generali

Azioni UniCredit sotto pressione sul Ftse Mib di Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti del 2024 e del quarto trimestre dell’anno, avvenuta prima dell’inizio della giornata di contrattazioni della borsa di Milano.

Il titolo si conferma il peggiore dell’indice benchmark di Piazza Affari, scivolando nei minimi della seduta di oltre il 3%, scendendo attorno a quota 45,70 euro, nonostante gli utili migliori delle attese e un anno che ha confermato cifre record per la banca guidata dal CEO Andrea Orcel.

Conti UniCredit 2024: attenzione a RoTE, CET1 e costi. Utile netto meglio delle attese

Per quanto la guidance sia positiva, gli investitori sembrano concentrarsi su alcuni nei presenti nel bilancio di Piazza Gae Aulenti.

Tra questi il fatto che, nel corso del quarto trimestre del 2024, il RoTE di UniCredit si sia attestato all’11,5%, rispetto al 19,7% del terzo trimestre; che il CET1 ratio sia sceso dal 16,1% del terzo trimestre al 15,9% negli ultimi tre mesi del 2024; che i costi operativi siano saliti su base trimestrale del 9,5%, a 2,5 miliardi.

Nell’intero 2024, va ricordato sulla base di quanto annunciato oggi dalla banca italiana, l’utile netto ha segnato una crescita su base annua dell’8% a €9,3 miliardi, superiore ai 9,194 miliardi in media stimati dal consensus, mentre i ricavi della banca sono ammontati a 24,84 miliardi, in crescita del 4%, poco al di sopra dei 24,730 miliardi attesi dal consensus.

A sostenere i ricavi, la spinta delle commissioni pari a 8,1 miliardi, in rialzo del 8%, in linea con gli 8,150 miliardi previsti in media dal consensus e la continua solidità del margine di interesse, in rialzo del 3% circa a 14,4 miliardi, lievemente meglio dei 14,155 miliardi messi in conto dei consensus.

Battono il mercato anche numeri IV trimestre 2024. Ma c’è il neo dei tassi BCE

L’eccellenza della banca è stata confermata anche dai numeri del quarto trimestre del 2024, con l’utile netto pari a €1,6 miliardi che, sebbene in calo del 37,8% su base trimestrale e in flessione del 18,4% su base annua, ha battuto le attese degli analisti, in media pari a 1,438 miliardi di euro.

I ricavi totali sono ammontati a €6 miliardi, lievemente migliori delle stime, con un trend che è stato di un ribasso del 2,3% su base trimestrale e di un rialzo dello 0,7% a/a.

Proprio la voce relativa ai ricavi - che finora sono stati sostenuti, così come nel caso delle altre banche italiane, dai tassi di interesse dell’area euro, rimasti elevati anche dopo i cinque tagli da parte della BCE - solleva tuttavia qualche dubbio tra gli operatori di mercato.

D’altronde, la BCE dovrebbe tagliare ulteriormente i tassi per proteggere l’economia europea dall’impatto dei dazi dell’amministrazione USA di Donald Trump, anche se la presidente Christine Lagarde non ha mancato di lanciare l’ennesimo attenti sull’inflazione, nella sua audizione al Parlamento europeo.

Nella guidance annunciata da Piazza Gae Aulenti, è incisa la prospettiva di ricavi nel corso del 2025 superiori a 23 miliardi di euro, Cifra di tutto rispetto, ma inferiore ai 24,8 miliardi di euro di ricavi del 2024 appena annunciati.

UniCredit ha motivato il trend con la “ulteriore compressione” del suo business in Russia e con le attese di “un declino moderato” proprio della voce legata al trend dei tassi della BCE, ovvero del margine netto di interesse, che rappresenta la differenza tra quanto una banca guadagna ricevendo gli interessi sui prestiti e il costo che sostiene sui depositi dei clienti.

Per quanto ambiziosa, sarebbe dunque la guidance di Piazza Gae Aulenti a non convincere Piazza Affari, in un momento in cui, con le partite del risiko bancario che sono state lanciate sulla borsa italiana, il tema dei tassi della BCE è stato tirato fuori sia da UniCredit che da Mediobanca, per commentare rispettivamente l’OPS di UCG lanciata su Banco BPM e il no di Piazzetta Cuccia, ribadito ieri, all’Offerta pubblica di scambio presentata da MPS-Monte dei Paschi di Siena.

Rumor Del Vecchio, Delfin molla UniCredit? Il commento di Orcel

Ma c’è anche un altro fattore che starebbe mettendo sotto pressione le azioni UCG, che si spiega con i rumor riportati dal quotidiano Il Corriere della Sera. Rumor secondo i quali Delfin - la cassaforte della famiglia Del Vecchio.

Delfin è stata l’altra grande protagonista di Borsa, che si è messa tra l’altro in luce nelle scorse settimane, rafforzando insieme all’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, la sua presenza in MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena- MPS che ha poi lanciato l’OPS shock su Mediobanca.

Sempre come Caltagirone, la holding della famiglia Del Vecchio è presente nei capitali dei capisaldi della finanza italiana, ovvero negli azionariati di Mediobanca e di Assicurazioni Generali, Ora Delfin, ha riportato il Corriere, “avrebbe iniziato a esplorare la possibilità di vendere con un accelerated book building, o altre formule, la sua quota del 2,7% in Unicredit e sciogliere così ogni legame diretto con la banca ”.

La manovra possibile di Delfin, hanno riportato le fonti, sarebbe legata al dossier Generali, presunto vero target che interesserebbe ai player della finanza italiana Delfin-Caltagirone, con tanto di sostegno del governo Meloni.

Tutte le strade porterebbero insomma a Generali. Su questo, ai microfoni della CNBC, Orcel non si è scomposto più di tanto: “I Del Vecchio sono stati azionisti per tanti, tanti anni, nei momenti difficili e io rispetto le loro decisioni. Il mio lavoro è di rendere sbagliata la loro decisione se dovessero vendere, però per ora non hanno venduto”.

UniCredit, Orcel spiega il blitz su Generali. L’appunto sulle speculazioni che girano in Italia

Proprio anche di Generali, colpevole agli occhi dei sovranisti italiani di essersi permessa di raggiungere un accordo con i francesi di Natixis ha parlato Andrea Orcel, spiegando il blitz di recente lanciato sul Leone di Trieste. Blitz che ha fatto sorgere il dubbio che, oltre a mettere nel mirino la seconda banca tedesca Commerzbank, lanciando diverse manovre, fino a far salire la partecipazione di UniCredit nel capitale al 28% a dispetto dell’ira della Germania, e oltre a puntare ufficialmente su Banco BPM lanciando una OPS, offerta pubblica di scambio sulla banca guidata dal CEO Giuseppe Castagna, UniCredit avesse individuato in Generali l’altra preda ghiotta da marcare.

E invece no, ha detto oggi Orcel, confermando che lo shopping di azioni del Leone corrisponde a “un investimento finanziario”.

Interpellato dalla CNBC in merito alla quota pari al 4,1% acquisita nel capitale di Generali, il banchiere ha precisato che l’investimentò è avvenuto nel corso dei mesi, definendo il colosso assicurativo “una buona società italiana”.

Inoltre, ha continuato Orcel, “sono nostri partner in Europa centrale e dell’Est e non abbiamo ambizioni di acquistare Generali o altre speculazioni di questo tipo che girano”.

Non è mancato l’appunto, interpellato sulla possibilità che la mossa sul Leone potesse rientrare in un eventuale gioco di potere: “In Italia e in Europa girano diverse teorie, la realtà invece è molto più semplice”. Detto questo, nella conference call, Orcel ha fatto un importante annuncio proprio su Generali: “Stiamo per annunciare che la nostra partecipazione complessiva in Generali, incluse le posizioni che deteniamo per conto dei nostri clienti, ha superato la soglia del 5%”.

Banco BPM, Orcel: non abbiamo escluso rilancio OPS dal primo giorno

Riguardo al dossier Banco BPM - che oggi annuncerà i propri conti - Orcel ha detto di non escludere nulla e di non avere tra l’altro mai escluso la possibilità di alzare la posta: “ Non l’ho mai escluso sin dal primo giorno : vediamo cosa succede nel primo trimestre, poi valuteremo se l’offerta è finale oppure no".

In ogni caso, “siamo stati chiari dal primo giorno abbiamo fatto un’offerta a un prezzo che per noi è a premio del 15% sul prezzo undisturbed, perchè il deal con Anima non è completato”.

Infine su Commerzbank, il Ronaldo dei banchieri ha ricordato che l’investimento lanciato da UniCredit nella seconda banca tedesca era stato avviato sulla base di “alcune premesse che ora purtroppo sono cambiate” visto che ora, in Germania, è il momento delle elezioni anticipate (prossimo 23 febbraio).

Aspettiamo di vedere la fine di queste elezioni, vedere il nuovo Governo e vedere i fatti”. La fiducia del CEO nel veder realizzata l’operazione non è stata in ogni caso intaccata: “Io sono personalmente convinto di riuscire a convincere tutti, ci sarà valore per tutte e due le banche, per i loro azionisti, per la Germania e per l’Europa”.

“Aspetto di vedere quando ci sarà questa opportunità, ci vorrà del tempo e questo tempo ci darà anche l’opportunità di vedere quale sarà il nuovo piano di Commerzbank e ancora più importante come sarà l’esecuzione. Se fate la matematica, difficile che ci si possa muovere prima di 3-4 trimestri da oggi”.

Iscriviti a Money.it