5 fattori pronti a sconvolgere le Borse mondiali

Violetta Silvestri

15 Giugno 2024 - 10:03

5 motivi mettono ancora in allerta i mercati finanziari mondiali: perché l’instabilità è dietro l’angolo? Cosa osservare la prossima settimana.

5 fattori pronti a sconvolgere le Borse mondiali

Si scalda il clima delle Borse mondiali, con TOT fattori da temere come rischi di instabilità nella prossima settimana.

Dopo aver archiviato sette giorni di pesanti perdite con il caos politico in Francia, l’Europa spera in un rasserenamento del sentiment, complici anche gli Europei di calcio.

Intanto, chiusa la parentesi del G7, le potenze mondiali tornano ai loro problemi. Gli Usa attendono novità positive per sperare in un taglio dei tassi a settembre, mentre la Cina guarda con attenzione a eventuali passi in avanti nella crescita. Sullo sfondo, le banche centrali rimangono protagoniste. Così come le materie prime, non solo quelle energetiche. Il focus è anche sul cacao.

In questo contesto, 5 motivi di allerta pressano le Borse mondiali.

1. Il ciclone Francia è finito?

Le turbolenze che hanno messo lo spread tra i rendimenti dei titoli decennali francesi e tedeschi sulla buona strada per il più grande balzo settimanale mai registrato e hanno spazzato via 200 miliardi di dollari dal valore delle azioni del paese rimangono contenute agli occhi dei politici Bce e non sono nemmeno stati discussi gli strumenti di crisi. Queste le indiscrezioni di Bloomberg.

Le oscillazioni del mercato sono esplose sulla scia della richiesta del presidente Emmanuel Macron di un voto parlamentare immediato dopo la sconfitta del suo partito contro il Rassemblement National di Marine Le Pen alle elezioni europee.

La reazione del mercato non si è limitata alla Francia, ma anche gli spread obbligazionari di altri membri dell’Eurozona, come l’Italia, si sono ampliati. Per la Bce, qualsiasi prospettiva di contagio potrebbe evocare ricordi della crisi del debito sovrano della regione del decennio precedente. Per questo, la Francia e i mercati europei rimangono sotto osservazione ancora la prossima settimana.

2. Bank of England e non solo, tassi in primo piano

Giovedì prossimo si terranno le riunioni delle banche centrali di Gran Bretagna, Svizzera e Norvegia.

La Banca d’Inghilterra probabilmente deluderà ogni speranza che il partito conservatore al governo aveva di un taglio del tasso pre-elettorale del 4 luglio. I mercati ora si aspettano un allentamento più tardi piuttosto che prima, scontando una probabilità di circa il 40% di un movimento di un quarto di punto ad agosto e una probabilità del 70% a settembre con un’inflazione di salari e servizi vischiosa.

La Banca nazionale svizzera ha dato il via ai tagli dei tassi a marzo. Un altro taglio previsto per giovedì sarà pari al 50-50, dopo l’inflazione stabile di marzo. La Norvegia, non avendo fretta di tagliare i tassi con un’inflazione core intorno al 4%, pubblica nuove proiezioni economiche. La banca centrale australiana si riunirà martedì e non si prevede un allentamento della politica monetaria per un po’ di tempo.

Dopo la corsa all’aumento dei tassi di pari passo con l’aumento dell’inflazione, il movimento globale verso i tagli procede lentamente.

3. Nuovi indizi per la Fed?

Gli investitori che cercano di comprendere la forza dell’economia statunitense – e i tempi dei tagli dei tassi della Federal Reserve, che ora non sono previsti prima di settembre – analizzeranno i dati mensili sulle vendite al dettaglio del 18 giugno.

Secondo un sondaggio Reuters, le vendite al dettaglio dovrebbero aumentare dello 0,3% a maggio, dopo essere state inaspettatamente stabili in aprile.

La spesa al consumo è un’area di interesse per Wall Street poiché gli investitori cercano di valutare l’impatto dei tassi di interesse più elevati sull’economia. I dati di inizio mese hanno mostrato che gli Usa hanno creato molti più posti di lavoro del previsto a maggio e che la crescita annuale dei salari è ripresa.

Tuttavia, dati recenti hanno evidenziato che i prezzi al consumo statunitensi sono rimasti stabili a maggio poiché la benzina e altri beni più economici hanno compensato i costi più elevati per gli alloggi in affitto.

4. Dove va la Cina?

Gli investitori restano in attesa di una ripresa più robusta in Cina, in particolare con il settore immobiliare che continua a gettare una nube scura sulle prospettive di crescita.

Lunedì saranno diffusi i dati sui prezzi delle case in Cina, la prima pubblicazione del genere dopo che Pechino ha annunciato il mese scorso passi “storici” per stabilizzare il mercato immobiliare, anche se finora con effetti limitati. Sono attesi anche i dati sulla produzione industriale di maggio, sul tasso di disoccupazione urbana e sulle vendite al dettaglio, con la speranza che questi ultimi possano indicare un rialzo più forte dopo la delusione di aprile.

Tuttavia, i dati recenti continuano a sottolineare la necessità di ulteriori stimoli da parte dei politici con la decisione sul tasso di riferimento sui prestiti prevista per giovedì.

L’inasprimento delle relazioni commerciali si aggiunge alle difficoltà, con l’Europa pronta a imporre dazi aggiuntivi sulle auto elettriche cinesi importate.

5. Occhio al prezzo del cacao

I prezzi del cacao sono tornati sopra lo spartiacque di 10.000 dollari per tonnellata e si avvicinano ai massimi storici mentre la crisi dell’offerta dell’industria del cioccolato peggiora a causa della carenza di approvvigionamento globale dovuta a condizioni meteorologiche avverse, cronico sottoinvestimento nelle coltivazioni di cacao e speculazione degli investitori.

Negli ultimi giorni, il principale produttore della Costa d’Avorio ha interrotto le esportazioni di cacao per giugno e le vendite anticipate per la prossima stagione. Il Ghana sta inoltre cercando di ritardare la consegna di un massimo di 350.000 tonnellate di fagioli per la prossima stagione a causa degli scarsi raccolti.

Quest’anno il prezzo del cacao è più che raddoppiato e ora è più costoso di molti metalli. I produttori di cioccolato stanno scaricando l’onere sui consumatori o modificando i loro prodotti. La produzione fresca proveniente da Paesi al di fuori dell’Africa, come Brasile ed Ecuador, richiederà tempo per arrivare sul mercato.

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