Disoccupazione, a chi spetta? I requisiti per richiederla

Simone Micocci - Violetta Silvestri

24 Dicembre 2024 - 10:34

A chi spetta la Naspi? Tutti i requisiti per accedere alla disoccupazione, anche alla luce delle novità 2025.

Disoccupazione, a chi spetta? I requisiti per richiederla

A chi spetta la disoccupazione Naspi? Attenzione ai requisiti per richiedere l’indennità, poiché ci sono importanti cambiamenti dal 2025.

Sappiamo già che la Naspi - Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego - è l’indennità di disoccupazione (istituita dal decreto 22/2015 in sostituzione dell’Aspi e della MiniAspi) erogata su domanda dell’interessato per far fronte alle difficoltà economiche derivate dalla perdita del lavoro.

La Naspi quindi spetta ai disoccupati, ma non a tutti. Hanno diritto all’indennità di disoccupazione, infatti, solo quei lavoratori che perdono involontariamente il posto di lavoro e solo in alcuni casi anche coloro che si dimettono.

Per sapere come prendere la disoccupazione e quali sono le novità sui requisiti dal 2025, di seguito una guida aggiornata.

Come funziona la disoccupazione

In sintesi, come specificato nella nostra guida su come funziona la Naspi, possiamo ricordare che con essa ci si riferisce a una prestazione assistenziale per chi perde il lavoro per cause non dipendenti dalla loro volontà.

In generale, per essere attivato il contributo Naspi, devono essere soddisfatti due requisiti fondamentali:

  • lo stato di disoccupazione involontaria;
  • avere non meno di 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione

È il caso ad esempio della scadenza di un contratto di lavoro a termine, come pure del licenziamento (anche se disciplinare). Non se ne ha diritto, invece, con le dimissioni eccetto il caso in cui sussista la giusta causa, ossia quando è il datore di lavoro colpevole per aver commesso una violazione contrattuale tale da impedire la prosecuzione del rapporto di lavoro.

La durata dell’indennità di disoccupazione è calcolata in base alla storia contributiva del beneficiario e non può essere erogata per più di 24 mesi.

Il calcolo dell’importo Naspi è fatto in riferimento al reddito del lavoratore negli ultimi 4 anni di impiego. Per avere un’idea di quanto spetta si devono prendere in esame le buste paga degli ultimi 4 anni.

Per effetto della rivalutazione, in base a un’inflazione accertata dello 0,8%, i nuovi importi per il 2025, che verranno ufficializzati a breve con apposita circolare Inps, sono pari al 75% della retribuzione media per i primi 1.436,61 euro e al 25% per la parte restante fino a un massimo di 1.562,82 euro.

A chi spetta la disoccupazione e quando richiederla

Per sapere come si ottiene la disoccupazione occorre innanzitutto verificare se, in quanto persone senza un lavoro, sono soddisfatti i requisiti per accedere all’indennità Naspi.

Le condizioni per l’accesso alla disoccupazione sono:

  • essere stato un lavoratore subordinato;
  • aver perso involontariamente l’occupazione;
  • rientrare in queste categorie: dipendente privato; apprendista; socio lavoratore di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative; personale artistico con rapporto di lavoro subordinato; dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni;
  • operaio agricolo a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci;
  • non avere meno di 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione;
  • aver dichiarato di essere immediatamente disponibile a lavorare, inviando un’istanza al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro

A questo punto, andiamo nel dettaglio per svelare varie casistiche di disoccupati che hanno diritto al contributo Naspi.

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Licenziamento

Se sei stato licenziato dall’azienda, nella maggior parte dei casi ti spetta la disoccupazione.

Anche il licenziamento per giusta causa, per esempio, rientra nelle casistiche in cui si ha diritto al contributo Naspi. In questa situazione il tuo contratto di lavoro finisce a causa di fatti considerati gravi e che quindi non consentono la continuazione della collaborazione lavorativa.

Tuttavia, poiché si tratta di una interruzione del rapporto di impiego unilaterale - decisa esclusivamente dall’imprenditore - il lavoratore ora disoccupato ha diritto all’assistenza.

In sintesi, i licenziamenti disciplinari e per giustificato motivo oggettivo non escludono l’accesso alla disoccupazione. Sono compresi anche i casi di licenziamento per inidoneità fisica e alla mansione.

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Risoluzione consensuale

Quando si attua la risoluzione consensuale per mettere fine al rapporto di lavoro, sono due i casi in cui si ha diritto alla Naspi:

  • se la risoluzione è frutto di un accordo a conclusione di una procedura di conciliazione presso l’Ispettorato;
  • se la risoluzione avviene dopo il rifiuto di trasferirsi in un’altra sede dell’azienda a più di 50 chilometri dalla residenza e/o raggiungibile con i mezzi pubblici in 80 minuti o più

Dimissioni

Poiché si ha diritto alla Naspi in caso di interruzione involontaria del rapporto di lavoro, in generale le dimissioni non rientrano nella categoria di casistiche per accedere alla disoccupazione.

Esistono, però, delle eccezioni: le dimissioni per giusta causa. Queste fanno infatti scattare il diritto alla Naspi. Nel dettaglio, come elencato dall’Inps, si parla di dimissioni per giusta causa per:

  • mancato pagamento della retribuzione;
  • molestie sessuali subite nei luoghi di lavoro;
  • modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative;
  • mobbing;
  • variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione ad altre persone dell’azienda;
  • spostamento del lavoratore da una sede ad un’altra senza che sussistano comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive di cui all’art. 2103 c.c.;
  • comportamento ingiurioso del superiore gerarchico

Inoltre, con dimissioni presentate dalla lavoratrice nel periodo di maternità (da 30 giorni prima della data presunta del parto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino) spetta la Naspi.

Mancato rinnovo contratto

L disoccupazione spetta anche ai lavoratori che perdono l’impiego perché:

non c’è stata la trasformazione dell’apprendistato in contratto a tempo indeterminato;

  • non hanno ottenuto il rinnovo di un contratto a tempo determinato.

Novità 2025

Le norme contenute nel disegno di legge “Collegato lavoro” presentano delle novità in vigore dal 2025 per individuare a chi spetta la disoccupazione.

La prima riguarda le assenze ingiustificate del lavoratore. Se la mancanza sul posto di lavoro dura più tempo del termine fissato dal Ccnl o, in mancanza, per oltre 15 giorni, il rapporto è considerato finito per volontà del lavoratore che, quindi, si presume sia un dimissionario volontario e quindi senza diritto alla Naspi.

A maggiore garanzia del lavoratore, invece, viene riconosciuta nella Manovra 2025 la possibilità di accedere alla disoccupazione anche per dimissioni volontarie se sono state maturato 13 settimane di contribuzione all’indomani della cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro.

Come prendere la disoccupazione

Per ottenere l’indennità di disoccupazione si deve rispettare una specifica procedura.

In sintesi, occorre:

  • presentare la domanda entro 68 giorni dalla perdita del posto di lavoro. Scaduto questo termine non se ne potrà fare richiesta;
  • richiedere la disoccupazione in modalità telematica, attraverso il sito dell’Inps. Per la richiesta in autonomia bisogna essere in possesso delle credenziali per accedere al sito Inps: Spid, Cie o Cns;
  • in alternativa rivolgersi al Caf o patronato;
  • rilasciare la rilasciando la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro

Per tutti i dettagli, consultare la nostra guida sulla domanda di disoccupazione.

A chi non spetta la disoccupazione?

Possono beneficiare della Naspi più categorie di lavoratori come abbiamo già visto, che comprendono gli apprendisti, i dipendenti a tempo determinato della Pubblica Amministrazione, il personale artistico con rapporto di lavoro dipendente, i lavoratori delle cooperative con rapporto di lavoro subordinato.

La prestazione economica della disoccupazione non spetta ai dipendenti a tempo indeterminato della Pubblica Amministrazione (a differenza dei dipendenti a tempo determinato), agli extracomunitari che lavorano in Italia stagionalmente con regolare permesso e gli operai agricoli, qualunque sia la loro tipologia di contratto, a tempo determinato o indeterminato.

Inoltre, le disposizioni relative alla Naspi non si applicano per i collaboratori coordinati e continuativi (contratti co.co.co) i quali sono destinatari della tutela specifica Dis-Coll.

Infine, come stabilito dalla Legge Fornero, il diritto alla Naspi si perde al raggiungimento dei requisiti per la pensione.

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