Calcolo ferie: quanti giorni spettano e dove leggere i residui

Claudio Garau

14 Settembre 2021 - 14:54

Le ferie rappresentano uno dei diritti del lavoratore dipendente, garantiti in Costituzione. Ma in tema di calcolo dei giorni di ferie, quanti sono quelli dovuti e dove trovare il dato sulle ferie residue?

Calcolo ferie: quanti giorni spettano e dove leggere i residui

L’argomento calcolo delle ferie è sempre molto sentito dai lavoratori, specialmente durante la stagione estiva, ossia il periodo in cui di solito molte aziende assegnano le ferie ai loro dipendenti.

In Costituzione, all’art. 36, possiamo trovare il fondamento del diritto alle ferie. Infatti in detta disposizione si trova scritto che:

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

Dal punto di vista pratico, ci sono due questioni che il lavoratore subordinato può porsi, proprio in tema di ferie, e che meritano qui una risposta. Per quanto attiene al calcolo ferie, da un lato, quanti giorni spettano? E dall’altro, dove leggere i residui? Lo vedremo di seguito, giacché si tratta di aspetti che sicuramente interessano ogni prestatore di lavoro alle dipendenze.

Calcolo ferie: la duplice finalità del riposo continuativo

A tutti i lavoratori subordinati è noto che le ferie consistono in giornate nelle quali ci si può assentare dal lavoro mantenendo in ogni caso - la retribuzione, come se si fosse andati regolarmente in ufficio o in fabbrica, svolgendo le mansioni di cui al contratto di lavoro.

Come accennato, si tratta di un diritto previsto e assicurato direttamente dalla Costituzione e da specifiche norme di legge successive che intendono tutelare la salute del dipendente e consentirgli di poter godere di un tempo di riposo prolungato per più giorni. Ciò ad un duplice scopo:

  • reintegrare le energie psico-fisiche spese durante l’attività lavorativa, in vista del ritorno sul posto di lavoro;
  • consentire di curare maggiormente la rete di relazioni familiari e sociali.

In linea generale, non possiamo non ricordare che le ferie sono un diritto spettante a tutti i lavoratori dipendenti, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. E le ferie sono assegnate indipendentemente dall’orario di lavoro di cui nella lettera di assunzione. Pertanto, anche un lavoratore part-time maturerà nel tempo delle giornate di ferie, proprio come un lavoratore assunto a tempo pieno.

Calcolo ferie: come maturano le ferie del dipendente?

Per rispondere alle due domande iniziali, dobbiamo prima spendere qualche parola sul meccanismo di maturazione delle ferie del prestatore di lavoro alle dipendenze.

Ebbene, il noto decreto legislativo n. 66 del 2003 dispone che il lavoratore ha diritto ad almeno 4 settimane di ferie all’anno, vale a dire:

  • 26 giorni di riposo per coloro che sono occupati in mansioni lavorative 6 giorni alla settimana;
  • 22 giornate in ipotesi di settimana lavorativa di 5 giorni.

Inoltre, i CCNL possono stabilire anche ulteriori giornate di ferie, mentre è sempre vietato un accordo con il datore con cui diminuire il numero di giornate feriali previste dalla legge.

Appare importante notare che le ferie maturano con lo svolgimento del rapporto di lavoro durante l’anno, fin dalla data di assunzione del lavoratore.

In gergo giuslavoristico, si dice infatti che i riposi, e altri istituti, come ad esempio i permessi retribuiti, sono inclusi tra quelli “a maturazione progressiva”.

In buona sostanza, un lavoratore che è stato appena assunto da un’azienda con contratto di lavoro full time e 6 giorni lavorativi da lunedì al sabato, non potrà contare subito su tutti i 26 giorni ferie, ma dovrà appunto maturare il periodo citato.

In dettaglio, il meccanismo fa riferimento ai cosiddetti ratei mensili. Le ferie maturano in base a questi ultimi, i quali corrispondono a:

  • 2,16 giorni al mese se il lavoratore ha diritto a 26 giorni di ferie ogni anno;
  • oppure 1,83 giorni al mese il lavoratore ha diritto a 22 giorni di ferie ogni anno.

La busta paga o cedolino è essenziale per conoscere quanti giorni spettano e leggere i residui

Ci siamo finora soffermati su come di fatto si calcolano le ferie di un lavoratore dipendente, sia egli part time o full time, a tempo indeterminato o determinato.

Ebbene, allo scopo di consentire ai dipendenti di controllare e tenere il conto delle giornate di riposo continuativo che spettano e che sono state accumulate nel corso dei mesi di lavoro, gli stessi lavoratori debbono tenere ben presente che esistono diversi software che svolgono l’elaborazione delle buste paga. Essi indicano, solitamente in basso a sinistra della busta paga, un apposito spazio box in cui sono riportati i dati circa i giorni/ore di ferie e i permessi maturati, goduti e residui.

In altre parole, quanto interessa al lavoratore in tema di giorni/ore di ferie residue si trova in calce al cedolino paga, ossia quel documento che l’azienda è obbligata a consegnare al dipendente alla data in cui versa la retribuzione.

Da notare che il dato da considerare rappresenta la quantità di ferie residue all’ultimo giorno del mese di riferimento del cedolino, tenuto conto di eventuali ore residue dell’anno precedente, ore maturate e ore godute nell’anno corrente.

Rappresenta insomma il saldo delle ferie rimanenti.

È molto importante che il lavoratore dipendente acquisisca dimestichezza con la lettura della propria busta paga: infatti, questi farà bene a verificare, mese per mese, che il saldo ferie sia quantificato in maniera esatta dall’azienda o datore di lavoro. Altrimenti, è auspicabile segnalare immediatamente l’irregolarità del dato all’azienda. Come accennato all’inizio, le giornate di ferie sono garantite anzitutto in Costituzione: va da sé dunque che il computo deve essere sempre esente da inesattezze.

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