Come dividere le spese in una coppia? La gestione delle finanze può avvenire anche senza litigare. Ecco 3 consigli per trovare dei compromessi nel rispetto dell’altro/a.
Si dice “tra moglie e marito non mettere il dito”, ma forse è più adatto dire che tra i due è meglio non mettere il portafoglio. Infatti la gestione delle finanze in una coppia o di coppia può essere uno dei temi peggiori da affrontare.
La divisione delle spese e dei conti, oltre alla scelta su come investire i risparmi di coppia, possono essere motivo di litigi, di malumori e incomprensione.
Quali sono i consigli per gestire al meglio le finanze di coppia e come evitare litigi e incomprensioni nella scelta della divisione delle spese domestiche? Una breve guida.
Parlare di finanza di coppia senza litigare è possibile
Per evitare incomprensioni è meglio mettere tutto sul tavolo fin dall’inizio. Andare a vivere insieme vuol dire vivere gli stessi spazi, sopportarsi a vicenda e sì, anche dividere le spese.
Facciamo una lista dei consigli che andremo a trattare:
- conoscere le entrare e le spese
- decidere a cosa non si può assolutamente rinunciare
- non rinfacciare i soldi
Per dividere le finanze bisogno conoscere le entrate
Facciamo una sorta di gioco. Prendete un foglio e iniziate a tracciare, punto per punto, tutte le risposte della lista sopra citata. Primo punto è assolutamente avere idea delle entrare di coppia.
Se sono entrambe le componenti della coppia a lavorare sarà più facile descrivere le entrate mensili. Messe nero su bianco e conoscendo le possibilità economiche di ognuno è tempo di passare alle spese.
Per esempio quali sono le spese che non si possono evitare. Le spese necessaria da pianificare solitamente sono: un mutuo o un affitto, le bollette, la spesa del cibo, l’assicurazione etc. Ognuna di queste spese può essere divisa se non è solita variare di molto o in parti uguali o, meglio ancora, in base al proprio stipendio.
Se il componente A prende 1.500 euro al mese e il componente B prende 2.500 euro al mese, viene da sé che la divisione delle spese obbligate deve essere fatta in base alle possibilità economiche.
Facciamo un esempio:
L’affitto è pari a 600 euro:
il componente A (stipendio 1.500 euro) pagherà la sua parte di 200 euro;
il componente B (stipendio 2.500 euro) pagherà la sua parte di 400 euro.
Ovviamente questa suddivisione non deve essere fatta al centesimo, il momento della divisione delle finanze di coppia è un momento di condivisione di obiettivi e interessi. Questo ci porta al punto successivo.
Gli obiettivi per il futuro
Possono essere condivisi oppure individuali, ma ci saranno sempre degli obiettivi da perseguire. Un corso di lingua, l’auto nuova, l’università o la palestra. Niente è inutile se si ha un obiettivo da raggiungere e in coppia bisognerebbe aiutarsi.
Questo non vuol dire necessariamente pagare il corso di lingua inglese all’altro/a, ma si può dialogare sulla possibilità di dividere in maniera più intelligente il resto delle spese.
Soldi? No, grazie
L’ultimo è un consiglio di relazione e risponde alla domanda “come non litigare?”. Una risposta facile è quella di non rinfacciarsi i soldi prestati o le spese sostenute al posto dell’altro.
Dove non c’è un obbligo, il resto delle azioni si compiono in autonomia con l’intenzione di dimostrare affetto all’altro/a o per necessità economiche.
Rinfacciare i soldi è un ottimo modo per litigare. Meglio evitare di fare commenti e ricordare all’altra persone quanti soldi si sono spesi per renderla/o felice. La risposta è il compromesso nel rispetto di entrambi.
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