Assegno unico figli a carico: perché la domanda dovrebbe essere presentata entro il 28 febbraio (e cosa succede nel caso in cui si andasse oltre). La guida completa.
Ultime ore per presentare domanda di assegno unico figli a carico così ricevere il primo accredito già dal prossimo mese, con l’Inps che ha indicato la seconda metà di marzo come periodo in cui verranno effettuati i pagamenti. Per chi invece presenterà richiesta di assegno unico dopo febbraio, ma comunque entro il 30 giugno 2022, il pagamento è in programma nel mese successivo a quello della domanda, con la prestazione che comunque decorre da marzo (e dunque verranno pagati anche gli arretrati).
Vista la scadenza imminente, dunque, è bene ricordare quali sono procedure e tempistiche per la domanda di assegno unico universale per i figli che - è importante sottolineare - è differente dall’assegno unico ponte pagato da luglio 2021 a febbraio 2022. Anche chi ha percepito di questa misura provvisoria, dunque, deve avanzare richiesta all’Inps per percepire dell’assegno unico.
A tal proposito, di seguito vi spiegheremo passo dopo passo come fare domanda per l’assegno unico per figli a carico, come pure le istruzioni su quando - e come - questo viene pagato.
È nell’articolo 6 del decreto attuativo sull’assegno unico universale per i figli che vengono specificate le modalità di presentazione della domanda e quelle per l’erogazione del beneficio, facendo anche chiarezza su qual è il genitore che ha diritto al sostegno nonché su cosa succede in caso di coppie separate o divorziate.
Importanti informazioni si trovano anche per quanto riguarda l’assegno unico universale spettante ai maggiorenni (con età non superiore ai 21 anni), come pure per coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.
Riassumeremo tutte le informazioni in questa guida dedicata; per altre novità su questa importante misura, invece, potete andare sull’area dedicata presente sul nostro sito.
ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: DOMANDA E DECORRENZA
Assegno unico universale figli: come e quando presentare domanda
La domanda per il riconoscimento dell’assegno unico è presentata a decorrere del 1° gennaio di ogni anno, per il periodo che va da marzo a febbraio dell’anno successivo.
Le modalità per la richiesta dell’assegno unico sono le stesse previste per gli altri bonus famiglia erogati in questi anni. Quindi, la domanda si può presentare tramite gli strumenti telematici messi a disposizione dall’INPS - direttamente dal sito Internet oppure chiamando il numero verde - ma solo se in possesso di credenziali SPID, CNS o CIE. In alternativa è possibile presentare domanda presso gli istituti di patronato.
Assegno unico universale figli: quando viene pagato
La decorrenza dell’assegno unico universale figli va dal mese di marzo dell’anno di presentazione della domanda al mese di febbraio dell’anno successivo. La domanda, salvo il caso di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza, è necessaria per godere del sostegno.
Riassumendo:
- domanda entro il 28 febbraio 2021;
- assegno unico erogato a partire da marzo 2022;
- ultima mensilità erogata a febbraio 2023;
- in caso di nuova domanda il beneficio viene rinnovato per un altro anno, quindi da marzo 2023 a febbraio 2024, e così via.
La domanda può essere presentata in qualsiasi momento dell’anno, ma è bene tenere in mente quanto segue:
- l’assegno decorre dal mese successivo a quello in cui viene presentata domanda;
- spettano gli arretrati, quindi a partire dalla mensilità di marzo, solamente a coloro che presentano domanda entro il 30 giugno dell’anno di riferimento.
Per quanto riguarda le tempistiche dell’INPS, è importante sapere che dal momento della domanda l’Istituto ha tempo 60 giorni per la fase istruttoria. Per il pagamento della prima mensilità, quindi, potrebbero volerci anche due mesi, ma ovviamente in tal caso verrebbero liquidate anche le mensilità arretrate.
Assegno unico universale figli: come fare domanda online
Vediamo, a questo punto, come fare domanda online in autonomia, semplicemente fruendo dell’apposito servizio messo a disposizione dall’INPS (che nel frattempo ha realizzato anche un simulatore dell’importo).
Nel dettaglio, per la domanda dell’assegno unico dovete cliccare qui e accedere all’area personale INPS utilizzando le credenziali richieste (SPID, CIE o CNS).
Vi troverete di fronte alla seguente schermata dove scegliere l’opzione preferita tra:
- nuova domanda (questa è l’opzione da selezionare nella maggior parte dei casi);
- nuova domanda come tutore del genitore;
- nuova domanda per figli maggiorenni, nel caso in cui questi preferiscano il pagamento diretto per la quota a loro riservata.
Clicchiamo su “nuova domanda”, ossia la prima opzione, e ci troviamo di fronte alla procedura guidata. Nella prima pagina bisogna indicare il titolo con cui si presenta domanda, ossia se in qualità di:
- Genitore;
- Genitore affidatario (affido preadottivo);
- Tutore del figlio.
Dopodiché vi compare una barra aggiuntiva dove indicare il codice fiscale del figlio per il quale si richiede l’assegno unico. Dopodiché bisognerà:
- dichiarare che il figlio è a carico;
- specificare se il figlio ha disabilità;
- indicare lo stato dei genitori, ossia se: entrambi i genitori sono conviventi con il figlio nel nucleo famigliare, i genitori sono separati o divorziati o comunque non conviventi, oppure se il nucleo famigliare del figlio comprende uno solo dei due genitori;
- specificare il codice fiscale dell’altro genitore.
A questo punto, molto importante, bisogna indicare le modalità con cui si intende fruire dell’assegno, ossia tra:
- In accordo con l’altro genitore chiedo che l’intero importo dell’assegno mi sia corrisposto in qualità di richiedente;
- Chiedo che l’importo dell’assegno sia corrisposto in misura ripartita al 50% tra i due genitori e dichiaro di essere stato autorizzato dall’altro genitore a indicare la modalità di pagamento della sua quota;
- Chiedo che l’importo dell’assegno sia corrisposto in misura ripartita al 50% tra i due genitori e in mancanza di accordo indicherò solo le modalità di pagamento per la mia quota di assegno.
Attenzione: in tutti i casi, il secondo genitore ha sempre la possibilità di modificare la scelta già effettuata dal richiedente accedendo alla domanda con le proprie credenziali (cliccando su completa domanda presentata dall’altro genitore).
Una volta effettuata questa scelta, dovrete dichiarare se avete diritto a due delle tante maggiorazioni spettanti, quali:
- maggiorazione come da art.5 del D.Lgs attuativo della L.46/2021 per ISEE inferiori a 25.000,00€ e nucleo beneficiario nel 2021 degli assegni al nucleo familiare;
- maggiorazione per i nuclei dove entrambi i genitori hanno un reddito da lavoro.
A questo punto, o si aggiunge un altro figlio, cliccando sull’icona verde in fondo, oppure si va avanti. Il consiglio è di - qualunque sia la vostra scelta - salvare prima in bozza cliccando sull’apposito pulsante che trovate in basso a destra.
Andando avanti ci si trova nella pagina riferita alle modalità di pagamento dove, a seconda dell’opzione scelta nella pagina precedente, bisogna indicare la preferenza di un solo genitore o di entrambi. Le opzioni per il pagamento consentite sono:
- Accredito su conto corrente bancario o postale
- Bonifico domiciliato presso lo sportello postale (massimo importo erogabile 2.000,00€)
- Libretto postale
- Conto corrente estero area SEPA
- Carta prepagata con IBAN
Cliccando su avanti poi si completa la procedura dichiarando di essere in possesso di tutti i requisiti previsti, come pure si dà l’autorizzazione al trattamento dei dati personali.
Chi deve presentare domanda dell’assegno unico universale per i figli
Come appena visto, non serve che entrambi i genitori presentino la domanda. Nel testo del decreto attuativo, infatti, si legge che questa deve essere inoltrata “da un genitore ovvero da chi esercita la responsabilità genitoriale”.
Al momento della domanda si può indicare la modalità di pagamento preferita, ossia se l’assegno viene pagato al 100% a un genitore oppure al 50% ad entrambi. In ogni caso l’altro genitore potrà comunque fare accesso alla piattaforma e modificare la scelta effettuata dall’altro.
In caso di affidamento esclusivo l’assegno spetta - in mancanza di accordo - al genitore affidatario, mentre nel caso di nomina di un tutore questo “è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato”.
In alternativa ai genitori, possono presentare domanda di assegno unico universale i figli maggiorenni, i quali possono richiedere che la quota di assegno a loro spettante venga pagata direttamente a loro.
Assegno unico e universale: domanda in caso di nuove nascite
Nel caso in cui nel periodo di fruizione dell’assegno ci sia una nuova nascita, l’interessato deve comunicare la modifica alla composizione del nucleo familiare con apposita procedura telematica all’INPS, o comunque avvalendosi dei servizi offerti dagli istituti di patronato.
La comunicazione va data entro 120 giorni dalla nascita del nuovo figlio. Si ricorda che per le nuove nascite l’assegno decorre dal 7° mese di gravidanza.
Come abbiamo visto nella schermata iniziale c’è proprio l’opzione dedicata all’aggiunta di un figlio; è qui dunque che dovete cliccare in caso di nuova nascita.
Assegno unico e universale: come viene pagato
La quota dell’assegno unico universale per i figli viene pagata mensilmente mediante accredito su IBAN ovvero mediante bonifico domiciliato. Sarà l’interessato a specificare la modalità di pagamento preferita al momento della domanda del beneficio.
A differenza degli assegni al nucleo familiare, quindi, non è prevista l’erogazione in busta paga anticipata dal datore di lavoro.
Assegno unico e universale: domanda e pagamento per chi prende il reddito di cittadinanza
I percettori del reddito di cittadinanza non devono presentare domanda per l’assegno unico e universale. Questo viene pagato in automatico sulla stessa carta su cui viene accreditato mensilmente il RdC.
Assegno unico e universale: quale ISEE al momento della domanda
Per presentare domanda di assegno unico e universale bisognerà avere un ISEE aggiornato all’anno di riferimento. Quindi, per la domanda dal prossimo gennaio sarà prima necessario presentare DSU ai fini ISEE 2022.
Attenzione: ogni nuova domanda per un periodo di fruizione successivo dovrà essere anticipata dal rinnovo dell’ISEE. Si tenga in mente però che le mensilità di gennaio e febbraio dell’anno successivo verranno comunque pagate in considerazione all’ISEE dell’anno precedente.
Esempio: una famiglia che a gennaio 2023 non rinnova l’ISEE non potrà avanzare richiesta per l’assegno unico spettante nel periodo di fruizione marzo 2023-febbraio 2024. Tuttavia, questa continuerà a percepire le mensilità di gennaio e febbraio 2023 in base all’ISEE 2022.
Si può presentare domanda anche senza ISEE, e in tal caso spetterà l’importo minimo (50 euro per i figli minori e 25 euro per i maggiorenni). Tuttavia, se l’ISEE viene presentato entro il 30 giugno e questo ha un importo inferiore a 40.000,00€ “la prestazione verrà conguagliata e spetteranno tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo”. Se invece l’ISEE viene presentato successivamente al 1° luglio la prestazione viene ricalcolata sulla base del valore dell’indicatore al momento della presentazione dell’ISEE, ma solamente per i mesi successivi.
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