Draghi in Aula: quadro epidemiologico roseo, ma questo non è un liberti tutti. Il premier ricorda gli eventi della scorsa estate e invita a non commettere di nuovo lo stesso errore di disattenzione.
Chi pensa che l’Italia stia abbassando la guardia si sbaglia: secondo Mario Draghi l’Italia non è ancora fuori pericolo.
Il Presidente del consiglio Mario Draghi è intervenuto alla Camera per comunicare le tematiche sulle quali si esprimerà al prossimo Consiglio europeo.
Tra i temi in agenda: la ripresa economica, la pandemia da Covid-19, i vaccini, le migrazioni e i rapporti con Turchia e Russia. Draghi ha speso molte parole sulla campagna vaccinale, sia alla Camera dei deputati che al Senato, invitando a non sottovalutare la pandemia ancora in corso.
L’esperienza dell’estate 2020 dovrebbe aver forgiato il comportamento degli italiani. Tre mesi di aperture senza controlli hanno portato alla seconda ondata di ottobre 2020, fatto che molti esperti avevano denunciato già durante l’estate.
Inascoltati allora, abbiamo tutti pagato le conseguenze in autunno. Draghi ha voluto sottolineare che ora “non è un liberi tutti”. La replica del premier arriva dopo la notizia che dal 28 giugno, quando anche la Valle d’Aosta sarà passata in zona bianca, non sarà più obbligatoria la mascherina all’aperto.
L’analisi del quadro epidemiologico europeo è buono: da 1 milione di casi a settimana ad appena 90 mila. Grazie ovviamente alla campagna vaccinale, che continua a essere l’unica arma per fronteggiare l’espansione del virus con ottimi risultati, evidenziati soprattutto in relazione al calo della mortalità.
Le varianti continuano però a preoccupare, in particolare la variante Delta già molto diffusa in Europa e nel nostro Paese.
Draghi in Aula: miglioramenti considerevoli, ma non è un liberi tutti
Mario Draghi si è pronunciato in Aula sulle tematiche che saranno affrontate nel Consiglio europeo.
In merito alla pandemia di coronavirus ha voluto ricordare, come monito, l’esito di un’estate senza controlli e cooperazione tra enti. Se non vogliamo ripetere gli stessi errori dello scorso anno, questa estate dovrà essere all’insegna della sicurezza.
Sconfiggere il Covid-19 e porre fine alla sua diffusione non è più un traguardo lontano. Bisogna stringere i denti e sbrigarci a vaccinare tutta la popolazione. Infatti il rischio di far diffondere nel nostro Paese la variante Delta o la Delta plus è quello di gravare sull’esito positivo della campagna vaccinale e rallentare così il ritorno alla “normalità”.
“Dobbiamo tenere alta l’attenzione”, ricorda il premier Mario Draghi e non dimenticare la lezione imparata lo scorso anno.
Gli italiani in viaggio saranno molti, lo conferma anche il Ministro della Salute Roberto Speranza: più di 5 milioni di persone hanno già scaricato il certificato di vaccinazione.
Questo sarà usato a l’estero e in Italia per certificare l’avvenuta vaccinazione (completa delle due dosi o singola dose per il Johnson&Johnson). I casi positivi di ritorno dalle vacanze dovrebbero essere scongiurati, mentre il Paese continuerà la campagna vaccinale, anche se con qualche possibile rallentamento.
La campagna vaccinale procederà con la massima intensità per superare la variante Delta
La campagna vaccinale procede a buon ritmo, ma nel prossimo futuro, intorno a luglio, è previsto un rallentamento. La causa sarebbe un numero minore di dosi consegnate, ma il Generale Figliuolo ha chiarito che si tratterà solo del 5% di dosi in meno.
In queste settimane, tra la preoccupazione per la variante Delta, il richiamo con un vaccino diverso e i pochissimi slot per la vaccinazione, il rischio concreto è di perdere la fiducia dei cittadini. Per Draghi la sfida è “cercare tutti coloro che hanno più di cinquanta anni, cercarli nei posti più difficili, cercare di convincerli se sono contrari”.
Quella di Mario Draghi è una presa di posizione precisa: per superare la pandemia l’Italia ha bisogno dell’immunità di gregge e per raggiungere questo obiettivo bisognerà convincere gli sfiduciati.
La variante Delta non ci permette sconti sulla percentuale di vaccinati da raggiungere, anzi ha alzato l’asticella della difficoltà ponendo un nuovo tetto: l’84-86%. Serve la fiducia dei cittadini e la completa collaborazione di tutti. In merito Draghi ha spezzato una lancia in favore degli italiani:
La fiducia che c’è ora non è gratis e occorre meritarsela e continuare a meritarsela.
Il discorso sul tema Covid-19 si è concluso con un invito alla collaborazione con le Regioni per l’organizzazione di settembre. In ultimo ha ricordato la necessità di non considerare l’attuale situazione epidemiologica come una scusa per un “liberi tutti” che potrebbe portare all’Italia una nuova e difficile ondata.
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