La questione dell’obbligo del green pass per la scuola, tra insegnanti e studenti, è aperta: ecco chi vorrebbe renderlo obbligatorio per l’accesso a scuola.
In merito alla questione green pass e scuola, il Governo deciderà a breve che decisione prendere. Solo con la cabina di regia sul nuovo decreto che prevede regole più stringenti in materia di green pass dal 6 agosto, sarà possibile capire cosa sarà della scuola dal prossimo settembre.
Nel frattempo, c’è chi si oppone all’imposizione dell’obbligatorietà nella scuola, ma c’è anche chi chiama a gran voce l’obbligo di avere il green pass per genitori, studenti e anche professori: ecco chi vorrebbe renderlo obbligatorio.
Chi vorrebbe rendere obbligatorio il green pass genitori studenti
Il green pass sarà a breve obbligatorio per diverse attività. A spingere per allargare l’obbligatorietà della certificazione verde anche a scuola sono i presidi, i quali non si fermano all’essere favorevoli al green pass per studenti, professori e ATA, ma ricordano anche che servono trasporti dedicati.
Avendo dei mezzi di trasporto appositi per la scuola, infatti, si potrebbe gestire facilmente anche il fattore di arrivo in classe. Per di più, i presidi delle scuole chiedono che l’obbligo di green pass sia esteso anche a chiunque possa accedere alla scuola dall’esterno, come i genitori e i fornitori di attrezzature e mense.
Quanti sono i docenti non vaccinati?
Pare che i docenti non vaccinati siano soltanto il 15% di tutto il totale degli insegnanti, con l’85% di vaccinati. Si tratta di un numero molto basso e decisamente al di sotto delle stime che all’inizio erano temute in merito alla vaccinazione dei docenti, anche se i numeri precisi ancora sembrano mancare. L’obbligo, comunque, comporterebbe conseguenze per il personale che rifiuta la vaccinazione.
Qualche dirigente scolastico spinge perché il personale della scuola sia vaccinato in modo da non tornare allo strumento della didattica a distanza già dall’autunno, dato che da settembre si prevede un incremento dei contagi, stando a quanto dichiarano alcuni esperti.
Il dibattito è ancora aperto
Come sarà il rientro a scuola a settembre è ancora da decidersi, ma qualcosa si saprà molto presto e, nel frattempo, Antonello Giannelli, che è il Presidente dell’Associazione nazionale dei presidi sostiene che siamo in ritardo, come spesso accade rispetto all’Europa.
Ciò che poteva essere fatto in questo anno e mezzo - sostiene Antonello Giannelli - si deve ora fare di fretta per non rischiare di avere una scuola a distanza per un altro intero anno, cosa che, a dire di Giannelli, andrebbe a discapito dell’istruzione. Insomma, non si vuole correre il rischio di un nuovo lockdown.
L’ipotesi per i docenti, il personale ATA e gli studenti: chi vuole l’obbligo
L’ipotesi della Dad a settembre sembra, quindi, da scongiurare. L’intenzione del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi - e generalizzata di tutto il Governo - è quella di ripartire in presenza, seguendo le linee dettate dal Comitato tecnico scientifico.
Le Regioni che sembrano registrare un numero più elevato di docenti scettici nei confronti della vaccinazione sono, ad oggi, Sicilia, Liguria, Sardegna e Calabria e se, nel Governo, da un lato PD e Ministro Speranza vorrebbero l’obbligo, dall’altra, Forza Italia spinge per nessuna imposizione. La lega vorrebbe un rinvio a settembre, ma ciò che conta sarà la sintesi di Draghi. La decisione sulla scuola, del resto, potrebbe andare a modificare l’intero assetto dell’anno scolastico che prenderà avvio da settembre 2021.
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