Matteo Salvini interviene a Rtl 102.5 e conferma la linea dura di un governo che non è disposto, nonostante la bocciatura dell’UE, a cambiare la Manovra.
I toni sono differenti, ma il concetto è sempre lo stesso: il “governo del cambiamento” non è disposto a cambiare la Manovra nonostante la bocciatura arrivata dalla Commissione Europea.
Mentre il premier Giuseppe Conte e Luigi Di Maio hanno usato parole ferme ma più diplomatiche, Matteo Salvini come al suo solito non usa invece mezze misure per ribadire come, in fin dei conti, a lui poco importa del giudizio della Commissione e che il governo va avanti per la propria strada.
Salvini non teme l’Europa
Se non fosse che lo spread rimane alto ma comunque sotto controllo e che i Mercati non stanno facendo registrare particolari turbolenze, si potrebbe dire che quelle di Matteo Salvini siano state frasi fuori luogo.
Il leader della Lega infatti continua beatamente a infischiarsene delle notizie che arrivano da Bruxelles, nonostante la Commissione Europea nella giornata di ieri per la prima volta nella sua storia abbia bocciato la Manovra di una Stato membro.
“Bruxelles può mandare dodici letterine, da qui fino a Natale, ma la Manovra non cambia - ha affermato Salvini ai microfoni di Rtl 102.5 - È un attacco all’economia italiana, se insistono a tirare schiaffoni a caso mi verrebbe voglia di dare più soldi agli italiani”.
Per il vicepremier e ministro dell’Interno la Manovra contribuirà all’espansione del paese così come previsto dal governo, con Salvini che parla anche di “dover fare il contrario di ciò che hanno fatto Monti e Renzi”.
Il segretario del carroccio è quindi pronto ad andare fino in fondo in questo scontro con la Commissione Europea. Una sfida che sarà l’argomento principale della campagna elettorale delle elezioni europee in programma a maggio.
Forse in quest’ottica si può leggere la stilettata finale che Salvini ha riservato a Virginia Raggi, “a Roma mi aspettavo di più come tutti i romani”, con il Movimento 5 Stelle che è alleato di governo ma pur sempre anche il principale competitor a livello nazionale della Lega.
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