Stipendio sospeso senza green pass: si può chiedere la Naspi o il Reddito di Cittadinanza?

Simone Micocci

17/09/2021

Scatta la sospensione dello stipendio per chi è senza green pass a lavoro. Ma nel frattempo si possono richiedere altre misure di sostegno? Facciamo chiarezza.

Stipendio sospeso senza green pass: si può chiedere la Naspi o il Reddito di Cittadinanza?

Dal 15 ottobre il green pass sarà obbligatorio per lavorare: chi non lo ha dovrà restare a casa e quella giornata verrà contrassegnata come assenza non retribuita. Dal 5° giorno di assenza poi scatta la sospensione dal servizio e di conseguenza dello stipendio, sanzione che comunque non può durare oltre il 31 dicembre 2021 (scadenza dello stato di emergenza).

Disposizioni che si applicano, secondo le stime, a 15 milioni di persone, ma va detto che la maggior parte di queste già dispone del green pass. Tra i lavoratori, infatti, sono tra i 4 e i 5 milioni i non vaccinati che a questo punto dovranno decidere cosa fare. Vi è sempre la possibilità del tampone, ma in tal caso il green pass avrebbe una durata di appena 48 ore (72 nel caso del test molecolare).

L’alternativa è quella appunto di restare a casa e accettare una sospensione dal servizio. Va detto che una tale decisione non può, in ogni caso, portare al licenziamento.

La domanda che questi lavoratori si fanno è: nel periodo di sospensione, in cui quindi bisogna rinunciare allo stipendio, vi è la possibilità di richiedere altre forme di sostegno, come ad esempio potrebbe essere l’indennità di disoccupazione? E il Reddito di Cittadinanza? Proviamo a rispondere.

Niente stipendio per chi è senza green pass: si ha diritto alla Naspi?

I più integralisti potrebbero restare nella propria posizione decidendo comunque di non vaccinarsi e di non sottoporsi continuamente a tampone per poter lavorare. Ecco dunque che l’unica via resta quella della sospensione dal servizio e di conseguenza dello stipendio.

Ma in tal caso è possibile ricorrere ad altri strumenti, come ad esempio alla NASpI? No, perché come anticipato la sospensione non equivale all’interruzione del rapporto di lavoro. Semplicemente l’assenza è da considerarsi al pari di un’aspettativa non retribuita, con una scadenza ben definita: il nuovo decreto, infatti, stabilisce che in ogni caso la sospensione non può andare oltre la data in cui termina lo stato di emergenza, dunque il 31 dicembre 2021.

Non è possibile quindi richiedere l’indennità di disoccupazione nel frattempo in cui si è sospesi dal lavoro, in quanto non sussiste la condizione principale per avere diritto alla misura: quella perdita involontaria del lavoro che fa scattare lo stato di disoccupazione.

Bisognerà, dunque, accettare la sospensione dello stipendio, nonché la mancata copertura previdenziale per i periodi non lavorati, senza possibilità di richiedere l’indennità di disoccupazione.

Sospensione dal lavoro per chi è senza green pass: si può chiedere il Reddito di Cittadinanza?

Più complicato, invece, il discorso relativo al Reddito di Cittadinanza. Va detto, infatti, che possono accedere alla misura anche coloro che lavorano, ma in questo caso è difficile che sussistano le condizioni.

Intanto perché per la corresponsione del beneficio si guarda all’ISEE, il quale tiene in considerazione redditi e patrimoni riferiti a due anni prima. L’indicatore, dunque, non terrà conto della sospensione dello stipendio.

Inoltre, chi al momento della domanda del Reddito di Cittadinanza è impegnato in un’attività lavorativa ha l’obbligo di comunicare, utilizzando il modulo SR182 (Com-Ridotto), il reddito lordo previsto nell’anno solare di svolgimento dell’attività lavorativa.

La domanda è: in questa comunicazione bisognerà rendere conto della sospensione? La risposta non è semplice in quanto la normativa non prende in esame un caso del genere. Basti sapere, però, che un tale reddito potrebbe comunque essere desunto dall’INPS grazie all’utilizzo delle comunicazioni obbligatorie. Il calcolo effettuato dall’Istituto è dunque prospettico e dà per scontato che per tutto il periodo in cui sussiste il rapporto di lavoro ci sia il regolare pagamento dello stipendio.

Possiamo concludere, dunque, dicendo che è comunque molto complicato - viste le soglie previste dalla normativa - che chi lavora possa avere diritto al Reddito di Cittadinanza e neppure la sospensione dovrebbe far cambiare questa situazione.

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