Con il decreto legge 19 del 2024 arrivano aiuti alle imprese che investono, ecco i requisiti, i beneficiari e le istruzioni per le imprese che fanno innovazione.
Il decreto legge 19 del 2024 prevede un nuovo piano di aiuti alle imprese, nell’ambito delle risorse Pnrr, al fine di agevolare l’innovazione tecnologica e la transizione verso una produttività con un dispendio energetico inferiore.
I nuovi aiuti alle imprese sono erogati sottoforma di credito di imposta e consentono di recuperare parte della spesa sostenuta per sistemi innovativi di risparmio energetico.
Ecco il piano di transizione 5.0 con credito d’imposta per gli investimenti nella transizione energetica delle imprese, beneficiari e istruzioni per ottenere l’agevolazione fiscale.
Beneficiari degli aiuti alle imprese 2024
L’articolo 38 del decreto legge 19 del 2024 prevede un credito d’imposta in favore di imprese residenti nel territorio dello Stato e alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa.
Sono escluse dal beneficio le imprese:
- in stato di liquidazione volontaria;
- fallimento;
- liquidazione coatta amministrativa;
- concordato preventivo senza continuità aziendale;
- sottoposte ad altre procedure concorsuali;
- sono escluse le imprese che abbiano una di tali procedure aperte;
- infine, le imprese destinatarie di sanzioni interdittive.
L’ammissione agli aiuti alle imprese 2024 è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e al rilascio del Durc (documento unico regolarità contributiva).
Aiuti alle imprese 2024, in cosa consistono
Quali investimenti possono accedere al credito d’imposta per il piano di transizione 5.0? A dettare le regole è l’articolo 38 del decreto-legge 19 del 2024:
- investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che, tramite gli stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale. Vi rientrano software, sistemi e piattaforme applicazioni per il controllo e monitoraggio degli impianti al fine di verificare i consumi energetici;
- sistemi per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili;
- spese per la formazione del personale finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati.
Si possono ottenere in benefici fiscali per gli investimenti effettuati nel 2024 e 2025.
A quanto ammontano gli aiuti alle imprese 2024?
Gli aiuti alle imprese 2024 consentono di avere un credito d’imposta corrispondente a una percentuale della spesa. L’ammontare del credito riconosciuto dipende dall’importo speso e dal grado di efficientamento energetico raggiunto. In particolare spetta:
- 35% del costo sostenuto per una spesa fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% per la quota di spesa eccedente 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% per la spesa eccedente i 10 milioni di euro e fino a 50 milioni.
Il limite massimo di spesa ammessa al beneficio è di 50 milioni di euro.
Tali percentuali sono aumentate rispettivamente al:
- 40%, 20% e 10% per riduzione dei consumi fino al 6%;
- 45%, 25% e 15% nel caso in cui dall’investimento derivi una riduzione dei consumi almeno al 10%.
Come presentare la domanda per accedere agli aiuti impresa 2024 per transizione 5.0
L’articolo 38 del decreto legge 19 del 2024 prevede che il Ministero delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, adotti entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il decreto attuativo delle misure in oggetto, delinea però le regole generali.
La prima prima cosa da sottolineare è che le imprese che vogliono accedere agli aiuti sottoforma di compensazione del credito d’imposta devono richiedere certificazioni sulle prestazioni energetiche ex ante, quindi prima degli investimenti, ed ex post.
In questo modo è possibile valutare l’ effettiva riduzione dell’impatto inquinante dell’impresa.
In secondo luogo la domanda per accedere ai fondi dovrà essere presentata telematicamente attraverso il GSE, Gestore dei Servizi Energetici che, a sua volta, dopo aver vagliato la documentazione allegata trasmette al Ministero delle imprese l’elenco delle imprese che rispettano i requisiti.
Il GSE trasmette all’ Agenzia delle Entrate l’elenco dei crediti ammessi in compensazione. Trascorsi 5 giorni da tale comunicazione le imprese possono usare con il modello F24 i crediti in compensazione. La comunicazione all’Agenzia delle entrate deve avvenire entro il 31 dicembre 2025. I crediti non utilizzati entro tale data, possono essere utilizzati in 5 rate annuali di uguale importo.
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